Tachicardia e disturbi durante il sonno

Gentili Dottori, non so se quella di psicologia sia la sezione giusta dove esporre il mio problema, in caso contrario spero possiate indirizzarmi verso un'altra specialità.Circa un anno e mezzo fa ho avuto il primo di una serie di episodi (comunque abbastanza rari, mi è capitato in tutto 5/6 volte) che in realtà non so dire se avvengano in stato di veglia, poco prima di addormentarmi, o durante il sonno(in ogni caso quando tutto finisce sono perfettamente sveglia).Comincia una sensazione di pesantezza del corpo, non come il rilassamento delle membra che si prova quando si sta per addormentarsi, ma proprio come se qualcosa mi premesse addosso con tutto il suo peso e ormai riconosco in questa sensazione l'avvertimento di quello che verrà dopo: tachicardia fortissima e impossibilità di muovermi. La prima volta mi sono molto spaventata e ho provato a chiamare mia sorella che dormiva nell'altra stanza, ma dalla mia bocca spalancata non è uscito alcun suono; altre volte ho provato ad allungare un braccio verso il mio fidanzato con cui dormivo, ma ero come paralizzata.Il tutto dura pochi minuti, dopo i quali, a parte lo spavento, tutto torna normale.Durante questi episodi ho sempre gli occhi aperti e nella penombra distinguo perfettamente l'ambiente in cui mi trovo e, dato anche che ho la volontà di muovermi o di urlare, credo che tutto succeda mentre sono sveglia, anche perché come ho già detto c'è quella sensazione iniziale di pesantezza durante la quale riesco razionalmente a pensare che sta arrivando la tachicardia.Tutte le volte che è successo comunque, mi sentivo completamente cosciente, tanto che le ultime volte, nell'impossibilità di essere aiutata da altri, sono riuscita a tranquillizzarmi da sola, non ho provato a muovermi o a parlare perché sapevo che non ci sarei riuscita e dicevo tra me e me che dopo poco tutto sarebbe passato.Nel corso di questo anno e mezzo ho avuto alcuni periodi di stress legati allo studio o ad altre vicende personali, ma gli episodi non si sono verificati in concomitanza con questi periodi, anzi, ormai sono diversi mesi che mi sento molto serena, lo studio procede e i miei rapporti vanno a gonfie vele, eppure mi è capitato proprio ieri notte.Inoltre non ho mai sofferto di tachicardia, in vita mia mi era successo solo due volte, a distanza di pochi giorni l'una dall'altra, perché mi ero trovata in ambienti chiusi e molto piccoli e improvvisamente al buio (dentro le piramidi di Giza in un corridoio 1x1).Nonostante mi senta cosciente mentre succede, in realtà poi mi sento un po' smarrita e non so più dire se davvero ero completamente sveglia o se magari ero nel dormiveglia.La maggior parte delle volte è successo in notti in cui facevo un po' fatica ad addormentarmi, magari dopo 2 ore che mi rigiravo nel letto.L'ultima volta invece è stato strano perché avevo molto sonno ed ero andata a letto molto presto, infatti la crisi mi è sembrata meno "reale" delle altre volte. Cosa ne pensate?
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente

Mi colpisce questa sua affermazione:e dicevo tra me e me che dopo poco tutto sarebbe passato(...)

Premessa secondo alcuni orientamenti psicoterapici:
Il modo in cui parliamo a noi stessi "il monologo" interiore che facciamo come lei ha fatto nel caso sopra descritto e di solito quello che viene analizzato in terapia poichè secondo questi orientamenti sono proprio questi monologhi interiori che il soggetto fa con se stesso che posso creare il disturbo trattasi in questa caso di ansia,oppure il benessere.
Spero di essere stato chiaro(...)

Cerchi magari di ricordarsi se prima che la sensazioni arrivi di vedere quali sono le cose che dice a se stessa...
faccia lei stessa una verifica(...)

Poichè la logica mi sembra che possa essere la stessa.

Ovvero il modo in cui pensiamo influenza anche il nostro modo di vivere e le nostre emozioni.


Cmq: Dal mio punto di vista sarebbe meglio rivolgersi ad un professionista questo spazio non le consente di avere altro se non alcune delucidazioni.

Cordialemente
[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Gentile Dottore, la ringrazio per la risposta e le rispondo a mia volta, sperando di aver compreso quello che vuole dirmi.
Mi capita ovviamente di parlare con me stessa prima di dormire, analizzare fatti e situazioni del presente o pensare a cose passate, mentre molte altre volte riesco a sgombrare la mente da tutto, chiudere gli occhi ed essere completamente rilassata. Il punto è che, come ho detto, questi episodi si sono verificati in anche in periodi in cui (almeno consciamente) non avevo particolari pensieri né stati ansiosi, anche se magari avevo un po' di difficoltà nell'addormentarmi. Insomma, quello che dicevo a me stessa le notti che poi si sono verificate queste "crisi" non era nulla di diverso da quello che posso dirmi o pensare tutte le altre notti.
Le dico la verità, per ora, dato che si tratta di episodi sporadici e senza conseguenze, non ritengo necessario rivolgermi ad uno specialista, ma sarei comunque curiosa di avere vostre delucidazioni in merito.
[#3]
Dr. Massimo Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 19 1
Gentile ragazza,

In accordo con il Collega le suggerirei di rivolgersi ad uno specialista ma, come è giusto che sia, tale scelta comporta una decisione esclusivamente sua.

Riguardo al caso da lei esposto, sarebbe opportuno che oltre ad osservare i contenuti dei suoi pensieri, faccia caso anche alla loro valenza emotiva.

Cosa prova quando ripercorre e analizza quei << fatti e situazioni del presente o pensare a cose passate >> di cui parla?

E' evidente che le variabili da considerare sono numerose e complesse. Come per esempio il rapporto che ha con il suo corpo.

In bocca al lupo



Dr. Massimo Esposito
Psicologo-Psicoterapeuta
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