Lombosciatalgia persistente dopo 2 interventi di ernia del disco e piede equino per compressione d

Salve, ho subito l'intervento all'ernia del disco L4-L5 per due volte, a causa di recidiva della quale già accusavo i sintomi dopo 6 mesi dal primo intervento, per la quale ho subito però l'intervento solo dopo 3 anni, non potendo che i dolori che ancora accusavo fossero causati da un'altra ernia ancora di ernia ma fossero postumi dell'operazione. Nonostante i due interventi tuttora ho ancora problemi di lombosciatalgia come se non avessi mai subito alcuna operazione, accuso dolori forti e regolari, soprattutto dopo una lunga stazione eretta e cosa più fastidiosa, non riesco a star a letto per più di 4 ore, in quanto anche in tale posizione accuso dolori molto fastidiosi che mi costringono ad alzarmi. Inoltre, problema più grave, appena prima del secondo intervento (motivo per cui sono stato poi operato d'urgenza) si è verificata la compressione del nervo sciatico, provocando un deficit totale del muscolo tibiale anteriore con conseguente perenne atteggiamento equino del piede,con ovvia atrofia evidente della muscolatura, che mi causa enormi difficoltà nella deambulazione. Ho intrapreso inizialmente alcune tecniche riabilitative come elettrostimolazione, ma poi scoraggiato dai risultati pressocchè inesistenti, ho smesso. Sono passati 5 anni e solo recentemente, quasi un'anno fa, ho cominciato regolarmente ad andare in bicicletta, non solo nella speranza di ottenere un recupero funzionale ma anche per perdere peso, questo fu infatti il consiglio dispensato dal neurochirurgo quando ho lamentato la persistenza di lombosciatalgia, da allora, prima con l'aiuto di una dieta e poi integrando l'attività fisica in questione, ho perso circa 24 chili, rientrando ora nel peso forma, ma ciò non è servito. comunque non ho abbandonato la mia attività sportiva quotidiana, la pratico tutti i giorni per almeno 2 ore, senza tuttavia sortire alcun minimo risultato nemmeno per quanto riguarda il recupero funzionale (nonostante fra le metodiche riabilitative consigliate vi fosse anche l'adopero della cyclette) Inoltre alcune volte senza alcun preavviso ed apparentemente indipendentemente da qualsiasi altro fattore accuso dolori lancinanti al dorso del piede (zona peraltro quasi morta, insensibile a qualsiasi tipo di stimolazione), senza riuscire a ben definire in quale punto, si tratta di un dolore acuto spasmodico ,che persiste anche tutto il giorno che non posso affrontare senza antidolorifici, mentre quasi sempre accuso un bruciore cutaneo superficiale diffuso sempre in tale sede. Ora, per quanto riguarda il mio deficit nella deambulazione, i 2 medici che ho contattato (un neurologo ed un neurochirurgo) non hanno saputo consigliarmi altro, se non la "molla di codiville" che almeno mi permette di camminare senza il rischio di inciampare. Ma io vorrei sapere se esiste un qualche tipo di intervento permanente o qualche tecnica riabilitativa che mi assicuri perlomeno un accenno di miglioria, cosa che non si è mai verificata. Inoltre vorrei comprendere seppur approssimativamente da cosa possono dipendere i miei eterni mal di schiena e i dolori al piede e se questi possano indicare il rischio di una terza ernia. Grazie mille
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Prof. Massimo De Bellis Neurochirurgo 28 1
Da quello che mi scrive è difficile darle una spiegazione. Comunque, credo, che abbia ripetuto un esame di RMN del tratto spinale lombare, per cui se questo è risultato negativo o con aderenze sulla radice interessata la diagnosi attuale potrebbe essere di una "sindrome da deafferentazione" abbastanza frequente in pazienti con la sua storia (in particolare aver atteso 3 anni per operarsi dall'inizio della sintomatologia).Per quanto riguarda il "mal di schiena" o "lombalgia" questa non è da riferire nè agli esiti dell'intervento ma a discoartrosi.
E' molto difficile, dopo 5 anni, prevedere un miglioramento anche se una continua e costante attività muscolare (cyclette, ginnastica, nuoto ecc...) possono mantenere quanto meno attivo il tono muscolare permettendole una vita discreta.
Il consiglio, se non ha eseguito un controllo RMN, è quello di praticare una RMN del tratto lombare con e senza mdc e con SEQUENZE MIELOGRAFICHE.
de Bellis

Massimo de Bellis
Neurochirurgo