Lussazione congenita dell'anca

Mio nipote è una bimba di 23 mesi affetta da lussazione congenita dell'anca dx con sfuggenza del tetto cotiloideo, ha cominciato ad essere curata a 15 gg dalla nascita con apparecchi divaricatori e gessati che non hanno datò però esiti positivi, ha subito due interventi volti a eliminare la presenza di tessuti fibrosi presenti nell'acetabolo, dopodichè la gamba è stata nuovamente ingessata per 80 gg. Dall'ultima artoscopia la testa del femore risulta centrata solo se divaricata e in torsione, altrimenti tende ad arretrare verso l'alto, e il tetto cotiloideo risulta ancora non formato. La bambina ha appena iniziato la deambulazione. Ci hanno consigliato un intervento di osteotomia del femore per direzionarlo nella cavità acetabolare, vorrei leggere alcuni pareri tecnici su "pregi e difetti" di questo intervento, conoscerne eventuali rischie/o problemi post-operatori a livello funzionale e le possiblità di guarigione. E se possibile qualche consiglio sulle strutture specializzate a cui rivolgermi. Grazie.
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Gentile sig.na Angela, si dovrebbero valutare gli esami per immagini eseguiti prima dell'intervento, e quelli fatti dopo, valutare gli interventi chirurgici eseguiti, lo stato attuale clinico-funzionale delle anche,della statica e dinamica.
Per valutare la tecnica chirurgica più utile allo stato attuale.
In caso di sfuggenza del tetto cotiloideo è conveniente intervenire con operazioni chirurgiche di "tettoplastica",ossia sull’acetabolo, o di “osteotomia di bacino secondo Salter “, interventi che possono essere eseguiti sino ai 7-8 anni.
L’osteotomia direzionale del collo femorale è una tecnica chirurgica valida che serve anche nel caso clinico specifico ed in mani esperte dà soddisfacenti risultati. Ma è conveniente tale intervento nei casi incorreggibili, o negli insuccessi delle ostetomie di bacino, a parte il fatto che si può fare un intervento combinato delle due osteotomie correttive.
Comunque, signa Angela, le ho dette alcune idee supertecniche, ma sarà il chirurgo ortopedico che valuterà il caso clinico di sua nipote a dovere stabilire metodica, scelta e tipologia di trattamento terapeutico. Può rivolgersi in strutture di Chirurgia Ortopedica Pediatrica. Il Gaslini di Genova, il Gaetano Pini di Milano, il Rizzoli di Bologna, ed il Bambin Gesù di Palidoro (Roma) sono senz’altro alcuni del Nord e Centro Italia dei tanti autorevoli e prestigiosi Istituti Italiani di Ortopedia Pediatrica.
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo//Fisiatra
Univ. di Messina


Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -