Frattura emipiatto tibiale esterno: inizio carico ed eccesso di rx


Egregi Dottori,
vi ringrazio anticipatamente per il servizio che state offrendo e che ultimamente sto avendo modo di apprezzare sempre più, avendo spesso trovato risposte ai miei dubbi tramite i post già rilasciati sull'argomento.

Tuttavia ho ancora un paio di incertezze sulla mia riabilitazione, sono dubbi abbastanza generici, anche se relativi al mio caso particolare, quindi spero mi sappiate dare qualche indicazione ulteriore.

Vengo alla descrizione del mio caso. Sono un ragazzo di 27 anni e in data 09/08/2010, giocando a calcetto, mi sono fatto male al ginocchio della gamba sx.
Dinamica dell'incidente: dopo essere saltato per cercare di prendere il pallone, nel ritoccare il suolo ho appoggiato per prima la gamba sx (quindi con tutto il peso su di essa), immediatamente ho sentito spostarsi il ginocchio verso l'esterno per ritornare però subito in posizione e, contemporaneamente un brevissimo ma molto intenso dolore. Da notare come tutto sia avvenuto senza alcun impatto né in conseguenza di distorsione della caviglia (rimasta invece perfettamente allineata), al momento del contatto piede-suolo.
Ho interrotto il gioco.

Ecco a questo punto l'elenco degli esami e della cura effettuati:

- 9/08/10 (giorno incidente), LASTRE, referto: "Frattura lievemente scomposta del piatto tibiale laterale" (del ginocchio sinistro).

- 10/08/10, TAC MULTISLICE, ref: "Indagine odierna eseguita con tecnica di acquisizione volumentrica, multislice, e con ricostruzione sui piani coronale e sagittale. Al confronto attuale si evidenzia frattura completa, plurilineare, COMPOSTA in corrispondenza del piatto tibiale laterale. Versamento a densità liquida si evidenzia a livello della borsa sovra-rotulea"

- 11/08/10: Applicazione del tutore (bloccaggio intera gamba con angolo defless: 10°), accoppiato a punture giornaliere di enoxaparina sodica e una pillola al giorno di antinfiammatorio

- 23/08/10, LASTRE, Ref: "nessuna variazione di rilievo risp. alle lastre del 09/08/2010"

- 15/09/10, LASTRE, Ref: "Frattura non completamente consolidata"

- 23/09/10, (45 gg dall'incidente). Tolto il tutore, da riapplicare la notte e per sicurezza in caso di lunghi spostamenti. Esercizi isometrici da effettuare durante il giorno. Inizio a carico con 10 Kg

- 24/09/10, Dovendomi trasferire in un'altra città, ho preso contatto con un medico della città in cui andrò a stare, che mi ha potuto visitare dove mi trovo adesso e sconsigliandomi di effettuare il carico di 10 Kg, a meno di verificare la consistenza dell'osso tramite nuova TAC.

Ecco i miei dubbi:
1) Dopo la TAC e le lastre già fatte, e sapendo che fra due settimane (oggi è 26/09/2010) dovrò fare nuove lastre su richiesta dell'ortop che mi ha seguito finora, e dopo probabilmente una risonanza magnetica, se in più facessi adesso un'altra TAC non mi sottoporrei a troppe radiazioni?

2) In base a quanto descritto, è normale iniziare ad applicare il carico di 10 Kg dopo circa 45-50 gg dall'incidente?

Grazie ancora

Nicola
[#1]
Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Gentile utente, le prescrizioni che ha ricevuto sono sicuramente corrette. Per quanto riguarda l'esposizione radiologica, ritengo che la radiografia sia certamente necessaria e che non sia il caso di eseguire nuovamente la TAC. Per quanto riguarda invece una eventuale RMN, può stare tranquillo che non espone assolutamente a radiazioni perchè si tratta di valutazioni basate su campi magnetici e non radiazioni ionizzanti. Ci tenga informati

Dr. Giuseppe Colì
Specialista Ortopedico
Malattie metaboliche dell'osso
Ex responsabile centro Osteoporosi

[#2]
dopo
Utente
Utente
Egregio dott. Colì,

la ringrazio per la risposta avvenuta già in tempi così rapidi, oltre che per l'importante delucidazione sull'RMN.

Tuttavia il medico che mi ha fin qui seguito (e che continuerà a seguirmi almeno fino all'inizio della fisioterapia) vorrebbe che io iniziassi a caricare di 10 Kg già da adesso, mentre il medico che sperò mi possa seguire quando ritornerò a Milano (mi sono fatto male durante le vacanze al mare, dove sono tuttora), e che mi ha potuto visitare ieri, 25/06/10, essendo per una volta al mese presso uno studio in zona, mi ha sconsigliato di farlo poiché dalle ultime lastre (15/09/2010) non si hanno elementi sufficienti per essere sicuri che non si verifichi un cedimento dell'osso, consigliandomi quindi una TAC per verificare l'effettiva ricalcificazione dell'osso nella parte interna del piatto tibiale, avendo riscontrato, sempre dalle lastre fatte il 15/09/2010, un piccolo infossamento (un paio di mm al max, non so se è importante).

Proprio per questo ancora non so se a questo punto mi convenga o meno fare una nuova TAC (fra due-tre gg), nonostante l'esposizione a radiazioni passate e future (al primo medico, che mi ha seguito fino ad adesso e che mi ha richiesto un'ulteriore lastra non prima di altre 2 settimane, preferirei comunque non dire di aver eventualmente fatto una nuova TAC, perché mi troverei un po' in imbarazzo ad ammettere di aver richiesto un secondo consulto, anche se in tutta onestà l'ho fatto solo per avere qualcuno che conosca la situazione quando sarò in grado di ritornare a Milano, non mi aspettavo, né tantomeno speravo, in giudizi discordanti...

Potrebbe darmi quindi un ulteriore consiglio al riguardo, sul fare o no una nuova TAC alla luce di quanto da me meglio specificato? O forse Lei, con il suo messaggio, intende dire che a suo avviso posso tranquillamente iniziare a caricare da oggi (48 gg dall'incidente), senza bisogno di fare ulteriori verifiche (lastre) prima di due settimane, come richiesto dal primo medico?

Grazie ancora per la disponibilità, e mi scuso anche per la prolissità dei miei messaggi.

Nicola
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
Gentile Nicola, in tutta sincerità, mi pare di poter confermare quanto le ho precedentemente espresso. Cordialità
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dottore per la chiarificazione, quindi posso senza dubbio iniziare subito a caricare (10 Kg) senza fare un'ulteriore TAC, ma semplicemente le lastre fra due settimane circa, come richiestomi dall'ortopedico.

Avrei, se posso ancora chiederLe, un altro paio di dubbi: ho notato che, a gamba scarica, quando sto seduto o in piedi (in pratica tutte le volte che il piede della gamba sx è in basso), il piede diventa parecchio rosso/viola, diventando poi di colore 'normale' se rimetto la gamba in orizzontale. Credo sia dovuto al fatto che il sangue va tutto in basso, ma è normale tale colorito?
Nota: su consiglio del medico, ad oggi (49 gg da incidente) pur avendo tolto il tutore, sto ancora facendo le punture di eparina).

E infine: facendo gli esercizi isometrici (da sdraiato), sento dolori brevi ma intensi sia al piede (quando ruoto la caviglia), sia al polpaccio (quando sposto la punta del piede verso il ginocchio). Come detto, durano poco e poi passano da soli, ma, anche questo, è normale?

Grazie ancora per la Sua pazienza,

Nicola
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Dr. Giuseppe Coli' Ortopedico 2.2k 137
La pompa che fa risalire il sangue, dai piedi verso il cuore, funziona con la contrazione dei muscoli che noi attiviamo camminando e pertanto nel suo caso questo non può ancora avvenire correttamente, creandole quel colorito più scuro. Per questo è quindi necessario proseguire con la profilassi eparinica, fino a quando non caricherà completamente. I dolori che percepisce nei movimenti sono una cosa più che normale nel periodo di riabilitazione. Cordialità
[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore per questa ulteriore risposta che mi toglie un po' di dubbi.

La ringrazio per la pazienza.

Nicola