Bambino e pipì a dosso

Cari dottori,
desideravo avere un vostro parere in merito a questa situazione:
ho un nipotino di 7 anni, che da circa 1 annetto a questa parte, di tanto in tanto si fa la pipì a dosso(di giorno).
Diciamo che va a periodi: per mesi non accade nulla poi, nel giro di pochi giorni, capita che se la faccia a dosso più volte, durante i momenti di gioco(è un po' come se non volesse posare i giochi e la tenesse fino al "limite"...)

Il bambino stato portato dalla pediatra, per far controllare che non avesse infezioni(a circa 4 anni, ha avuto un'infezione alle vie urinarie e si pensava che si fosse ripresentato il problema), ma dalle analisi, non è stato riscontrato nulla.

Quindi mi chiedevo:
-Quali possono essere le cause?(dove devono essere ricercate?)
-E' necessario(quindi senza il problema non sarebbe risolvibile) secondo lei un aiuto psicologico? Altrimenti, come si potrebbe aiutare?
-Come bisogna reagire quando il bambino si fa la pipì addosso: far finta di nulla? Sgridarlo? Mandarlo a cambiare da solo? Spiegarli, con calma che non deve? Chiedergli che problema ha, che disagio sente?

Ringrazio in anticipo per le eventuali risposte.
Saluti.
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Attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente

L'enuresi notturna per molti anni è stata considerata erroneamente come un ritardo nella crescita evolutiva del bambino e certamento lo può essere anche se a me piace pensare che i ritmi di crescita nelle diverse fasi della vita non sono sempre uguali...
Il ritardo nella crescita può riferirsi in questo caso al controllo degli impulsi del proprio corpo nulla a che vedere con il ritardo cognitivo ecc(...)
Le cause rimangono ancora sconosciute ad esempio si è notato finalmente che non ci sono per forza delle cause psichiche o psicologiche nello sviluppo dell’enuresi notturna. In ogni caso, l’enuresi notturna non deve essere considerata come una vergogna o un errore da parte dei genitori. L’enuresi notturna è provocata da uno sviluppo casuale senza cause legate ad un contesto familiare o sociale particolare.

Certamento sarebbe utile approfondire ma allo stesso tempo cercare in tutti modi di tranquillizzarsi e tranquillizzare il bambino affinchè non si insidiano in lui sensi di colpa e di vergogna(...)

Cordialmente
[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Kazanxhi,
la ringrazio per la risposta.
IL problema non è l'enuresi notturna, ma bensì diurna.
Ciò che ha scritto è valido lo stesso?
Mi chiedo comunque dove deve essere cercato il motivo di questo "regresso" del bambino che emerge soltanto in determinati periodi e situazioni?(non è che il bambino non abbia mai imparato a controllare i suoi stimoli fisiologici, ma in un momento della sua vita, è come se fosse regredito).

Comunque cercheremo di non sgridarlo e di non fargli pesare la situazione(anche se in realtà, se non lo si sgrida o non gli si dice nulla, è come se la prendesse tipo un gioco divertente, uno scherzo...)e vedremo come si evolve, sperando che il "problema" evolva in meglio fino a scomparire completamente.

Saluti.
[#3]
Attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente

Certamente il consiglio è valido anche per quanto si attiene al controllo degli impulsi,i bambini sperimentano spesso "ad esempio stringendo lo sfintere" cosa essa comporta,facendo in questo modo cominciano a controllare determinati muscoli ed anche determinate emozioni.

In via di consulenza generale controllando i muscoli ad esempio dello sfintere cercano di controllare determinati impulsi ed emozioni, il caso può benissimo essere esteso anche agli adulti,basta far memoria credo alla nostra stessa esperienza Noi di solito controlliamo l'ansia coorporea stringendo i muscoli anali facendo ciò cerchiamo di controllare determinate emozioni spiacevoli.

Il comportamento del bambino va letto in questi termini, quando accade? e sopratutto su quale contesto accadde?
Visto che il problema del bambino a quanto pare e il controllo di determinate impulsi...
Va secondo me soltanto accompagnato ed educato al controllo facendo ciò impara pian pianino a crescere e cosi controllare più in là altri impulsi ed altre emozioni.

