Mi serve un grande aiuto per una persona molto cara che sta soffrendo, vorrei chiedervi come ?

Buon giorno a tutti,

Io ho un'amica che ha quasi 40 anni, una persona tutto sommato affermata nel lavoro una delle poche cose che le danno soddisfazione.

Ha avuto in passato molte relazioni durate anche anni, ma purtroppo finite tutte male.

E' una ragazzza con molta energia, quando le si sta vicino si sente tutta questa esplosione di energia e si capisce che sta soffrendo molto, lei vorrebbe finalmente riuscire a trovare un uomo che le dia sicurezza dei figli, insomma vorrebbe creare una famiglia.

Ha bisogno di un uomo che la aiuti anche nella vita quotidiana, e che condivida la propria vita con lei.

Il problema è che lei è veramente bellissima ed affascinante nonchè molto intelligente, una miscela esplosiva di qualità che psesso portano gli uomini a cercare in lei solo o comunque prevalenetemente sesso.

Racconta che non ce la fà più, che tutti la vogliono solo ......, certo che parlando con lei, si sente spesso parlare dell'artgomento sesso pare sia quasi un ossessione (non è ninfomane ma ne parla spesso), dice che ormai da anni fa finta perchè la maggior parte delle volte non prova più nulla nell'atto in se.

E' stata anche da psicolanalisti per lungo tempo, ma solo con uno di essi che ormai troppo anziano per seguirla le diede qualcosa su cui appoggiarsi, sostiene che gli altri con cui ha provato la terapia neanche si accorgano quando lei mente.

Insomma è una situazione al quanto delicata è difficile, dato che vorrei in tutti i modi possibili, aiutarla ad uscire da questa situazione che potrebbe portarla alla rovina, chiedo a voi un consiglio, su cosa fare e come comportarmi.

Grazie di cuore a tutti e felice giornata.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile signora,
da quanto lei riferisce, la sua amica avrebbe bisogno di riprendere un percorso terapeutico.

Qualsiasi aiuto esterno anche da un'amica come lei, si rivelerebbe, pur se sincero, inadatto allo scopo di aiutarla a risolvere i suoi problemi.

Il punto è che la decisione di rivolgersi ad uno specialista deve essere maturata dalla persona che ne ha bisogno e il sentito della sua amica in merito alle esperienze terapeutiche precedenti pare avere un certo peso sulla sua propensione a farlo.

Le suggerisco la lettura di un articolo al link http://medicitalia/minforma/Psicologia/328/Aiuto-a-tutti-i-costi-come-posso-convincere-mio-marito-moglie-amico-fidanzato-a-farsi-visitare .

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, il problema non è perchè un terapeuta non si accorga che una persona mente o finge di essere un'altra, ma perchè questa persona senta l'esigenza di pagare per ingannare qualcuno o di mettere alla prova l'arguzia dell'interlocutore.

In soldoni: cosa penso veramente di me, se voglio convincere gli altri che sono la più furba?

Cordialmente
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Dr. Antonio Ceccardi Psicologo, Psicoterapeuta 12
Gentile Utente,

forse il primo passo da compiere è quello di non "sostituirsi" alla sua amica nella richiesta di aiuto.

Saluti cordiali

Dr. Antonio Ceccardi
www.centroikos.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Dott.ssa Rinella grazie per aver risposto, il problema e' che avendo provato piu' volte a intraprendere un percorso di terapia da psicologi ora non si fida piu' visto i risultati , pe rlei non e' piu' una novita'.

