Gioco d'azzardo patologico

Salve Dottori,

avrei bisogno di sapere dove trovare un centro che si occupa delle patologia in oggetto per un mio amico che sta rovinandosi l'esistenza e riempiendosi di debiti; credo che abbia bisogno di qualcuno che sappia come trattare il suo problema perchè fin'ora parole e discorsi miei non hanno sortito effetti.
Dato che io non ne sono capace vorrei che qualcuno gli dia quello di cui ha bisogno per tornare ad essere libero.

Preferirei per non creargli problemi un centro in zona Milano ed Hinterland, o qualsiasi altra cosa, ma almeno sapere a chi rivolgermi a colpo sicuro senza perdere tempo prezioso.

Vi ringrazio anticipatamente.

Saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
per prima cosa dovrebbe essere il suo amico a desiderare di smettere con il gioco d'azzardo, se non avvertirà il bisogno di cambiare vita, nessuno, nè specilisti, nè amici, potranno decidere per lui.
Le suggerisco una consulenza psicologica, come momento di acsolto per queste sue difficoltà, poi se vi sono altri tipi di dipendenze nella sua vita, come dall'alcol, sesso, droghe, cibo.....si potrebbe valutare l'ipotesi, unitamente ad uno psichiatra, di sostenerlo con una terapia farmacologica, per regolamentare le fluttuazioni del tono dell'umore, tipiche di chi soffre di dipendenze.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottoressa,

la ringrazio per la tempestiva risposta.
E sì lui si è reso conto che non è più vita e vorrebbe tirarsene fuori, ci ha provato ma non riuscendoci.

Quindi non in un centro specializzato suggerisce Lei?

Saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Personalemnte, non credo nell "reclusioni"...., di alcun genere, un approccio combinato, farmacologico e psicoterapico ed un valido ed empatico, ambiente familiare ed amicale, gli sarà di grande giovamento
Ancora auguri
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro ragazzo,

come dice la d.ssa Randone deve essere il suo amico a decidere di chiedere aiuto: so che può essere frustrante per lei vederlo rovinarsi, ma a volte non si può davvero fare nulla se la persona che ha il problema non vuole farsi aiutare.

Le consiglierei anzi di evitare il discorso con lui perchè potrebbe essersi creato una sorta di "copione" con ruoli rigidi che non porta a nulla, nel caso in cui (come mi sembra di capire) torniate spesso su questo argomento: lei sta facendo il "genitore" preoccupato e il suo amico il "bambino" che si comporta male e non si prende responsabilità perchè rimane fisso nella posizione di chi trova all'esterno (in questo caso in lei) una voce adulta che gli ricorda che sta sbagliando e gli ripete cosa dovrebbe fare e non fare.
Lei ha molta buona volontà e affetto per il suo amico, ma deve fare un passo indietro per permettergli di crescere e prendersi la responsabilità del proprio benessere.

Le suggerisco di comunicargli gli indirizzi che sto per darle dicendogli che è l'ultima volta che si occupa della questione e che sta a lui decidere se farsi aiutare o rovinarsi (ovviamente la questione è più complessa e dietro al gioco d'azzardo ci sono altri problemi, ma da amico questo è quello che può dirgli).

Le associazioni che si occupano di dipendenza da gioco d'azzardo in zona sono:
ALEA http://gambling.it/
AND www.andinrete.it

Forse gli può essere utile confrontarsi con altre persone che hanno il suo stesso problema, e in questo caso i recapiti che può contattare a Milano sono:

Giocatori Anonimi
Numero telefonico nazionale: 338 1271215
Sede nazionale: Milano - via Pierluigi da Palestrina, 5

Gam-Anon
Numero telefonico nazionale: 340 3344175
Sede nazionale: Milano - via Pierluigi da Palestrina, 5

E' molto importante che lei cambi strategia e non gli faccia più discorsi accorati, prediche, appelli, ma gli dica chiaro e tondo che è un adulto e che deve prendersi la responsabilità della propria vita, altrimenti non otterrà nulla e si rovinerà a sua volta l'esistenza.

Se desidera altri chiarimenti chieda pure, l'ultima cosa che vorrei dirle è che anche io non credo nella frammentazione delle terapie a seconda del sintomo, ma in casi così particolari è utile rivolgersi a chi ha un'esperienza specifica in materia.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Salve,

io gli ho sempre detto che tutto dipendeva da lui e soltanto da lui e che la vita era la sua, prendendo l'argomento solamente nel caso fosse lui a intavolarlo e non io a fargli la "predica" ogni volta che lo vedo; non mi sono mai comportato da genitore premuroso.

Vi ringrazio per le risposte tempestive e per le spiegazioni da voi datemi.

Grazie inoltre per i numeri ed indirizza da potergli dare (lungi da me da portarcelo di forza, non si risolverebbe nulla).

Saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Ha fatto molto bene a dirgli che tutto dipende da lui, ma capisce che dopo 10, 20 o 50 volte che glielo ripete gli comunica ad un altro livello che se non ci fosse qualcun'altro a preoccuparsi per lui...

Immagino anche che non gliene parli ogni volta che lo vede, se no sarebbe davvero una situazione insostenibile: ora è importante che lei dia una svolta e gli comunichi chiaramente che se vuole essere aiutato quelli sono gli indirizzi e che lei non è più disposto a dargli corda se non contatterà uno i quei recapiti, dimostrando di essere realmente interessato ad uscire da questa situazione.

E' frustrante cercare di aiutare chi non vuole un aiuto, ma penso che lei sia già d'aiuto al suo amico per il solo fatto che sa che lei gli è vicino.

[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora per i vostri consigli e per il servizio che date.

Buon Lavoro!

Saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se vuole ci aggiorni sugli sviluppi della situazione.

Cordialmente,
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

il gioco d'azzardo "patologico" può configurarsi come comportamento continuato nel tempo o periodico, ed ha associazioni note con disturbi psichiatrici altrimenti definiti, di cui può essere una delle manifestazioni.
Ci sono terapie possibili, è necessaria però una diagnosi psichiatrica completa.

Il problema principale sta nella continuità della terapia, perché di solito la persona si rivolge o chiede aiuto, anche tramite altri, in un momento in cui ha problemi concreti (soldi) o è di umore angosciato/depresso, ma appena sta meglio non riconosce più la natura autonoma del problema e ritorna in un'ottica in cui cerca di gestire il proprio comportamento pur sapendo che non è controllabile.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini