Terapie per cancro al seno con metastasi

Gent.mi Dottori,
Mia madre 81 anni è stata operata nel febbraio 2002 al seno sx( quadrectomia)La diagnosi istologica è stata la seguente : Carcinoma duttale infiltrante scarsamente differenziato > UICC : pT11c, G3, N1biii - Er 1D5 : positivo 80% - Pgr 1A6 : negativo - Ki 67 : 3% - Isolati 7 linfonodi di cui 6 con localizzazioni metastatiche.Fino a Giugno 2007 ha seguito la terapia con Tamoxifene senza variazioni di marcatori, rx, scintigrafia ossea.Inizia terapia con Femara e a Giugno 2008 si evidenziano le prime variazioni dei marcatori.Tralascio alcuni passaggi relativi ad esami strumentali e riporto l'esito della PET eseguita l'8 Marzo 2010 :"L'analisi delle immagini ottenute con acquisizione corporea totale e dopo ricostruzione secondo gli assi coronale,longitudinale e trasverso ha messo in evidenza in ambito mediastinico alcune linfoadenopatie a moderato ipermetabolismo glucidico localizzate rispettivamente a livello paratracheale dx all'altezza dell'arco aortico (SUV max 4,5), della finestra aorto.polmonare ( SUV max 4,9), paratracheale inferiore dx ( SUV max 4,0), sottocarenale ( SUV max 4,2) e iuxtaesofageo-polmonare( SUV max 4,9). In ambito scheletrico si osservano due aree di patologica ipercaptazione del tracciante localizzate a livello rispettivamente del tratto anteriore delle II costa sinistra ( SUV max 6,2) e del corpo sternale ( SUV max 4,3). Si conferma la presenza di micronodulo polmonare localizzato a livello del segmento latero-basale del LIS ( diam max 6,0 mm) con associato micronodulo calcifico privi tuttavia di atteggiamento ipermetabolico, mentre il noto versamento pleurico posteriore sinistro presenta una lieve ipercaptazione del tracciante ( SUV max 2,4). Linfoadenopatia a lieve ipermetabolismo glucidico ( SUV max 3,2) in sede lombare sinistra all'altezza di L1.Limitatamente al potere risolutivo della metodica ( circa 5 mm ), non si segnalano ulteriori aree di patologico accumulo del radiofarmaco nei restanti distretti corporei esplorati. Aspecifico ristagno intestinale ed urinario del radiofarmaco.
Gli esami del 18/3/2010 hanno riportato i seguenti valori : CA15.3 – 75 ; CA125 – 71 ; CEA- 5,9 ; VES 30. Nel mese di Aprile 2010 inizia la terapia con Faslodex e Zometa. Il 28 Giugno mia madre viene ricoverata i pneumologia per un importante versamento pleurico al polmone sx, successivamene dimessa ad oggi ha effettuato quattro toracentesi parziali. I dati dei marcatori al 24/6/2010 erano :CA15.3 85,9- CA125 40,7 - CEA 12 - VES 50.
Da quanto ho compreso parlando con l'oncologa ci sono oggi due strade percorribili: 1) terapia sistemica chiemioterapica con CAPECITABINA , che dicono efficace solo su formazioni nodulari 2) terapia locale con inserimento di chemioterapico nel cavo pleurico 3)la combinazione delle due. Dato che il medico ci chiederà se siamo d'accordo con la sua proposta, vorrei avere il conforto di un vostro parere sulla terapia/e proposte e se ci sono altre strade percorribili. Ringrazio anticipatamente.
[#1]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Considerando l'età non credo che vi possano essere molte strade terapeutiche proponibili. Mi affiderei alle proposte