Saluti

[#4]
Dr.ssa Sonia Cannistraro Psicologo 5
Gentile utente,

per poter completare un quadro di riferimento, sul suo nipotino, sarebbe utile sapere se ci sono altri elementi sul piano comportamentale che emergono, come ad esempio se il suo linguaggio sia sufficientemente adeguato alla sua età o se a volte mostri comportamenti di chiusura o eccessiva timidezza.
Da quanto lei riporta sembra manifestare un tipo di “enuresi ad intermittenza” è quindi episodica e non continuativa.
Tra l’altro si manifesta in momenti di gioco e, come le ho scritto sopra sarebbe utile avere altre informazioni come ad esempio se è in compagnia di altri coetanei o comunque altri di bambini. In questo cosa si potrebbero ipotizzare sintomi precoci di un ansia sociale.
Suo nipote ha 7 anni e i sintomi sembrano risalire a circa un anno fa, quindi potrebbero coincidere con l’inizio delle scuole elementari. Oppure c’è stato qualche altro cambiamento nella vita di suo nipote?
Per quanto riguarda le cause l’enuresi può essere il risultato di numerose cause organiche e funzionali correlate alle vie urinarie, includendo quindi cause di tipo psicologico.
Lei ci dice anche che suo nipote ha ripetuto le analisi per verificare se si fosse ripresentato il problema che ha avuto a 4 anni di un’infezione, dalle quali non è risultato nulla. Quindi se sono state fatte tutte le verifiche fisiologiche su suo nipote, dal pediatra o da altri specialisti da lui indicati, non posso che consigliare ai genitori di suo nipote di rivolgersi ad uno psicoterapeuta dell’età evolutiva per intervenire precocemente su un tipo di situazione “affrontabilissima” .

Per rispondere alla sua domanda: “Come bisogna reagire quando il bambino si fa la pipì addosso: far finta di nulla? Sgridarlo? Mandarlo a cambiare da solo? Spiegarli, con calma che non deve? Chiedergli che problema ha, che disagio sente?
Le dirò che è bene mantenere con suo nipote un atteggiamento rasserenante ma allo stesso tempo onesto, non facendo finta che il problema non esiste, stabilire con lui sempre un clima positivo.

L’atteggiamento dei genitori avrà influenza sul sintomo.
È importante ricordare che si tratta di un disturbo psicosomatico, come lo sono a volte il mal di pancia o il mal di testa per cui è inutile rimproverarlo o dirgli di controllarsi, in quanto l’enuresi non è un comportamento volontario.

La ringrazio per averci consultato

Dr.ssa Sonia Cannistraro
s_cannistraro@hotmail.com

[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille davvero per tutte le risposte che mi avete dato.
Rispondendo alla dottoressa Cannistraro: questo comportamento abbiamo riscontrato che avviene solo nei momenti di gioco e di svago del bambino. E' successo con e senza la presenza di altri bambini.
Il bambino compirà 8 anni a Novembre, quindi i primi sintomi sono stati riscontrati nella seconda metà del primo anno di scuola elementare.
Può essere che tutto ciò sia dovuto ad uno "spavento" che il bambino ha preso a scuola?
Riparlandone con i genitori, è infatti emerso che proprio durante il primo anno di elementari era capitato che un suo compagno di classe, lo avesse per scherzo chiuso in bagno. Può quindi essere che talvolta riemerga la paura di rimanere chiuso in bagno e che quindi per questo eviti il più possibile di recarvisi?

Comunque sia, da quell'episodio di 10 giorni fa, non se ne sono più verificati altri.

Ringrazio ancora.
Buona serata
[#6]
Dr.ssa Sonia Cannistraro Psicologo 5
Cara Utente,

lo spavento che ha subito sui nipote potrebbe essere stato particolarmente significativo per lui. Ma purtroppo posso restare solo su un piano di ipotesi.

Come vede approfondendo emergono sempre delle informazioni utili.

Leggo che non ha episodi di enuresi da 10 giorni,Ottimo.
Qualora si ripresentassero la invito a tenere presente la mia prima risposta.

Spero vivamente, come lei e i genitori di suo nipote, in una regressione spontanea del sintomo, che possa quindi non manifestarsi più nessun fenomeno di enuresi.

Cordiali saluti