Deficit dell'attenzione

Buon giorno,
sono la mamma di un bambino di 5 anni, allegro gioioso ma sempre stato molto vivace. Lui è in grado di giocare e saltare, ma anche di stare seduto a fare e finire un puzzle o disegnare per un'ora... non è quindi iperattivo.
Il suo proplema è l'attenzione e la distrazione.
La maestra ultimamente mi fà notare spesso che in classe si distrae e si lascia trascinare dai bimbi vivaci, solo che quando li richiama loro smettono, lui no, continua e va avanti a ridere e scherzare senza ascoltare i richiami, come se non sentisse. (l'udito funziona bene!)
La stessa cosa succede a casa... x esempio, corre dietro al gatto urlando a squarciagola. Io lo richiamo,1-2-3 volte, a volte devo alzare la voce per fermarlo, cerco di spiegargli 1) il gatto si spaventa 2) non deve correre e urlare 3) si deve controllare
Niente da fare, lui è talmente esaltato in quello che sta facendo che non mi ascolta, continua lo stesso, perchè lo diverte, senza esitare un solo secondo che quello che sta facendo è sbagliato. Quando poi lo blocco e cerco di spiegargli le cose guardandolo negli occhi non mi vuole ascoltare, come se gli desse fastidio essere ripreso. Si forma il sorriso sulla sua bocca e ritorna a correre dietro al gatto.... il primo esempio tra tanti che mi è venuto in mente.
Non capisco se il suo atteggiamento è ribelle oppure è quello che si chiama deficit dell'attenzione.
Vorrei poterlo aiutare ad imparere a concentrarsi su quello che fà, a capire che ci si deve fermare e controllare, ma non so come. La mestra mi fà pressione che a settembre inizia la scuola, ma io cosa posso fare x lui??? A casa passo un sacco di tempo con loro (ho anche un figlia di tre anni), leggo con lui, disegno, giochiamo, lo ascolto quando parla della sua passione più grande, la pesca... insomma la mia attenzione non manca. Sono anche molto severa, quindi sà che la combina c'è il castigo che consiste nel sequestrare il giocattolo o le sue cose da pesca, che verranno ridate quando si calma e comporta bene. Gli spiego anche l'importante di stare attenti, di quello che accadrà quando andrà a scuola, che x imparare cose nuove bisogna stare attenti ed ascolatare. Insomma, cerco di approfondire il problema.... ma quello che mi chiedo, esiste il problema? e se sì come lo affronto?
Grazie e scusi per lo sfogo, attendo consigli
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Dr. Maria Grazia Colucci Psichiatra, Psicoterapeuta 17 3
Gentile utente,
trovando interessante la questione da Lei posta nella richiesta di questo consulto, mi sono chiesta "perchè questa mamma è così preoccupata?", dal momento che descrive Suo figlio come un bambino molto vivace, ma sembra anche anticipare problemi che ancora non si sono posti, come ad esempio quello relativo alla futura scolarizzazione del bambino. Mi sono poi accorta che c'è anche una storia clinica presgressa che La riguarda, alla quale ho dato un'occhiata. Questa lettura mi ha confermato l'impressione che Lei sia una persona piuttosto apprensiva, con la quale le rassicurazioni non sembrano funzionare granchè, perchp placata una preoccupazione, immediatamente ne spunta un'altra.
Cordiali saluti

Dr. Maria Grazia Colucci

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

non riesco a capire però perché afferma che il bambino non sia in grado di concentrarsi su quello che fa, perché all'inizio dice che riesce a concentrarsi su un puzzle o disegnare per un'ora. Inoltre ha la passione della pesca, che notoriamente comporta capacità di attendere, star fermi e zitti, e ragionare sulla strategia in una maniera non certo entusiasmante a primo impatto.

La punizione del sequestro degli oggetti presumo decada senza aver avuto costrutto, poiché il problema persiste in maniera continua.