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dottore,
La ringrazio per la sensibilità dimostrata verso l'età biologica di mia madre che posso confermarle non trova ancora ,fortunatamente, pieno riscontro nell'aspetto fisico.Certamente ci affideremo alle proposte del medico ma, dalle informazioni che ho raccolto, mi era sembrato di capire che questo nuovo farmaco CAPECITABINA, capace di attivarsi solamente al contatto con le cellule tumorali, fosse veramente in grado di cronicizzare la malattia metastatica. Non potrebbe essere sufficente questa terapia in vece della chemio inserita nel cavo pleurico ? Gli studi su nuovi famaci per il tumore al seno fanno sempre passi avanti, esistono nuove terapie applicabili al caso di mia madre ?
Quale terapia Lei suggerirebbe ?
La ringrazio anticipatamente e saluto cordialmente.
[#3]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
La capecitabina tenga conto che è un SIGNOR chemioterapico con i relativi effetti collaterali. In casi particolari (vedi discrepanza tra età biologica e anagrafica) modulandone le dosi si è somministrato, ma con molta attenzione per gli effetti collaterali. Il trattamento locoregionale, è una opzione ma i risultati solitamente non sono brillanti.
La decisione comunque deve essere fatta valutando clinicamente la paziente.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore, era la risposta che cercavo. La terrò informato sugli sviluppi.
Cordiali Saluti,
[#5]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dottore,
Questa mattina abbiamo avuto l'incontro con l'oncologo e abbiamo preso atto dell'inefficacia del trattamento con Faslodex.
Date le buone condizioni di mia mamma, come trattamento sistemico ci è stato proposto CAPECITABINA+VINORELBINA anche se quest'ultimo costringe ad una assidua frequenza del DH oncologico.
Per quanto riguarda il versamento pleurico ci è stato consigliato l'immissione di BLEOMICINA( come alternativa al talcaggio) durante la prossima toracentesi che prevediamo di fare il 13 Agosto p.v., se sarà necessario.L'ultima toracentesi è stata effettuata il 28 Luglio u.s. e l'RX torace successivo ha mostrato una buona visibilità del polmone sx.
Ho letto che l'impiego di BLEOMICINA è stato pressochè abbandonato per gli effetti collaterali e per i rischi di polmonite interstiziale e di fibrosi polmonare.
Il talcaggio pleurico è d'altra parte un intervento di chirurgia toracica,che l'oncologo avrebbe escluso.
Quale è il suo parere sulle proposte di terapia che ci sono state fatte ?

Ringrazio anticipatamente per la risposta e La Saluto Cordialmente.
[#6]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
l'utilizzo dii capecitabina e vinorelbina può essere un ottimo trattamento a volte impegnativo come effetti collaterali. Potrebbe per ridurre gli accessi al DH, fare la vinorelbina a pillole.
Sull'utilizzo della bleomicina intrapleurica ho le sue stesse perplessità; inoltre fiducioso del nuovo trattamento se esso funzionasse, potrebbe far asciugare il versamento stesso.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore,
Sono molto confortato dal Suo parere.
La terrò informato.
Cordiali Saluti,
[#8]
dopo
Utente
Utente
Egr.Dottore,
La mia mamma ha iniziato il 1/9/2010 la terapia con Xeloda 500mg (4cpr al dì per 21gg-7gg di pausa)continuando anche le infusioni mensili di Zometa.Al controllo del 19/11/10 si è rilevato un incremento del CA15.3 da 98,3 a 110 e del CEA da 15,3 a 20,8 rispetto al check del 30/7/2010. CA125 a 24,5 e CA21.1 ridotto da 11,2 a 4,6.Dalla recente PET del 20/12/2010 si è rilevato un miglioramento del versamento pleurico con riduzione del SUV sulla pleura viscerale da 10,5 a 5,9, ad oggi effettua la toracentesi ogni 45 gg, con saturazione O2 pari al 96%. Anche l'azione dei bifosfosfonati ha ridotto la captazione ossea (Sterno da 4,2 a 3,1 -II costa sx da 6,2 a 2,2).Ciò che è in progressione sono le linfoadenopatie che sono aumentate in numero ora anche: giugulare inferiore,iliare dx,pericardiale post. dx ,ascellare sx, parasternale inf. dx. Scomparsa della lifoandenopatia Iuxtaesofageo-polmonare. Comparsa di disomogenea captazione epatica con due aree di pseudofocale ipermetabolismo glucidico al IV segmento, di non sicuro significato patologico. Ora ci chiediamo se continuare con xeloda,che dopo quattro mesi circa di terapia non ha dato risultati incoraggianti oppure se associare altri chemioterapici es. quelli utilizzati nella adiuvante pre-operatoria 5FU,Epirubicina,Ciclofosfamide che nel 2001 diedero un buon risultato sulla riduzione della massa.
Siamo anche preoccupati che dopo i linfonodi vengano attaccati organi vitali.
Quale è il Suo parere sull'argomento ?
Sono disponibili altri farmaci ( meno tossici ) da associare a Xeloda ?
La ringrazio anticipatamente per la Sua apprezzata risposta.
Con i migliori Auguri per il Nuovo Anno.

