Una cura definitiva dell hiv

Un saluto a tutti.
Avevo qualche domanda da fare sull'HIV.

1 - La lunghezza di un rapporto è discriminante sulla possibilità di un eventuale contagio? Cioè, mi è capitato di avere una penetrazione molto breve (10 o 15 secondi) con una ragazza senza preservativo e volevo sapere se avessi avuto un rapporto più lungo (esempio 20 minuti) se le probabilità di contagio sarebbero state maggiori.

2 - So che è fantascienza, ma dato che si sono fatti numerosi passi in avanti dagli anni '80 e si sente parlare addirittura di ricostruzione da staminali di anticorpi, sarà presumibilmente possibile in futuro arrivare ad una cura definitiva dell HIV? Se si, quanto tempo, probabilmente, ci vorrà?
Insomma è plausibile credere che chi si ammala oggi, dato i tempi lunghi di sopravvivenza, potrà sperare in una cura un indomani?
So che non avette la palla di cristallo, io lo chiedo comunqe, è tanto per avere un'idea.

3 - Per quanto riguarda la sintomatologia in merito a sieroconversione, io ho letto in altri consulti che essa non si presenta con sintomi, ma su altri siti è scritto che invece potrebbe manifestarsi in modo simile a sindromi influenzali e via dicendo. Desidererei chiarezza in merito.

4 - Io dono il sangue all'AVIS. Vorrei sapere, mettendo caso che oggi mi infetto, dono (so che non si può) tra 15 gg, tra tre/sei mesi nella sacca che contiene il sangue si formano gli anticorpi? Secondo me no, però non sono sicuro.

Per favore, prego per una risposta a tutti i quesiti.
Grazie in anticipo per ogni eventuale commento.
[#1]
Dr. Luigi Mocci Dermatologo, Medico estetico 4k 74 11
Salve,
sarò sintetico:
1- La lunghezxza del rapporto c'entra col tempo di esposizione all'eventuale virus, ma non è un fattore così discriminante per un possibile contagio

2- Sono convinto personalmente di sì, che prima o poi ariverà una qualche terapia che possa risolvere il problema HIV

3- Lavoro fianco a fianco con una infetivologia e faccio MST da almeno 15 anni. Quasi tutti i sieropositivi per HIV lo sono diventati in maniera silente, senza riferire niente. Dì'altro canto tutti noi abiamo degli episodi simil influenzali alcune volte l'anno, ma i sieropositivi sono molto pochi

4- scusi, ma l'ipotesi del sangue che, nella sacca forma anticorpi è abbastanza ridicola. Direi invece che, come donatore, lei è super -sottocontrollo

Sperando di averle soddisfatto in maniera soddisfacente le sue perplessità le faccio un saluto

Mocci

Luigi Mocci MD

[#2]
dopo
Utente
Utente
Si grazie mille, lei è stato molto specifico.
Solo una cosa ci tenevo a mostrale.
L'ho trovato anch io solo poco fa.

http://www.helpaids.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/53

In questa pagina sostanzialmente c'è una tabella che dice che in un rapporto con una sieropositiva se io sono uomo etero ho tra lo 0.02% e lo 0,09% di possibilità per ogni rapporto di essere contagiato.
Onestamente mi sembra una percentuale un pò troppo bassa, secondo me hanno sbagliato a scrivere ed intendevano per ogni rapporto a rischio. Comunque mi rimetto al suo giudizio.
Può dirmi qualcosa in merito?
Grazie
[#3]
Dr. Luigi Mocci Dermatologo, Medico estetico 4k 74 11
Le percentuali deriveranno da studi fatti, sono statistiche anche se non so la fonte. Ma io trovo sia un modo veramente insulso di gestire l'HIV, perchè fa credere alla gente che la possibilità di contagio è scarsa. NON e' VERO!!! Le facio una domanda: se lei rientra in quei rapporti che hanno lo 0,2% di probabilità ma lei fa parte di quello 0,2% di persone che si contagiano, cosa le viene voglia di fare a quelli che hanno scritto quelle stupidagini? Quando si scrive qualcosa o lo si dice, da un punto di vista medico, nomn deve solo essere giusto, ma anche bisogna cercare di capire cosa percepiranno le persone. Lì si evince che il sesso non è quasi a rischio, il che è una follia.
Spero di essere stato chiaro anche se non volevo esser un terrorista, ma farle percepire la reale dimensione del problema.

Saluti

Mocci
[#4]
dopo
Utente
Utente
No no, lei dice bene anche perchè lo studio è fatto solo sull' HIV e di MTS ce ne sono a bizzeffe.
Be che dire, uno studio in percentuale è un calcolo matematico, niente più. Io le esprimo solo che onestamente, piuttosto che la probabilità sia del 70%, preferisco che sia dello 0,02%.
Oddio, mi capisca, poi so benissimo che siamo in 60 000 000 e se si fanno due calcoli se tutti non usiamo il preservativo la gente che prende l'HIV c'è eccome.

Io chiedevo solo se lo studio può essere verosimile stando ai dati in suo possesso o alla sua esperienza.
Eprimevo solo un minimo sollievo vedendo percentuali basse, tutto qui.

E mi creda, ho pienamente capito il calibro del problema.
Sono quasi tre settimane che dormo male, tra l'altro sapendo (sempre col dubbio perchè mi devo fidare della parola) che è abbastanza dura che la ragazza con cui sono stato sia sieropositiva.

Per cui le rifaccio la domanda:

lo studio che le ho linkato può essere veritiero?

Grazie mille

[#5]
Dr. Luigi Mocci Dermatologo, Medico estetico 4k 74 11
Forse non mi sono espresso in maniera sufficientemente chiara: non metto in discussione la veridicità di una statistica la cui proveninza non ho modo di controllare, metto in discussione il messagio devastante che fa percepire a chi vuole percepirlo. Il messaggio sanitario non va considerato solo per le persone di cultura medio alta, ma per la sciura Pina la quale non ha la cultura per capire che sono statistiche, capisce che non è quasi per niente pericoloso avere rapporti protetti.

Spero di esser stato chiaro; il discorso che riguarda lei è diverso, anche per lo stato ansioso che le ha causato. Ma si parlava in generale.

Saluti

Mocci
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