Trombosi venosa a 12 anni dall'intervento

salve, mi chiamo rosario ho 33 anni nel 1992 ho avuto una trombosi venosa all'arto inferiore sx, causato da questo un infarto ed embolia polmonare (così risulta dalla cartella rilasciatami).
Sono stato curato presso il policlinico di palermo, mi hanno inserito un filtro cavale all'altezza della seconda vertebra (credo di ricordare bene) per eventuali spostamenti di altri emboli visto che dagli esami che mi hanno fatto risultavano altri emboli attaccati alla parete della safena.
Ho ripreso a fare il mio lavoro il Cuoco ( anche se non mi è stato consigliato),in 14 anni non ho mai avuto più prob. prendo un anticoagulante,uso calze elastiche,dormo con piedi alzati 10-20 cm rispetto alla testa, cammino il più possibile durante la giornata.
L'unico prob.è che il polpaccio in questione è rimasto gonfio ma non mi dà probl. fisici.
Visto la mia giovane età 22 anni allora, non mi hanno fatto nessun tipo di intervento riguardo alla safena ed alle valvole che regolano il flusso sanguigno che da allora non funzionano più.
Volevo un vostro consiglio su interventi,esami, cure, per il ripristino o asportazione di tale vena.
Colgo l'occasione per ringraziavi anticipatamente per il servizio che fornite.
[#1]
Attivo dal 2004 al 2014
Radiologo interventista, Neuroradiologo, Radiologo
Come radiologo vascolare, se non l'ha già fatto, le consiglio di eseguire prima di tutto un eco-Doppler venoso con studio accurato del circolo venoso profondo e superficiale dell'arto in questione. Questo è fondamentale per il chirurgo che la dovesse poi operare.
Una curiosità: ma le è stato inserito un filtro cavale definitivo all'epoca, o un filtro temporaneo (cioè che è stato poi rimosso)?
[#2]
dopo
Attivo dal 2004 al 2004
Ex utente
intanto la ringrazio per avermi risposto, il filtro cavale che mi hanno inserito credo che sia di tipo definitivo perchè non è stato mai rimosso.
[#3]
Dr. Mario Forzanini Chirurgo vascolare 133 7 1
in caso di pregressa trombosi venosa profonda e di concomitanti varici della safena, la possibilità di intervenire chirurgicamente sulle varici dipende dal coinvolgimento del sistema venoso profondo. Concordo con il collega angioradiologo sulla necessità di un buon ecocolordoppler, seguito da una valutazione angiochirurgica. In attesa vanno bene le terapie in atto.

dr. M. Forzanini - Specialista in Angiologia e Chirurgia Vascolare -
Brescia
Sito Web: www.forzanini.it

[#4]
Dr. Vincenzo Scrivano Chirurgo vascolare 93 6
Non mi sono sufficientemente chiari, dalla descrizione che fornisce, alcuni elementi. Lei infatti parla di "polpaccio gonfio", che è evocativo di esiti di trombosi venosa profonda, ma poi cita "emboli attaccati alla parete della safena", che fa parte del circolo superficiale. Come è stato verificato ciò? E' stato sottoposto a flebografia? E come siè manifestato l'episodio? E' stato una trombosi a livello del sistema superficiale che si è estesa a quello profondo?
Tenga comunque presente due punti che vanno ponderati prima di ogni altra ulteriore decisione terapeutica:
1) le valvole "che non funzionano più" sono una sequela usuale delle trombosi venose; i tentativi di ricostruzione chirurgica finora effettuati non hanno fornito risultati migliori di una buona terapia riabilitativa
2) una trombosi venosa estesa, con embolia polmonare, in un ventenne, a meno che non intervenga in presenza di cause fortemente predisponenti (ad es. allettamento forzato e prolungato) fa sospettare la presenza di uno stato trombofilico; esso andrebbe, a mio parere, ricercato prima di ogni valutazione. Ferme restando, ovviamente, le validissime risposte già forniteLe dai Colleghi
Cordiali saluti

dr Vincenzo Scrivano
ANGIOLOGO

[#5]
Dr. Alessandro De Troia Chirurgo vascolare 63 1
E'necessario eseguire un adeguato ecodoppler del circolo venoso, ed uno studioo sullo stato emocoagulativo. Per poter identificare adeguate terapie chirurgiche e mediche

alessandro de Troia

L'infarto del miocardio: quali sono i sintomi per riconoscerlo il tempo? Quali sono le cause dell'attacco di cuore? Fattori di rischio, cure e il post-infarto.

Leggi tutto