Il problema è risolto, ma senza è difficile mantenere un'erezione soddisfacente

Gentili Dottori,
intanto auguro un buon anno a tutti, medici ed utenti, e passo al problema senza ulteriori preamboli.
Sono un ragazzo di 28 anni, fumatore, e da ormai parecchio tempo soffro di D. e.
La prima volta che si è presentata questa "patologia" è stata, guarda caso, la prima volta che ho avuto (e quindi non avuto :( ) un rapporto sessuale; questa circostanza credo sia stata quella scatenante anche perchè a me tutt'ora ed a distanza di anni non è chiara la natura del problema.
Le erezioni, mattutine, spontanee, "provocate" sono sempre presenti e soddisfacenti, cessano in occasione ed addirittura in previsione di un rapporto sessuale..e neanche sempre in quanto è anche capitato di riuscire ad avere un rapporto senza alcun ausilio da parte di farmaci; prima di quella fatidica prima volta le erezioni in "compagnia" erano tutte più che soddisfacenti.
Il medico di famiglia, mi ha consigliato di assumere Cialis o Levitra, dicendo che questi farmaci spesso hanno una funzione "riabilitativa" anche a livello psicologico e che qualora il problema fosse rimasto mi avrebbe prescritto esami da quelli endocrinologici a quelli più specifici..Ho anche una fimosi non serrata ma il medico mi ha detto che è improbabile che sia quello il problema.
Con l'assunzione di questi farmaci il problema è risolto, ma senza è difficile mantenere un'erezione soddisfacente..
Altro dato, non so quanto utile, prima che si verificasse il problema per la prima volta, l'erezione, soprattutto quella non "solitaria" era accompagnata dal rilascio di liquido che credo sia quello pre eiaculatorio.
Adesso mi chiedo e vi chiedo:
1. La presenza di erezioni "forti" siano esse mattutine, spontanee o provacate, basta di per sè ad escludere una natura "organica" del problema?
2. Il fatto che io sia consapevole del problema ed anche conscio dell'inutilità di star lì ogni volta a pensare "adesso cosa succede, si alzerà non si alzerà" non basta di per sè a "combattere" la natura psicologica, considerando che ho un rapporto di coppia solido da parecchi anni e che una defaiance sessuale in fondo non è la fine del mondo?
3. L'assenza del liquido pre seminale è indice di assenza di libido o di altro, può essere correlata alla d. e.?
Avrei altre domande ma odio i post lunghi e questo lo è pure troppo; certo di una risposta vi ringrazio anticipatamente e rinnovo gli auguri.

