Potenziale depressione?

Ho 21 anni e studio psicologia del marketing. Oltre alle dinamiche del marketing ho letto numerosissimi manuali anche di clinica e potenziamento umano. Introduco queste due righe per far capire la mia forma mentis generale.

Mi trovo in un periodo in cui i sintomi che sento sono molto vicini alla depressione descritti qui: http://www.giuseppesantonocito.it/art_depress.htm

Ho passato 21 anni a cercare un codice olistico per manipolare la mente memorizzando tecniche, modi, stili di pensiero finendo per mettere in relazione economia, psicologia, scienze quantistiche e via dicendo. Uno spreco immenso di energie motivato dalla paura di annullamento del sè, da insicurezza sociale ma comunque anche da curiosità. Curiosità perchè ho passato tutta la mia infanzia nella deprivazione totale di cure: emotive, affettive, nutritive, regolative, cognitive.

Mentalizzavo tutto in metapensieri di metapensieri cercando di sminuzzare in piccolissime parti ogni cosa, relazione, pensiero, comunicazione rimanendo vittima di questo stile mentale ed identificandomici persi me stesso.
La deframmentazione delle relazioni e della comunicazione mi ha portato ad avere nessuna relazione sociale positiva.

(piccola nota importante: sottolineo però che ho avuto molte ragazze bellissime, ero considerato e vengo considerato ipersicuro di me: ciò guadagnato trovando sicurezza dietro libri e manuali di ogni genere che poi ho abbandonato per vivere una vita piu' bottom-up e d'impatto)

Estraneo a me stesso e dispersore di energie oltre ogni limite mi sono ritrovato tra gli scatoloni di un trasloco appena fatto, pieno di appunti di tutto questo mio lavoro immenso nella dispersione di energie. fortunatamente avevo in quel periodo fatto conoscenza del mio sè piu' profondo, mi ero disidentificato da molti ruoli, stereotipie, miopie mentali che premevano nella mia testa, ritrovando mi in pace spirituale ( quasi sacra) anche in mezzo ad eventi che normalmente mi avrebbero turbato. Ero calmo, presente. avevo come ucciso l'ego dispersore di energie e che viveva al posto mio.

Ma ben presto questo si è tramutato in ciò: se per 21 anni ero convinto di inseguire qualcosa di grandioso e che mi dava un ruolo che mi diversificava facendomi sentire anche speciale e poi mi sono riscoperto con un pugno di mosche che senso ha inseguire qualsiasi altra cosa? potrei essere vittima di altre identificazioni che tra 5 anni mi rendono di nuovo la domanda: si vabbè ma che sono ste ca**ate che ho rincorso?
Nulla ha piu' significato per me: trovo tutto superficiale perchè una cosa che ti piace oggi con un semplice innalzamento di consapevolezza domani può farti schifo e non ti rappresenta piu'. Sottolineo anche che ho una madre spersonalizzata, mi è sempre mancata la figura maschile e tutto ciò che sò lo ho appreso da solo dai libri.

vorrei sviluppare capacità come prosocialità, resilienza, assertività, autoefficacia e fede.ad INTERMITTENZA vedo tutto vuoto e privo di significato.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)vorrei sviluppare capacità come prosocialità, resilienza, assertività, autoefficacia e fede (..)

Gentile ragazzo, quando si abbraccia in modo ossessivo la ricerca di qualcosa (un credo spirituale, un'indagine scientifica, una corrente filosofica) vi è sempre il rischio di sfociare nel fanatismo da un lato o in una profonda delusione dall'altro. Sembra quest'ultima la via che lei ha intrapreso, poichè la ricerca spasmodica di qualche capacità la fa sbattere di fronte alla realtà in cui ciò che si crede di aver raggiunto non ha nulla di straordinario e di diverso rispetto ad un normale percorso di vita. Consegeuenza, un vissuto di perdita di vuoto e di rinuncia.

saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore la ringrazio della risposta ma se mi permette vedo in essa una semplice tautologia, un giudizio analitico a priori. Quello che lei mi risponde non aggiunge niente a ciò che già sò, che ho letto o che sento.

E' una cosa che se ci pensiamo un attimo sapevo dirmi da me,
non da sollievo alla mia sofferenza psicologica nè ristruttura il mio modo di interpretare il problema.

Mi telegrafa solo che quello che succede generalmente negli esseri umani, la via che sembra io abbia preso e le conseguenze. A me sembra molto una spiegazione vecchio stile: incaselliamo la persona in un "generale " che capita a tutti manualistico e diciamogli le conseguenze di come vivrà appunto la vita.