[#9]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
POTREBE VALUTARE (SE LO STATO DEI RECETTORI ORMONALI FOSSE COME ALL'INIZIO, CIOè POSITIVO) TRATTAMENTO CON FASLODEX.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Egr. Dottore,
La terapia con Faslodex è stata gi fatta da Aprile 2010 con risultati insoddisfacenti ( progressione alla pleura e ai linfonodi) e quindi sospesa in Agosto 2010 e sostituita con Xeloda( 1 Settembre 2010) , che non ha però fermato completamente la progressione della malattia. Durante il recente incontro con l'oncologo si è ipotizzato una terapia monocomponente con Taxano ovvero Vinorelbina o Gentitabina in abbinamento con Xeloda o in monoterapia.
L'obiettivo è quello di stabilizzare/cronicizzare la malattia.
L'esame obiettivo di mia mamma fatto dal medico non è negativo, faremo a Genaio un ecocardiocuore di controllo.
Quale è il Suo parere su questa impostazione ?
Esiste magari un piano B ?
Grazie.
[#11]
dopo
Utente
Utente
Egr. Dr. D'Angelo,
Apprezzerei molto la Sua opinione.
La ringrazio in anticipo della disponibilità.
Cordiali Saluti,
[#12]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
data l'età non andrei oltre una monoterapia; magari vinorelbina!
E' anche vero che tali decisioni si effettuano con più serenità avendo la paziente davanti
[#13]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dott. D'Angelo,
Concordo con Lei che l'esame obiettivo della paziente è quello che orienta da decisione definitiva sulla terapia da intraprendere. Fortunatamente mia mamma è in buone condizioni ( a detta del medico che la segue)e sta ben sopportando la Capecitabina.
Date le risposte parziali al Faslodex e a Xeloda, l'orientamento del medico è quelli di provare nuovi( per la paziente ) farmaci. Ora, a quanto ho capito, i Taxani sono farmaci più potenti(anche più tossici) della Vinorelbina/Gentitabina.I Taxani possono dare risultati più concreti nella stabilizzazione della malattia ?
Le faccio questa domanda perchè , dalla ripresa della malattia , i piani terapeutici hanno adottato fino ad oggi farmaci via via più potenti, a mio parere si potrebbe ora ( se le condizioni del paziente lo permettono) avviare subito una terapia più agressiva senza dover attendere la eventuale " non risposta " ad esempio alla Vinorelbina.
Grazie, attendo con fiducia il Suo commento.
[#14]
Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Più potente non è un termine che mi piaccia molto.
Il problema è di utilizzare farmaci attivi per la patologia tenendo conto degli effetti collaterali e di chi si ha davanti (età, comorbidità etc etc...)
Il grosso dramma dei medici (e non solo degli oncologi) è purtroppo di non sapere prima se il farmaco funzionerà o meno e dover attendere le rivalutazioni; rimane in essere "primum non nuocere"!
[#15]
dopo
Utente
Utente
E' vero che evitare che la cura sia più dannosa della malattia, è la linea guida nel difficile mestiere del medico.
Ma è anche vero che, per chi la malattia la subisce (e nel caso di tumori senza la cura adeguata la prognosi è sempre infausta),avere disponibili delle opportunità terapeutiche che portino, se non alla guarigione, almeno alla cronicizzazione della malattia,è un desiderio più che comprensibile.
Grazie
[#16]
dopo
Utente
Utente
Egr.Dottore,
Il nuovo piano terapeutico adottato( dopo gli scarsi risultati ottenuti con Faslodex e Capecitabina) prevede Taxolo settimanale con dose 120mgr ( mia madre è c.a 70 kg di peso per 160 cm di altezza).Continua inoltre Zometa ogni 28gg visti i buoni risultati ottenuti.Continuano purtroppo anche le toracentesi(ogni 45 gg) per il versamento pleurico che non si è attenuato nonostante il dimezzamento del SUV sulla pleura viscerale.
La domanda che le vorrei rivolgere è la seguente: se la progressione della malattia proviene dal medesimo " ceppo " come è possibile che la Capecitabina dia una buona risposta sulla pleura viscerale ma non riesca a contenere la progressione linfonodale ?
Secondo la sua esperienza, la nuova terapia con Taxolo rappresenta la linea più avanzata di trattamento, per questo caso specifico ? Oppure, come auspico,avremo altre terapie a disposizione ?
Grazie,resto in attesa del suo gradito commento.
[#17]
dopo
Utente
Utente
Egr. Dr. D'Angelo,
Le sarei grato del Suo apprezzato commento.
Cordiali Saluti,
Tumore al seno

Il tumore al seno è il cancro più diffuso in Italia: quali sono i fattori di rischio e come fare prevenzione? Sintomi, diagnosi e cura del carcinoma mammario.

Leggi tutto