Dott. Calì ringrazio anche lei per aver risposto, lei ha voluto sottolineare solo il quel fatto particolare... io non so se la mia amica lo faccia veramente ma ha iniziato a testare i i medici dopo che aveva compreso che l'unico a capirla profondamente ed in modo anche di scoprire le sue menzogne era quel psicoterapetua anziano (le sue bugie inizialmente erano dettate dal suo modo di fare e non erano mirate per vedere chi e' piu' furbo o meno)

Caro Dott. Ceccardi, granie infinite per aver anche lei ceduto un po' del suo tempo, io sto cercando in qualche modo di aiutare questa mia amica, sicuramnete la mia parola non ha una rilevazanza forte intesa come poter essere vista per guarire, ma avendo studiato per molti anni psicologia e filosofia Bhuddista vorrei iniziare a farla ragionare sulla mancanza di solidità del suo percepito.

Non voglio addentrarmi eccessivamente in questo discorso ma penso di avere le basi quanto meno per far riflettere sul mettere in dubbio la relatà percepita, fonte di sofferenza.

Sono riuscito su me stesso in passato a smontare letteralmente quelle costruzioni mentali dovute ad un erronea percezione della realtà (che in relatà pareva così vera), percui vorrei avere da tutti fonte di suggerimento su come agire.

Grazie a tutti
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
"Mettere in dubbio la realtà percepita" (o perlomeno il fatto che QUELLA sia LA REALTA') è un'impresa difficile, faticosa e non sempre indolore.

Per questo motivo, la motivazione, la fatica, gli oneri e gli onori sono della persona interessata, non suoi o nostri.

In altre parole, non può far cambiare prospettiva ad alcuno contro la sua volontà.

Se la sua amica avrà voglia, tempo ed energie da dedicare a questo "viaggio di scoperta", sarà lei e solo lei a volerlo e deciderlo.

Auguri a tutti e due e cordiali saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
Buon giorno Dott. Calì,

Certo come dice lei non è facile, anch'io solo per poter entrare nell'ottica che la realtà poteva essere percepita in altri modi c'è voluto tempo e sopratutto ancor più tempo per approfondire la cosa (ci sono voluti molti anni) però ora posso dire che nonstante abbia ancora una visione dualistica e mi è più facile, tramite la concentrazione e la meditazione analitica comprendere che tutto quello che percepisco anche se appare così solido è facilmente confutabile e modificabile in poco tempo.

Non mi permetto di intraprendere un processo di terapia con la mia amica, ma iniziare a mettere la pulce nell'orecchio quantomenoper creare un dubbio sulla esistenza soggettiva dei fenomeni percepiti e non così oggettiva.

So anche che non essendo visto come un professionista ma solo un amico, il potere della mia parola è molto meno influente di qualcun'altro che potrebbe essere visto con maggior attenzione come chi forse ci può dare una soluzione più valida.

Grazie per gli auguri, farò del mio meglio, senza partire con nessun tipo di aspettativa.

Grazie di cuore
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
"il problema è che avendo provato più volte a intraprendere un percorso di terapia da psicologi ora non si fida più visto i risultati"
Il problema è che la terapia non è un processo ad una via, ma si fonda sull'alleanza terapeutica, sulla relazione di mutua fiducia tra paziente e terapeuta, alla quale pare la sua amica non sia molto disposta a collaborare.

Cordialmente



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dopo
Utente
Utente
Buon giorno Dott.ssa Rinella,

Certo lei ha colto nel segno, dopo aver sperimentato per anni, con suoi colleghi la terapia (non uno solo ma tanti) e ritrovandosi ora con gli stessi problemi, anzi oserei dire col passare del tempo evidentemente aggravati, ora non si fida più (io la capisco benissimo,e anche se decidesse di riprovare sarebbe per prima lei a cercare di capire se chi avesse di fronte, fosse la persona giusta (percui salta quello che lei asserisce essere un rapporto di mutua fiducia).

Grazie anche a lei per avermi donato un pò del suo tempo.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Volevo anche intendere col post precedente che il fallimento dei percorsi terapeutici (in questo caso più di uno)non dipende solo dal terapeuta (al quale spetta però decodificare molti elementi tra i quali il tipo di relazione terapeutica che si instaura e i risultati in itinere della terapia, comportandosi di conseguenza con il paziente).

Cordialmente