Io la ringrazio comunque però se ha l'umiltà intellettuale e non la prende sul personale sia lei che qualsiasi persona vedrebbe terra terra che quello che mi ha scritto è solo una tautologia che non aggiunge niente.

Ieri sono uscito con delle persone con cui mi sono spesso trovato bene e la mia persona ne ha tratta giovamento, sentendomi rafforzata essendosi distratta dal rimuginio mentale continuo che facevo in solitudine.

In piu' ho notato che quando qualcosa mi riesce nella giornata e sto quindi costruendo qualcosa in cui essere bravo trovo un pò di senso nella giornata perchè sento che sto costruendo qualcosa.

Quindi pare che la decentrazione mentale che ho grazie allo stare con 2 3 persone che mi vogliono bene e costruire qualcosa diano giovamento alla mia situazione.

Il problema è che voglio avere una mia missione in cui credere, per cui pagare prezzi e lavorare giorno per giorno. Quando avevo la ricerca del codice mentale totale per quanto idealistico e dispersivo, non accrogendomi di ciò, avevo sempre qualcosa per cui combattere, rialzarmi e da inseguire. Ora ho l'angoscia della decisione come kierkegaard: scegliere una missione, una strada implica il tagliare le altre.

C'è qualcosa che potete dirmi di vostro vissuto umano che potete tramandarmi? C'è una tecnica pratica ( tipo PNL, terapia breve ) che mi faccia sperimentare un modo novo di vedere? Sto usando il modo paradossale della pnl e terapia breve strategica di vederla così: ok se nulla ha significato e prendere una strada è angosciante non posso nemmeno deprimermi perchè non ha significato e significherebbe avere intrapreso una strada. allora tanto vale trovarne un'altra.
Ho ristrutturato un pò la cosa vedendola con l'ironia.

Spero in una risposta esauriente senza nulla togliere al dottore che prima mi ha risposto in modo breve non per sua mancanza ma perchè non avevo specificato io nel post precendete delle domande.
Grazie comunque in anticipo.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente, ciò che scrive, i quesiti che si pone la ricerca di una missione ecc., sono proprio l'espressione della sua sofferenza. Ogni pensiero, ogni quesito esistenziale che induce verso uno stato depressivo è elaborato in modo disfunzionale e quindi ha un che di patologico. Se la sua rucerca filosofica non le stesse creando i vissuti che evidenzia allora sarebbe adattiva e funzionale. Ma pare non sia così ed ogni eventuale obiezione sarebbe sempre l'espressione di quel pensiero disfunzionale che la fa soffrire.
Se vuole risolvere il problema deve spezzare questo pensiero disadattivo con l'aiuto di uno specialista, se vuole continuare in tal sofferenza continui pure a filosofeggiare nel modo disfunzionale così come sta facendo.
(..)Sto usando il modo paradossale della pnl e terapia breve strategica (..)
sta funzionando? riesce ad essere sereno?allora continui su questa strada.
Non ottiene risultati? è il momento di rivolgersi ad un terapeuta.
saluti
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Attivo dal 2010 al 2011
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente,

"C'è qualcosa che potete dirmi di vostro vissuto umano che potete tramandarmi? C'è una tecnica pratica ( tipo PNL, terapia breve ) che mi faccia sperimentare un modo novo di vedere? "

mi pare che lei conosca bene la teoria e onestamente non credo di poter esaudire la sua richiesta; mi fa sentire come una commessa che deve far provare dei vestiti ai suoi clienti...mi sta chiedendo se ho un vestito speciale per la festa della vita? no

capisco lei possa sentirsi in trappola in un non-senso globale che annienta perchè qualsiasi argomento, settore, sapere sembra un pozzo vuoto per cui impegnarvisi significa buttar via le proprie energie, i propri giorni e sogni ma la ricerca del senso della vita che ha fatto nascere la filosofia è una questione che assilla l'uomo da...diciamo molto.
Quindi non ho una risposta esauriente da darle, ma volevo scriverle che ho letto del suo disagio e se fossi in lei inizierei da qua. Vivere provando disagio è una strategia che non conviene. Consultando uno specialista potrebbe confrontarsi sul ridurre questo disagio anche perchè quando non si sta bene potrebbero rimanerci nascoste opportunità, scoperte, informazioni non visibili proprio perchè assorbiti dal disagio.
Cordiali saluti