Fimosi + eiaculazione ritardata + disfunzione erettile

Egregio dottore,

sono una ragazza di 28 anni e le scrivo perchè vorrei sottoporle la situazione
che sto vivendo col mio fidanzato (di 31 anni) e che non riesco a superare.

Siamo insieme da 1 anno e 8 mesi e abitiamo a 250 km di distanza. Ci riusciamo
a vedere tutti i weekend e saltuariamente qualche giorno durante la settimana.

Premetto che lui dai 24 anni ai 31 non ha avuto una ragazza, nè rapporti occasionali e ha concentrato tutte le sue attenzioni solo sulla carriera.
Dall'inizio della nostra relazione lui non ha dimostrato molto desiderio fisico
e mentale nei miei confronti, e solo dopo qualche mese ho capito che ciò era
dovuto a una sua difficoltà ad arrivare all'erezione al quale si aggiunge un ulteriore problema fisico (fimosi non serrata) .
Dopo molti mesi sono riuscita a convincerlo ad andare da un andrologo che gli
ha detto della fimosi e della leggera disfunzione erettile dovuta (sulla base di ciò che mi ha riferito) alla mancanza totale di rapporti nei precedenti 7 anni .
Gli è stata somministrata una cura di farmaci (cialis 3 volte a settimana) e gli è stato caldamente consigliato di "esercitarsi" frequentemente (almeno 3-4 volte alla settimana) in modo da migliorare fisicamente la situazione.

Purtroppo quello che ho rilevato è che quando andiamo in
vacanza insieme le cose sembrano leggermente migliorare, che con un po' di allenamento i rapporti migliorano ma anche nei casi in cui lui riesca a mantenere per qualche minuto di seguito l'erezione, non riesce mai ad eiaculare in vagina (non ci è mai riuscito in vita sua).

Quando poi si torna alla vita quotidiana, ricomincia la quasi assenza di desiderio da parte sua e tutto torna come prima.
C'è da rilevare inoltre, che in questo momento lui è molto impegnato col lavoro, ci vediamo pochissimo e le volte che ci vediamo è molto stanco. In pratica riusciamo a stare insieme in media 2 volte al mese, sebbene il rapporto al di fuori della sfera sessuale vada molto bene.

Io capisco che per lui in quanto uomo la situazione sia difficile, per
l'inesperienza, per le difficoltà fisiche, e per la paura di affrontare la
situazione, ma io dopo un anno e 8 mesi sto soffrendo questa situazione, perchè
non vedo miglioramenti e non so cosa fare per risolvere la questione.

Mi può dare un indirizzo di consiglio ?

La ringrazio,

cordiali saluti

M
[#1]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Cara signorina,
il suo fidanzato soffre di una comune malattia maschile che ci rende il compito difficile: il machismo. Mai andare dal dottore anche in presenza di problemi variegati ed a quanto vedo multipli. Da un collega. e subito. Che per e.mail non si conclude nuklla.
[#2]
dopo
Utente
Utente
Egr. dott. Cavallini, la ringrazio per la risposta. Lui è già seguito da un andrologo che oltre alle pastiglie, alla raccomandazione di "allenamento" e alla necessità di operazione per la fimosi (una volta completata la cura di farmaci) non ha dato ulteriori consigli e, a quanto mi ha riferito, ha minimizzato il problema.
Da che tipo di medico consiglia dunque di rivolgerci ? E io che ruolo posso svolgere?
Potremmo rivolgerci a lei ?

Grazie e cordiali saluti
[#3]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
allora:
1) serve una diagnosi di natura della malattia, che se psicologica la cosa (me lo fa pensare l' allenamento), meglio sarebbe uno psicologo con chiare competenze sessuologiche
2) gli dica di operarsi.
3) il suo ruolo è quello di ottenere una diagnosi precisa ed eventuaòlmente che il fidanzato e l' andrologo si parlassero sulla necessità o meno di psicoterapia o farmaci.
Chiedo scusa, ma sono il più psicologista del sito.
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per il consiglio. Poichè ho visto che è nella mia area di competenza posso contattarla al suo indirizzo che ho trovato nel sito del suo studio ?
[#5]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
le ho già risposto, le e.mail private stanno li apposta.
[#6]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signorina,
mi asocio al Dr.Cavallini nella risposta.
La prima tappa , direi obbligatoria, è una diagnosi certa di tipo andrologico, quando si parla di calo del desiderio sessuale e di deficit erettivo, le cause possono essere ad etiologia multipla e mista( organica e psicogena).Inoltre è indispensabile una diagnosi differenziata, per capire quale disfunzione viene prima e quale dopo.
Mi scusi, ma l'" allenamento", non solo credo fermamente non servire a niente, ma potrebbe contribuire a rinforzare la disfunzione.
Dopo un'accurata diagnosi andrologica e psico-sessuologica, le problematiche andrebbero affrontate a monte.
Le ipotesi terapeutiche potrebbero essere: psicoterapia( indicata nell'aneiaculazione maschile), terapia psico-sessuologica di coppia , terapia combinata( farmacologica, più psico-sessuologica).
cari auguri

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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