Discopatia l3-l4

Buonasera, sono una sig.ra di anni 43, svolgo un lavoro sedentario e vorrei richiedere un consulto in merito ad una RM Rachide lombosacrale x discopatia L3-L4 ripetuta x controllo a distanza di 2 anni.
- E' stato esaminato il tratto di rachide compreso tra D11 e S2 con studio mirato degli spazi intersomatici da L3 a S1. Regolare allineamento dei metameri vertebrali con lieve rettilineizzazione della fisiologica lordosi. A levello degli spazi discali L3-L4 ed L4-L5 perdita di segnale dei dischi intersomatici su base degenerativa. Riduzione in ampiezza dello spazio discale L5-S1.
Alivello dello spazio intersomastico L3-L4, protrusione discale concentrica con impronta della parete anteriore del sacco durale, senza evidenza di fenomeni compressivi sulle radici nervose emergenti dai forami di coniugazione.
A livello dello spazio intersomatico L4-L5, protrusione discale concentrica con riduzione in ampiezza dei forami di coniugazione.
A livello dello spazio intersomatico L5-S1, protrusione discale concentrica maggiormente evidente in sede intraforaminale destra con riduzione in ampiezza del forame di coniugazione omolaterale.
Centimetriche formazioni cistiche radicolari a livello di S2. Degenerazione artrosica delle articol. interapofisarie condizionante minima riduzione in amppiezza del canale vert. a livello L4-L5 ed L5-S1. Non alterazioni di segnale a carico del compartimento midollare spongioso. Non tumefazione dei tessuti molli paravertebrali. Non si rilevano alterazioni a carcio del cono midollare e della cauda equina.
La RM effettuale nell'anno 2008 segnalava quanto segue: vizio di differenziazione lombo-sacrale per sacralizzazione di L5. Metameri allineati e canale spinale di normale ampiezza. Ridotta idratazione dei III e del IV disco. Ad L4-L5 protrusione discale intracanalare centrale con piccolo frammento che tende a scivolare caudalmente, lieve impronta sul profilo ventrale del sacco durale ma non compressione sulle emergenze radicolari.
Le visite effettuate in questo lasso di tempo hanno la seguente diagnosi e prescrizione: Discopiatia III L e IV L - fascia elastica lombare, ginnastica dolce, laser terapia, ultrasuoni e antidolorifici al bisogno.
La sintomatologia, ovvero: dolore alla zona rachide lombare è quasi costante, ma tollerabile, a parte qualche episodio di "blocco". Ho dolore sia stando seduta, che in piedi; ma da seduta spesso faccio fatica a riprendere la posizione eretta. Ho l'impressione che la RM di controllo sia più complessa della prima e poichè devo attendere ancora un mese per la visita di controllo gradirei un Vs. cortese parere in merito.
Grazie anticipatamente

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signora,
pur nei limiti della consulenza on-line,dalla descrizione di quanto repertato alle RM, si tratta di discopatia degenerativa sostanzialmente immodificata nel corso degli ultimi anni.
Però per decidere la terapia migliore è necessario, oltre a visionare e raffrontare i due esami,valutare obiettivamente i Suoi sintomi e la loro storia nel tempo.
Uno scarso beneficio dalla terapia medico-conservativa potrebbe indicare l'intervento chirurgico, ma questo lo si può decidere solo con un consulto diretto.

Ci faccia sapere
Cordiali saluti
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la Sua risposta. Sinceramente ero un pò in ansia, perchè l'ultimo referto mi è parso più complesso. Mi ha soprattutto destato qualche preoccupazione leggere della presenza di formazioni cistiche radicolari anche se non ho ben capito di cosa si tratti.
Negli ultimi anni i sintomi sono leggermente peggiorati e sono costretta ad evitare qualunque tipo di sforzo per non rischiare di rimanere bloccata. A volte, ho il dubbio che le terapie prescritte non siano sufficienti. Dovrei magari aumentare la ginnastica? Io seguo un corso di ginnastica dolce in acqua. Un'amica mi ha consigliato un corso di yoga, ma sinceramente preferisco che sia il medico ad indirizzarmi.
L'ipotesi di un intervento mi terrorizza, anche se mi è stato più volte detto che, solo nel caso in cui non riuscissi più a svolgere le normali attività quotidiane si dovrebbe ricorrere a tale decisione.
La ringrazio ancora per la sua disponibilità.
Cordiali saluti.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signora,
quando non si riesce a svolgere le normali attività quotidiane significa come minimo che una persona è in carrozzina, tanto è vero che, in tale condizione, è riconoscita l'invalidità al 100% con assegno di accompagnamento.
Non mi pare il caso che Lei debba aggiungere a questo, nonostante le sia stato detto (spero non da un medico).

Gli interventi chirurgici possono anche terrorizzare, ma spesso dovrebbero terrorizzare di più le conseguenze di una patologia non operata.

Questo in generale, signora. Poi ogni caso è diverso e,come Le dicevo, è necessaria la valutazione diretta attraverso il consulto personale con lo specialista.

Cordialmente