Una chemioterapia aggungerebbe qualcosa

Gentile dottore, sono stata operata 3 settimane fa di tumore alla mammella sinistra. Ho subito inizialmente una nodulectomia poichè si pensava che fosse un fibroadenoma. In realtà l'istologico era diagnostico per carcinoma duttale infiltrante G2, diametro max 1.6 cm, ed i limiti del tumore erano prossimi al margine di resezione chirurgica. In particolare il referto dice che è moderatamente differenziato (G2; tubuli:3; pleomorfismo:2; mitosi:1) Secondo Nottingham è esteso ai margini di resezione chirurgica della nodulectomia (R1) ed associato ad una quota di carcinoma duttale in situ di tipo solido-cribriforme pari al 5% della neoplasia. Recettivita estrogeni 70%, progesterone 80%, CerB2 assente (Score 0) e Ki67 30%.
In seguito a questo ho subito mastectomia sottocutanea con asportazione di 3 linfonodi sentinella e biopsia dei dotti. Da questo istologico è risultato "mastopatia fibrocistica associata a cellulite lipofagica periescissionale in assenza di neoplasia residua. Cute e margini di resezione chirurgica indenni. Biopsie dei dotti: mastopatia fibrocistica in assenza di neoplasia. Linfonodi esenti da neoplasia.
Ho effettuato già eco addome risultato negativo e sono in attesa di fare la scintigrafia ossea, che a detta dei medici che mi hanno in cura dovrebbe risultare negativa. Inoltre ho fatto risonanza mammaria sull'altra mammella che risulta esente da noduli sospetti. L'oncologo con cui ho parlato mi ha proprosto terapia ormonale con decapeptyl per 2-3 anni e tamoxifene per 5. Mi ha detto che una chemioterapia aggungerebbe qualcosa in piu ma alla luce di tutti i fatti e della mia giovane età nonchè del desiderio di una maternità futura (ho 32 anni) puo' andar bene anche solo seguire la terapia ormonale. Lei cosa ne pensa? Più medici, dal senologo, all'oncologo e l'ecografista mi hanno ribadito di potermi considerare già guarita con la sola chirurgia, e le terapie sono comunque un iter da seguire per scongiurare i rischi di recidiva (anche se l'oncologo mi ha parlato di un rischio di recidiva molto basso). Lei cosa ne pensa? Consiglierebbe comunque chemioterapia?
grazie per l'attenzione
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

la giovane età, la dimensione del nodulo neoplastico (1.6 cm) ed un Ki67 non basso mi farebbero propendere per un trattamento chemioterapico adiuvante. A mio avviso, proprio in virtù della giovane età, sarebbe opportuno aprire un ombrello protettivo il più ampio possibile. Ovviamente è corretta l'esecuzione della scintigrafia ossea alla quale aggiungerei, se non è stata eseguita, una TC total body con mezzo di contrasto per una stadiazione completa.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
quindi lei consiglierebbe comunque un ciclo di chemioterapia piu trattamento ormonale per 5 anni?
Mi è stato spiegato che una eventuale chemio aggiungerebbe qualcosa in più, anche se ovviamente potrebbe avere più effetti collaterali anche per quello che riguarda la salvaguardia della fertilità. Al contrario, essendo il mio tumore altamente ormono-responsivo, la terapia con tamoxifene sarebbe più selettiva. E' davvero il caso di essere così aggressivi "alla cieca" (dal momento che non ci sono segni di malattia residua nè di metastasi a distanza?).
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

è il concetto stesso di chemioterapia adiuvante. Si agisce comunque sempre (ragionevolmente) "alla cieca". Difatti la chemioterapia adiuvante (ed in generale tutte le terapie adiuvanti) agiscono contro la eventuale malattia minima residua non rilevabile con le metodiche di diagnostica che abbiamo a disposizione. Peraltro ogni tipo di terapia antitumorale agisce assai meglio quando le cellule da combattere (eventualmente) son poche e non rilevabili ancora con le metodiche di imaging.

Cari saluti

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#4]
dopo
Utente
Utente
grazie per la risposta...
in particolare che tipo di protocollo chemioterapico consiglierebbe? Mi hanno parlato di un ciclo di 4 sedute anzichè le 6 convenzionali.... secondo lei ci possono essere differenze a livello di effetti collaterali facendo meno sedute? ovvero, la terapia potrebbe cosi essere altrettando efficace ma meno tossica a livello sistemico???
grazie mille per la disponibilità.
[#5]
dopo
Utente
Utente
gentile dr. Pastore, la aggiorno sulle ultime cose. Ho effettuato scintigrafia ossea (negativa) e domani rx torace. la tac total body non mi è stata consigliata poichè gli oncologi che mi hanno in cura ritengono che siano sufficienti questi accertamenti per completare la stadiazione. E' stata effettuata una seconda lettura sui miei istologici (quelli del nodulo asportato e del parenchima mammario asportato con la mastectomia). Il parenchima mammario è indenne da neoplasia anche se il patologo mi diceva che era presente sclerosi in alcuni punti. Questo secondo istologico conferma piu o meno i valori del primo, ovvero ER e progesterone + (90% anziche 70 e 80), G2, diametro max 16mm, ki67 25% (anzichè 30%), cErb2 debolmente + (score 1).
I due oncologi che mi stanno seguendo sono d'accordo sulla terapia ormonale (decapeptyl per 2-3 anni e tamoxifene per 5 anni), mentre sono molto indecisi per la chemio, poichè dicono che il mio sia un caso border line in cui non è certo che la chemio sia così decisiva. Tuttavia, volendo essere il piu sicuri possibili, mi hanno proposto uno schema EC per 4 cicli (in associazione a decapeptyl per la protezione ovarica) piu tamoxifene per 5 anni (in questo caso senza decapeptyl). La decisione sulla chemio è stata lasciata un po' a me, dopo una lunga chiacchierata su pro e contro. Io non so come orientarmi... lei cosa ne pensa? grazie
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