Frattura composta tibia.

Salve, giocando a calcio, mio figlio, in un contrasto con un'altro giocatore si e' provocato una frattura composta alla tibia, portato in ospedale tramite radiografie si e' avuta conferma della frattura. La mia domanda e' la seguente, la gamba e' stata immobilizzata con un tutore e fasciata, gli e' stato praticata una siringa anti trombosi in pangia. E' possibile aspettare 2 giorni cosi per vedere se ingessarlo o fare altro??? e' normale???, premetto che mio figlio con gamba a riposo (senza spostamenti) ha pochissimo dolore e non presenta altro. Molte grazie.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
La profilassi della trombosi venosa profonda viene eseguita con la somministrazione di farmaci specifici nel sottocute della pancia, e andrà continuata per molte settimane, fino alla completa ripresa della deambulazione normale.
Per quanto riguarda la frattura, il suo trattamento può essere chirurgico oppure conservativo, e in questo caso viene di solito applicato un apparecchio gessato. Non è possibile esprimere un parere senza sapere nulla di Suo figlio nè della frattura e senza conoscere le condizioni della gamba. Se Suo figlio è ricoverato (ma questo lei non lo dice) è prevedibile che l'arto sia stato immobilizzato provvisoriamente e messo in scarico in attesa di decidere il trattamento più adeguato. Le consiglio in tal caso di chiedere informazioni ai medici del reparto, che conoscendo il caso nei dettagli, sapranno rispondere alle Sue domande in modo più preciso. La comunicazione tra medici e paziente (e i suoi genitori) è fondamentale per evitare malintesi e per essere sempre ben informati sul decorso.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
La ringrazio professore per la celere risposta, nel frattempo in effetti ho ricoverato mio figlio, non sempre e presente una chiara informazione tra medici e pazienti (o genitori), bisogna avvolte imporsi per essere ben informati, specialmente quando il ricovero avviene tramite pronto soccorso... Ma non voglio polemizzare oltremodo, invece le chiedo un'ultima cosa, tra le soluzioni, chirurgico oppure conservativo e' stato scelto quello chirurgico con l'introduzione ieri esclusivamente di un chiodo, chi l'ha operato mi ha detto che non c'e' stato bisogno neanche di fissarlo in quanto i monconi della tibia erano gia' radicati tra loro... mi e' stato detto che questa soluzione sara' piu veloce e portera' sicuramente al recupero dell'arto con la possibilita' nuovamente di praticare sport e nello specifico il calcio. Mi chiedo come mai subito mi e' stato sconsigliato il metodo conservativo, dicendomi che i tempi sarebbero stato molto piu' lunghi e facendomi capire che quasi non si usa piu' tale metodo, sara' vero?
Cordiali saluti e grazie per il lavoro che fate qui...
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Il metodo conservativo (gesso) comporta maggiori sacrifici rispetto a un intervento chirurgico di osteosintesi endomidollare con il chiodo, che consente da subito una vita quasi normale e una rapida ripresa della deambulazione. Poi la scelta dipende da molti fattori (tipo e sede di frattura, età del paziente, costituzione del paziente, altre patologie concomitanti, ecc)
Per essere informati non è necessario imporsi: basta domandare, ovviamente non al primo che passa per il corridoio ma al medico di reparto, lasciandogli il tempo perché il caso sia discusso con i colleghi e con il Direttore e/o siano terminati gli accertamenti. Se il paziente è minore, l'informazione ai genitori è comunque obbligatoria, anche perché è la base indispensabile per firmare il consenso informato. Ricordi anche al momento della dimissione di informarsi anche sul decorso, sui controlli successivi, sulla eventuale riabilitazione, sul tipo di carico, sui tempi di ripresa, sulle attività sportive (quali e quando) ecc. perché non potremo noi (che non sappiamo nemmeno quanti anni Suo figlio abbia, ma neppure il tipo di frattura, il tipo di chiodo, il risultato dell'intervento, le abitudini del Reparto, ecc) risponderLe in questo senso.
Cordiali saluti