Il medico di base mi aveva consigliato l'assunzione di lexotan, che tuttavia ho preferito non

Buongiorno a tutti, sono un ragazzo di 28 anni ed in queste righe tenterò di descrivervi quanto mi è accaduto negli ultimi mesi. Circa 4 mesi fa ho interrotto un rapporto sentimentale con una ragazza che perdurava da poco più di 9 anni; il motivo scatenante (non il solo tuttavia) è stato l'aver conosciuto una ragazza che mi ha da subito donato nuovi ed intensi stimoli, sia sotto il profilo mentale che fisico. L'abbandono dalla mia ex è stato traumatico per entrambi, per lei che si è ovviamente vista lasciare quasi senza preavviso da un ragazzo con cui stava da 9 anni e che era certa sarebbe divenuto suo marito a breve e per me che ho cominciato a nutrire forti sensi di colpa per averla ferita ed aver gestito "l'abbandono" in modo avventato e talvolta insensibile. Ad 1 mese circa da quel momento ho avuto un rapporto sessuale con la mia nuova compagnia ed il risultato è stato un'estrema difficoltà d'erezione ed eiaculazione precoce. La mia partner, che ho stimato davvero per come ha gestito la situazione, ci ha riso su ed ha fatto di tutto per non farmi sentire a disagio. Purtroppo i mesi seguenti hanno visto, ad eccezione di 3 settimane in cui tutto meravigliosamente pareva esser risolto, il ripresentarsi di questa situazione o la perdita d'erezione durante il rapporto. Ho tentato di capire cosa fosse successo in quelle 3 settimane ma non ho notato nulla di diverso in me...semplicemente i problemi erano spariti e di conseguenza la mente sgombra. Inoltre attualmente percepisco che stò lentamente "esportando" tale disagio anche in altri ambiti della mia vita; per esempio mi trovo a sudare copiosamente nell'affrontare situazioni nuove e capisco di affrontare la giornata con una sorta di depressione (molto lieve) di fondo. Anche dopo tutto questo tempo la mia compagna mi supporta sempre ed ovunque, rassicurandomi e "tenendomi per mano". Oggi sò di aver fatto la scelta giusta in quanto sò di aver una persona davvero speciale al mio fianco: purtroppo, per quanto scritto in precedenza, mi rendo conto di non esser in grado di "viverla" fino in fondo. Aggiungo che il mio urologo mi ha completamente tranquillizzato sotto il profilo fisico. Il medico di base mi aveva consigliato l'assunzione di lexotan, che tuttavia ho preferito non prendere, ripugnando forse stupidamente l'idea di esser mentalmente alterato da un farmaco (lo sò è inusuale a dirsi ma è ciò che ho pensato). Immagino questo mio "disagio" sia connesso ad uno stato ansioso che però, evidentemente, non sono in grado di risolvere malgrado i miei hobby, il fatto di praticare costantemente sport ed avere al mio fianco una persona che assolutamente non mi fa alcuna fretta. Secondo voi esiste un modo per fare progressi in autonomia senza l'ausilio di altre persone o potrebbe esser utile una visita da uno specialista?..ed in tal caso a chi rivolgermi? psicologo? psichiatra? psicoanalista? sessuologo? scusate l'ignoranza con cui pongo la domanda ma sono un completo profano in materia. Grazie a tutti
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,
la complessità del suo caso non consente di esprimere un parere senza ulteriori elementi. Le consiglio pertanto una consulenza sessuologica (l'ideale sarebbe concigliare la parte psicologico-psichiatrica con la parte sessuologica). Escluderei del tutto visite presso psicoanalisti, poichè quella competenza non attiene alla sua richiesta e alla sua problematica in modo immediato.

Cordialmente.


Stefano Garbolino

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
non deve scusarsi per le domande, in realtà andrebbe ringraziato, perchè sarà anche grazie alla Sua coraggiosa richiesta d'aiuto che altre persone con problemi simili al Suo, forse, troveranno risposte.

Da maschio le posso dire che capisco lo scoramento da Lei provato per le performance sessuali difficili che ci ha descritto, però mi sembra di capire che sta mantenendo ancora un po' di lucidità: è consapevole di avere al suo fianco una persona vicina ed affidabile, è consapevole di aver bisogno di aiuto, e così via.

Da quanto scrive sembrerebbe che la sintomatologia di tipo ansiso-depressiva (peraltro comprensibile in questa situazione) per ora non sia troppo intensa e disturbante. Forse iniziere rivolgendomi ad uno psicoterapeuta, meglio se ad indirizzo cognitivo-comportamentale oppure sessuologico, e cercherei di fare il punto della situazione

Non si scoraggi per ora

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it

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Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr.ssa Linda Pannocchia Psicologo, Psicoterapeuta 14
Caro utente,
le motivazione che possono averla portata a sviluppare il suo problema possono essere molteplici e difficili da valutare in questo ambito.

Anch'io le consiglierei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta (meglio se specializzato in sessuologia) ed eviterei visite psichiatriche, almeno per il momento.

Affronti il prima possibile il suo disagio con uno specialista poichè in questi casi i metodi "fai da te" si rivelano spesso inefficaci e, prolungando la durata del disturbo, potrebbero farla scoraggiare e sentire ancora peggio.

Cari saluti
Linda Pannocchia

Dott.ssa Linda Pannocchia
www.lindapannocchia.it