Ca sigma - chemioterapia folfiri - avistan con radioterapia dopo folfox

Salve,
mia mamma di 61 anni è stata operata nell'agosto del 2009 per un tumore alla parte finale dell'intestino, quindi al colon. Nei referti si parla precisamente del CA Sigma. Dopo l'operazione ha seguito una chemio di 6 mesi, se non sbaglio 10 volte in tutto, in cui le veniva somministrato il folfox. Dopo i 6 mesi di chemio sembra che tutto andava bene...tranne una piccola ulcera al colon successivamente curata. A 6 mesi dall'ultima tac, quindi a metà dicembre 2010, è venuto fuori tramite la pet-tac un bel casino: sembra si siano infiammati diversi linfonodi in diversi punti del corpo. Da quest'ultimo risultato i medici ci comunicavano che vorrebbero riprendere subito la chemio per altri 6 mesi somministrando il Folfiri - Avastin G. Inoltre c'è stato comunicato dai medici che valuteranno anche una radioterapia.

I punti che non mi sono chiari sono i seguenti:
-esattamente cosa è venuto fuori dall'ultima pet-tac? il tumore sta riprendendo piede colpendo tutti gli altri punti del corpo?
-il cambio di medicina dal solo Folfox al Folfiri e Avistan G con un'ipotetica radioterapia è corretto? Che differenze ci sono? E' efficiente quanto proposto?
-leggevo su internet che il tumor al colon, se non preso nei tempi giusti(come è il caso di mia madre), può portare alla morte entro 17 mesi...è vero? Possibile che nel 2010 non abbiamo ancora delle valide alternative per questi brutti mali?
-quale % di sopravvivenza si ha in questi casi?

Riporto di seguito quanto è stato scritto nell'ultima tac da interpretare:
L'esame è stato eseguito a digiuno con tecnica PET/TC 60 minuti dopo la somministrazione endovenosa di 18F-FDG.
Sono state acquisite immagini della distribuzione del tracciante di vitalità tumorale dalla base cranica alla pelvi(total body) per una durata di 30 minuti circa, completate con rilevazione tardiva sulla pelvi.
L'indagine PET è stata confrontata con il precedente esame eseguito in data 14/06/2010.
All'odierno controllo si segnala la comparsa di multiple linfoadenopatie, spesso riunite in gruppi fra loro confluenti, caratterizzate da incrementato e patologico uptake del radiofarmaco in sede retrocrurale (SUV max 5.1), para-aortica in corrispondenza di un piano assiale passante da L1 alla limitante somatica inferiore di L4(SUV max sino a 7.0), interaorto-cavale (SUV max 3.9), iliaca comune di destra(SUV max 3.2).
Si conferma presenza di accumulo focale del radiofarmaco in corrispondenza della anastomosi colo-rettale in sede pre-coccigea che mostra incremento dei valori di radiofissazione nella rilevazione tardiva e, rispetto al precedente controllo, non mostra significativa variazione del gradiente di radiocaptazione (SUV max standard 4.0 - SUV max tardivo 7.2 - SUV max precedente 7.2).
Presenza di incrementata radiofissazione a livello della tiroide (SUV max 3.0).

Limitatamente al potere risolutivo della merodica (circa 5mm) non si evidenziano altre anomalie della distribuzione del tracciante nelle restanti regioni corporee esaminate.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
-esattamente cosa è venuto fuori dall'ultima pet-tac? il tumore sta riprendendo piede colpendo tutti gli altri punti del corpo?

sembrerebbe così dalla PET

-il cambio di medicina dal solo Folfox al Folfiri e Avistan G con un'ipotetica radioterapia è corretto? Che differenze ci sono? E' efficiente quanto proposto?

si, anche se si poteva in alternativa aggiungere l'avastin al folfox, ma la decisione con il paziente davanti la fà da padrona.

-leggevo su internet che il tumor al colon, se non preso nei tempi giusti(come è il caso di mia madre), può portare alla morte entro 17 mesi...è vero? Possibile che nel 2010 non abbiamo ancora delle valide alternative per questi brutti mali?
-quale % di sopravvivenza si ha in questi casi?

a queste domande le rispondo di affrontare la battaglia e che nel 2010 abbiamo un problema emergente che è quello dei lungosopravviventi, grazie ai trattamenti in atto disponibili che, se funzionano, possono rallentare o cronicizare l'evoluzione della malattia.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)