La sindrome dell stretto toracico superiore

Buongiorno, sono un uomo di 39 anni della provincia di Udine, 12 anni fa (1995) ho avuto la 1a trombosi venosa alla succlavia sinistra, trattata inizialmente con anticoagulanti e poi con antiaggreganti fino al 2° episodio di trombosi alla succlavia destra (2002). Da allora sono in terapia ‘a vita’ con anticoagulanti (Sintrom con INR 2-3) ed attualmente le vene sono entrambe ricanalizzate.
Gli esami diagnostici effettuati sono:
- Test ematici (2002) che hanno escluso disfunzioni della coagulazione del sangue
- TAC al mediastino (esito negativo per la costa sovrannumeraria)
- Flebografia dinamica: con braccia abbassate flusso venoso normale, braccia a 90° il flusso è ridotto, con braccia in alto c’è lo stop del flusso.
Da quest’ultimo esame , mi è stata diagnosticata la Sindrome dell stretto toracico superiore.
Attualmente conduco una vita normale senza grosse limitazioni , facendo anche sport come sci-alpinismo, trekking e mountain-bike, e vorrei sospendere la terapia anticoagulante vista la mia età.
Vorrei qualche consiglio ed in particolare:
- devo effettuare esami più specifici
- se e quale terapia chiururgica (asportazione 1 costola o resezione dello scaleno?)
- mi può aiutare una fisioterapia specifica
- per un altro problema alla schiena (ernia lombare) mi hanno consigliato di fare nuoto, questo movimento mi può essere dannoso?
- può essere di carattere ereditario (penso a mio figlio di 12 anni)

ringrazio anticipatamente

cordiali saluti


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Dr. Maurizio Di Giacomo Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 71 3
Caro utente,
Lei ha già effettuato tutti gli esami del caso e le rispondo alle altre questioni.
Dati gli episodi di trombosi venosa recidivante e data l'età la chirurgia è indicatissima.
Il tipo d'intervento lo decide il chirurgo.
La fisioterapia va bene se non vi sono complicanze ma nel suo caso la trombosi ci comunica che lei è al limite.
Il nuoto non va proprio bene perchè si portano sempre le braccia al di sopra della testa tranne che nella rana, che non è molto utile per la schiena.
Non vi sono dimostrazione dell'editarietà della sindrome.
Spero di esserle stato d'aiuto e le consiglio di farsi operare al più presto anche perchè è a rischio di compromettere anche l'arteria che è la cosa peggiore che uno possa vedersi succedere: le vene sono tante ma le arterie purtroppo no...
Cordiali saluti

Maurizio Di Giacomo

[#2]
dopo
Utente
Utente
grazie, mi è stato di aiuto, anche se aspettandomi una risposta "più conservativa" ora sono un po' preoccupato e disorientato.

grazie di nuovo
[#3]
Dr. Maurizio Di Giacomo Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 71 3
Beh, tutto sommato non è poi così male avere le idee chiare e la soluzione a portata di mano.
Io dico sempre che bisogna temere il buco e non la toppa e quindi sia sereno.
Si informi su dove essere operato: i centri "dedicati" non sono poi molti. Trattandosi di un intervento fra l'ortopedia, la c. vascolare e la neurochirurgia veda un po' lei a chi rivolgersi. Dalle sue parti, a quanto mi risulta, c'è un ottimo centro di neurochirurgia (Vicenza) ma non so se si (mancano sa e su - scusi l'ironia...) occupino della sua patologia. Chiedere non è peccato e non porta vergogna. Sia quindi chiaro e chieda senza timori notizie sull'esperienza del chirurgo nel campo. Nessuno è così avventuriero da addentrarsi in campi non suoi soprattutto se un po' complessi come nel suo caso.
Mi tenga informato...
Cari saluti