In classe le situazioni come si risolvono ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
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Gentile Dott.ssa Colucci la ringrazio della risposta e confermo quello che ha scritto; sono una persona piuttosto apprensiva e ansiosa, non lo sono per qualsiasi cosa e diciamo che la maggior parte del tempo vivo tranquillamente e affronto qualsiasi situazione. Pero' quando mi preoccupo di una cosa devo trovare una risposta e una soluzione perchè in quel momento mi preoccupo possa essere o diventare un problema.
Io vedo mio figlio un bambino vivace ma comunque normale per l'età che ha. Mi mette ansia il giudizio della maestra ogni volta che vado a prenderlo perchè mi fà notare che non si controlla, che non ascolta quando viene ripreso, che si distrae e mi sottolinea che ci sta lavorando molto in vista della scuola... ecco perchè mi preoccupo eccessivamente. Io poi tengo molto all'istruzione e all'educazione e quindi metto le mani avanti e cerco di aiutarlo (senza soffocarlo) a capire quando si puo' giocare e divertirsi e quando è il momento di stare più calmi.
Mia figlia ad esempio ha un altro carattere, su quel lato è una bambina tranquilla, ubbidiente, non si fà ripetere le cose più volte, in compenso mi preoccupa la salute fisica... cosa che non esaspero io, ma che insieme alla pedatra stiamo indagando per trovare una soluzione ai suoi problemini.
Comunque su di me ha ragione, sono ansiosa e quello che riguarda la salute a volte mi preoccupa eccessivamente e chiedo consulti a voi perchè non voglio esternare queste mie debolezze alla mia famiglia per non preoccupare ed angosciare. Una volta avuto "il conforto", chiamiamolo così, mi tranquillizzo. Ne avrei da raccontarle... i motivi delle mi insicurezze esistono eccome, ho passato due brutti anni anni ultimamente, ma ora sono superati.
Comunque grazie!
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Gentile dott. Pacini, grazie anche a lei per la risposta.
Mio figlio non ha problemi a concentrarsi su qualcosa, ecco perchè dico che è un bambini vivace ma non iperattivo.
La maestra, come ho notato anch'io a casa, è distratto; se è preso a far qualcosa lo si puo' chiamare 10 volte che non sente.. è troppo preso da quello che fà. Sia che si stia divertendo, sia che è attento su quello che sta facendo. Lo si deve proprio fermare fisicamente; poi segue la "ramanzina" e se gli si chiede cosa gli è stato detto, risponde NON LO SO'. Non capisco se è una ribellione oppure se è proprio vero che in quel momento si è esternato da tutto e vede e sente solo quello che interessa a lui.
Io sono preoccupata solo perchè la maestra continua a sottolineare questa cosa più volte alla settimana come se fosse un problema. Dice che si sta inventando qualcosa per attirare di più la sua attenzione e elogiarlo ogni volta che fà qualcosa bene per vedere se magari invogliandolo partecipa più attivamente.

In quanto ai miei castighi a casa credo funzionino, perchè quando combina qualcosa mi dice "ma adesso mi metti via il mio gioco?" e magari si presta ad aiutarmi a riordinare con la speranza che glielo restituisco.
Ovvio che i castighi partono quando combina qualcosa, non di certo per il fatto che si distrae, non voglio punirlo su questa cosa per non fargliene una colpa, ma su questo invece lavorarci insieme per migliorarci a vicenda.

In definitiva, quello che cerco di capire è se persiste un vero problema visto che la maestra lo mette su questo piano. Come capirlo?

Grazie ancora
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

"iperattività" non è sinonimo di "disturbo da deficit dell'attenzione con iperattività", per cui la vivacità eccessiva o abituale, o a tratti "esplosiva" non hanno come unica ipotesi possibile una malattia e nel caso quella a cui faceva riferimento Lei, che comunque richiede anche l'altro aspetto, il deficit dell'attenzione.
Qui la persona sembra che sia intenta a ciò che fa anche se è a un'attività basso grado di vivacità motoria.
Intendevo chiedere se e quali problemi pratici questo crea scolasticamente: non apprende ? si picchia spesso con gli altri ? distrugge le cose senza motivo o per divertimento ? è emarginato perché il suo comportamento impaurisce o allontana gli altri ?
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Chiedo scusa se mi ostino, ma mi è venuto in mente un episodio, il più importante, che spiega bene quello che dovrebbe essere il problema... se di questo si tratta.
Devo dire che è passato un anno, quindi era anche più piccolo, però è comunque quello che succede tutt'ora.
Ero andata a prenderlo in piscina, all'esterno c'è un grosso piazzale pedonale che si percorre per almeno 50 metri, poi c'è la cancellata, la strada da attraversare e i parcheggi con un piccolo parco giochi. Quel giorno siamo usciti come tutte le volte, io con le sacche varie dell'asilo e della piscina, lui accanto a me per percorrere quel piazzale e quando ci si avvicina alla strada lui mi da la mano, attraversiamo ed andiamo alla macchina oppure ci fermiamo sui giochi a fare merenda. Invece quel giorno appena usciti dalla piscina, si è messo in testa che voleva andare sulle giostre e si è messo a correre velocemente nel piazzale, io non sono riuscita a fermarlo subito, gli sono corsa dietro, urlavo di fermarsi, di stare attento alle macchine.... nulla, lui correva velocemente, un ragazzo al cancello mi ha sentita, l'ha visto e l'ha schivato. In un secondo era in mezzo alla strada, la macchina che arrivava, se l'è trovato davanti, ha frenato, gli si è fermato ad un centimetro dalle gambe... lui ricorda di aversi fatto male al mignolo perchè l'ha picchiato sul cofano per bloccare la macchina. Ecco, questa è l'impulsività di mio figlio, quando si mette in testa qualcosa, quando è preso da qualcosa, non c'è nient'altro, non sente, non si ferma, è solo determinato su quello che in quel momento si è deciso di fare. Così sempre...
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Dottore chiedo scusa ma non avevo visto la sua risposta.
Il problema di apprendere non credo esista, su quell'aspetto è molto sveglio, ha buona memoria, anzi proprio qualche giorno fà ha imparato a scrivere i numeri dall'1 al 12 in meno di un quarto d'ora, solo avendoli fatti vedere una volta, dopodichè li ha scritti da solo... ero stupita!
E' sempre stato molto fisico, non aggressivo, assolutamente no, ma quando abbraccia qualcuno stringe forte, è materiale per intenderci. Con sua sorella, penso come abbiamo fatto tutti noi fratelli maggiori, qualche manata la dà. Non viene isolato da nessuno, è molto socievole e gioca con tutti... ma come dicevo sempre in modo violento. Ho pero' notato che questo l'ha imparato da un suo compagno di classe, l'ho visto spesso con la mamma e mio figlio imita tutti i suoi gesti, capricci, parolacce, lo osserva tanto e si cercano spesso.
In quanto agli oggetti non distrugge appossitamente, ma ha poca considerazione... un gioco itìntegro è difficile che sopravviva, ma perchè li usa tanto e male. Ma dal dire che li spacca apposta proprio no. A volte sono io
che mi arrabbio perchè magari ci cammina sopra, piuttosto che spostarli o tirarli su ci passa sopra. Le cose gliele spiego, sa bene cosa è giusto e cosa è sbagliato... lui si ostina a farle.
Comuqnue mi rendo conto che sembra che io mi lamenti solo di lui, ma invece durante il tempo che stiamo insieme lo lodo per le cose belle che fà, lo faccio sentire importante, coccolato ed orgogliosa di lui. Non lo stresso, ma dove devo intervenire intervengo e gli spiego cosa ha sbagliato.
Grazie di nuovo
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

in linea generale sembra una vivacità impulsiva e "allegra", cioè con un umore euforico e un'attività mentale peraltro flessibile, cioè adattabile anche a situazioni non motorie ma di riflessione.
Negli adulti si usano altri temini, ma l'iperattività nella sua forma più comune fa riferimento agli stati di umore "esaltati" o euforici, o furiosi (se l'umore non è buono ma cupo o polemico), e rientra nell'ambito dei cosiddetti "disturbi dell'umore". L'adulto più tipicamente si coinvolge in altre attività piuttosto che in giochi, si mette a rischio, si fa male in vari modi o si mette "nei guai" o semplicemente attira l'attenzione divertita o preoccupata degli altri.
Altro tipo di iperattività impulsiva è quella legata anche a manifestazioni tipo tic, compulsioni a imitare, ripetere gesti e parole, con facilità a memorizzare sequenze di parole, frasi o dialoghi interi e riprodurli, spesso con la tendenza a distrarsi "internamente" perché presi da pensieri "coatti".

Può chiedere una consulenza ad un neuropsichiatra infantile o al pediatra. La visita diretta offre numerosi elementi osservabili e la possibilità di interagire che rivelano in maniera abbastanza agvevole il tipo di problema.