Anestesia dita della mano post-tenorrafia

Buongiorno,
un mese fa mio padre ha avuto un incidente con la sega circolare in seguito al quale è stato ricoverato presso l'ospedale più vicino ed operato con la seguente diagnosi:
Amputazione traumatica 5° dito + subamputazione traumatica 4° dito + lesione flessori 2° e 3° dito + ferita L.C. polpastrello pollice + anestesia 2° e 3° dito della mano sinistra. Sottoposto ad intervento chirurgico di regolarizzazione di 4° e 5° raggio della mano sinistra + tenorrafia flessori 2° e 3° dito.
Probabilmente ho sbagliato a non chiamare il 118,forse lo avrebbero portato direttamente al CTO ma nell'emergenza ho creduto di far bene ad andare immediamente al pronto soccorso più vicino(eravamo già lì dopo 15 minuti dall'incidente)e purtroppo dopo non è stato possibile l'immediato trasferimento presso il CTO della nostra città (non c'era equipe disponibile ed il trasferimento a Modena con l'elicottero richiedeva comunque troppo tempo) per cui è stato operato da chirurghi non specializzati.
La decisione di non reimpiantare le dita amputate ci hanno detto che era dovuta al tipo di taglio (non netto e teoricamente sporco), non so se riuscendo a portarlo al CTO-chirurgia della mano sarebbe stato diverso.
Dopo la degenza post-operatoria è stato mandato per un consulto presso il reparto di chirurgia della mano e microchirurgia ricostruttiva del CTO dove ci hanno detto che non è possibile rioperare per ripristinare/riparare/trapiantare (non so il termine esatto)le terminazioni nervose del 2° e 3° dito per rischio necrosi delle due dita insensibili in considerazione sia dell'età (72 anni) sia del tipo di trauma (da sega), quindi è stato medicato, è stato confezionato un tutore dinamico ed iniziata mobilizzazione passiva.
L'unica speranza che ci hanno dato è che forse tra sei mesi/un anno le terminazioni nervose del dorso delle dita che non sono state traumatizzate potrebbero colonizzare la parte interna e quindi recuperare un pò di sensibilità.
Vorrei capire cosa significa, i nervi crescono e si riparano autonomamente? E' una possibilità reale o remota? Se al momento non sente niente si può davvero sperare che col tempo riacquisti davvero un pò di sensibilità senza un'operazione o c'è anche la possibilità che non recuperi per niente la sensibilità? E' effettivamente molto rischioso fare una nuova operazione o si ritiene come linea generale che non valga la pena essendo la mano sinistra di un paziente settantenne? Dovrei provare a portarlo al CTO di Modena?
Vi prego di tenere conto non si tratta di un pensionato da giardinetti ma di uno più attivo di un ventenne.

Vi ringrazio anticipatamente della consulenza.
Cordiali saluti


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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signore,

con il passare di alcuni mesi da un trauma di questo tipo è possibile un minimo recupero di cute sensibile "da vicinanza", qualora non sia possibile un recupero diretto del nervo interessato direttamente dall'evento traumatico (nervi collaterali digitali propri del dito, come nel caso di suo padre).

Però non si faccia illusioni: tale innervazione da altro distretto, se avviene, è di misura minima, ben lontana da restituire una normale sensibilità dei polpastrelli (o dei neo-polpastrelli, cioè dei monconi d'amputazione).

In ogni caso, sia per ottimizzare il recupero del microcircolo, sia per valutare l'eventuale reinnervazione, sia per far "maturare" i tessuti cicatriziali nelle sedi del trauma (prima) e dell'intervento (poi), occorre che aspetti almeno 6-8 mesi.

Solo dopo sarà possibile fare un bilancio attendibile e quindi decidere se operare e soprattutto cosa fare (eventualmente) per migliorare l'attuale situazione.

In questi casi, la fretta può giocare brutti scherzi.

Mi faccia sapere.

Cordiali saluti.

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
La ringrazio.

Cordiali saluti