I sintomi sono comparsi pochi giorni dopo,se fossero

Salve dottori,innanzitutto vi ringrazio per il servizio che ci offrite!
Vi espongo il mio quesito.
il 20 aprile sono stato con una prostituta,un rapporto apparentemente protetto durato menodi un minuto ,pene eretto ma non al massimo.Quando ho esstratto il pene,il preservativo era integro,ma sporco di sangue(non l'ho toccato).Ora circa un mese fa mi è stato diagnosticato l'herpes zoster(fuoco di sant'antonio).Circa 10 giorni fa ho effettuato un test HIV1-2,risultato negativo.Poco dopo il test pero ho contratto una tonsillite,con gonfiamento del linfonodo posto sotto la tonsilla destra e un aumento dei linfonodi all'inguine.
Mi sono recato dal medico di base e lui mi ha detto che l'ingrossamento dei linfonodi è dovuto molto probabilmente ad una mononucleosi che mi colpi lo scorso anno.
Ora vorrei chiederle: se sento dei sintomi e il test è negativo,credo di aver capito che i sintomi non c'entrano con l'hiv.
Ma dato che i sintomi sono comparsi pochi giorni dopo,se fossero di sieroconversione il test sarebbe uscito comunque negativo oppure positivo o dubbio?
Secondo lei è possibile che si tratti solo di mononucleosi?
[#1]
Infettivologo, Anestesista attivo dal 2007 al 2009
Infettivologo, Anestesista
Carissimo paziente, il test deve ripeterlo a tre mesi e poi a sei mesi dal contatto sospetto. Dopo la permanenza della negatività per sei mesi, il risultato è definitivo. Se avesse avuto suna sindrome retrovirale acuta, la sieroconversione sarebbe dimostrabile. Numerose patologie del cavo orale, e varie patologie virali danno la linfoadenopatia cervicale. Se vuole sapere se ha avuto la mononucleosi faccia i seguenti esami: IgM ed IgG anti EBNA e anti VCA, poi IgG e IgM anti Cytomegalo. Sulla integrità del profilattico si discute molto e non bisogna mai darla per certa. Esistono comunque per rapporti molto a rischio appositi profilattici extraresistenti, disponibili in farmacia.
Marcello Masala MD
[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Scusi ma cosa vuol dire "Se avesse avuto una sindrome retrovirale acuta, la sieroconversione sarebbe dimostrabile"?
il test quindi ha attendibilita nulla?
[#3]
Infettivologo, Anestesista attivo dal 2007 al 2009
Infettivologo, Anestesista
Il test va a cercare l'anticorpo e non il virus, quindi va ripetuto fino a sei mesi , tempo massimo per avere la sieroconversione.
Marcello Masala MD
[#4]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Genitle utente,

il rapporto sessuale da lei descritto come "apparentemente protetto" non mi chiarisce per nulla la situazione:

Tali situazioni sono da considerarsi ad "altissimo rischio" di contagio e pertanto, non ci stancheremo mai di rilanciare da ogni sede, quanto l'utilizzo corretto del dispositivo profilattico sia di ausilio fondamentale contro le MST non HIV e contro - e soprattutto - l'HIV.

ad oggi e dati inconfutabili lo dimostrano, l'HIV è diventata da patologia dei tossicodipendenti e degli omosessuali, patologia di tutti - la diminuzione della informazione e delle campagne pubblicitarie contro tale mostro non debbono far illudere i cittadini circa i suoi rischi e la sua diffusione anche tra la popolazione eterosessuale di ogni genere -

Porto un dato su tutti: molti dei pazienti HIV che seguo (anche e sporattutto per altre Malattie Sessualmente Trasmissibili, che nei soggetti HIV+ hanno grnde facilità ad esprimersi) sono giovani ragazzi eterosessuali ed omosessuali, i quali hanno contratto tale patologia, non per sesso indiscriminato, e/o occasionale, ma in realtà del tutto diverse, fatte di convivenza ed amore con il proprio partner, già portatore di HIV - e questo ad insaputa di entrambi -

Tale esperienza, poco c'entra con il caso specifico, (il quale rimane comunque un atto ad altissimo rischio) ma spero possa fruire a quanti leggono e sono interessati (spero tutti) a questo problema, come "memoria", perchè nonostante i grandi passi avanti della scienza, la difesa migliore è e rimane la prevenzione: prevenzione che in questo caso significa, "l'amore per noi stessi e per gli altri".

Cari Saluti.
Dott. Luigi LAINO
Dermatologo e Venereologo, ROMA

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

[#5]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
dico apparentemente protetto per "scaramanzia " maiil profilattico, a fine rapporto,era integro.
Io volevo chiedere se dato che i sintomi sono comparsi pochi giorni dopo,se fossero stati di sieroconversione il test sarebbe uscito comunque negativo?
perche parlando con esperti dicono che se si avvertono sintomi e i ltest e negativo,essi sono non correlabili..
Grazie per l'eventuale aiuto...
[#6]
Infettivologo, Anestesista attivo dal 2007 al 2009
Infettivologo, Anestesista
Il test va ripetuto comunque fino a sei mosi dopo il contatto a rischio, secomdo il Ministero della Salute, secondo la letteratura internazionale dopo tre mesi non può esserci sieroconversione.
Marcello Masala
[#7]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
certo che l'espressione atto ad altissimo rischio per un raporto protetto denota secondo me scarsa conoscenza da parte di lei medicoin accordo con quanto detto in continuazione dall'ISS e altri organismi specifici
[#8]
Infettivologo, Anestesista attivo dal 2007 al 2009
Infettivologo, Anestesista
La parola ad altissimo rischio l'ha usata il collega Laino. A mio parere in modo molto corretto, se lei legge bene cioò che Laino ha scritto, parla di "situazioni ad alto rischio", se lei ritiene la sua situazione sia a basso rischio meglio così. Per farle capire meglio abbiamo pazienti che contraggono l'HIV con il profilattico integro, in quelle effusioni che precedono il rapporto, con la contaminazione da parte di fluidi corporei di ferite presenti nelle mani.Comunque non volevamo certo urtarla.
Marcello Masala MD
AIDS-HIV

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