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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
molto probabilmente, vista l' età, il problema è psicogeno, ma vanno scartate anche possibili altre cause prostaitiche, ormonali o più raramente circolatorie. Pertanto consulti un collega dal vivo per una diagnosi èrecisa. Personalmente sonno assai più favorevole alla psicoterapia che a quei farmaci in caso di problema psicogeno.
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Utente
Utente
Grazie per la tempestività;
è come temevo, credo che i problemi psicogeni siano di più lunga e contorta risoluzione, per quanto io non creda neanche alla psicoterapia.
Magari non è il suo campo anche se con l'esperienza maturata ne saprà moltissimo, ma Le chiedo, se io a mente fredda so perfettamente quale deve essere il miglior approccio al problema, se analizzo ogni singola sfaccettatura e mi rendo conto di quanto sia inutile andare sempre lì con la testa, in cosa può essermi utile un consulto di tale natura..questo magari è anche un atteggiamento sbagliato e non intendo assolutamente mancare di rispetto a chi esercita ed a chi ha tanto studiato per aiutare gli altri, solo che credo che serva per mali diversi l'aiuto esterno, in questo caso non vedo quali strumenti possa adottare uno psicoterapeuta piuttosto che un sessuologo.
poi sempre a mente fredda vedo che il problema da solo non l'ho risolto, e me la canto e me la suono.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Lasci perdere queste elecubrazioni, che a poco servono. Tutti sappiamo quello che si dovrebbe dire o fare, ma le gaffes e gli errori scappano. Per cui si accerti del problema e delle sue cause, e proceda di conseguenza. La psicologia in mani esperte e roba facile, lasci perdere le leggende internettiane.
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Utente
Utente
Grazie ancora Dottore,
beh si, quel che va fatto lo so da tempo, ma si cerca sempre di rimandare in questi casi...
Alle leggende internettiane per mia fortuna non do molto credito, solo a questo sito ne do, ovviamente con la cautela che merita un "consulto" che per forza di cose non può che essere puramente informativo e di indirizzo.
Grazie...di nuovo.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Difatti i toni decisi a questo servono ad evitare tentennamenti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
mi associo al Dr.Cavallini nella risposta, nonostante lei abbia palesato diffidenze circa la psico-sessuologia.
La prima tappa è sicuramente quella di una "diagnosi andrologica" dal vivo, per escludere possibili cause organiche correlate alla sua difficoltà sessuologica, poi le suggerirei una consulenza psico-sessuologica, che possa completare l'indagine , al fine di valutare e decodificare le conseguenti con-cause correlate al d.e.
Oggi in clinica, si parla di etiologia mista, per l'inscindibilità dell'aspetto organico, da quello psichico e relazionale.
Una “diagnosi non completa” ed una terapia che non affronti le cause nella loro globalità, possono costituire nel tempo, un fattore di mantenimento del disturbo , anziché la risoluzione della disfunzione.
L'eventuale terapia farmacologica, sortisce un effetto maggiore, se integrata ad un counseling psico-sessuologico, per evitare la possibilità di una dipendenza psicologica dal farmaco
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Grazie Dott.ssa,
diffido per esorcizzare magari, non intendevo mancare di rispetto, piuttosto non riesco ad immaginare il "genere" di consulenza, parlo chiaramente da uomo della strada capendo di psicologia quanto capisco di medicina, cioè nulla; vorrei insomma capire, escludendo per ipotesi concause organiche, fisiologiche et similia, visti anche i diversi meccanismi che azionano l'erezione "in solitaria" rispetto a quella di coppia ( cioè, un deficit fisiologico dovrebbe esserci sempre viceversa uno psicogeno c'è e non c'è, no?), quale deve essere il percorso corretto da seguire e quali "novità" può portare il counseling rispetto ad una introspezione personale?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Saggie ed acute domande.
Per effettuare modifiche psichiche,comportamentali e sessuali, diventa indispensabile un interlocutore specializzato , competente ed accogliente, che lavori con lei e per lei, al fine di restituirle salute sessuale, serenità, autostima e qualità della vita di coppia,da soli non si è in grado di analizzarsi a fondo o, comunque non si effettuano modifiche sostanziali e miglioramenti.
L'erezione solitaria, a differenza di quella relazionale, ha meccanismi psichici completamnete differenti, contiene in sè elementi di chiara rassicurazione, rispetto a quella che dovrebbe verificarsi in prossimità dell'ambiente vaginale.
Spero di averle risposto in maniera chiara.
Ancora auguri
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
Caro lettore,

mi sembra di aver capito che lei percepisce buone erezioni al risveglio, che ha buone erezioni in fase masturbatoria ed in fase di eccitazione ma percepisce una abbondante secrezione di liquido preeiaculatorio con perdita della rigidità e conseguente incapacità-impossibilità a penetrare.
Il fatto che lei abbia prospettato questo problema al suo medico indica che "qualcosa" esiste da tempo. La abbondante secrezione potrebbe essere legata ad una iperattività del sistema nervoso parasimpatico. I problemi erettili dovrebbero essere analizzati da un punto di vista organico prima di mettere in gioco i meccanismi psicologici, sempre possibili, ma spesso più evidenti nei pazienti che sono consapevoli di non riuscire ad avere una erezione ottimale.
Ne parli con un andrologo.
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Utente
Utente
Grazie Dott.ssa,
risposta chiara ed esauriente.
Chissà quanti nella mia provincia sono così specializzati ed esperti.
Grazie Dott. Pozza,
no il problema è l'esatto opposto, la normale presenza di secrezioni era presente prima, quando cioè il deficit non era minimamente presente.
Mi chiedo appunto, e chiedo a Lei naturalmente, se l'assenza della normale lubrificazione significhi qualcosa e se, la presenza più che soddisfacente di erezioni, mattutine, "provocate" e spontanee basti a scongiurare un problema organico, di qualsivoglia natura, non so, il testosterone piuttosto che altro, non intendendomene potrei dire fesserie...
Grazie ancora, svolgete tutti un servizio di inestimamibile "conforto".
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
Caro lettore,

l'erezione dovrebe potersi manifestare anche spontaneamente, dovrebbe consentire di ottenere una rigidità compatibile con la penetrazione sessuale e dovrebbe mantenersi anche senza stimoli manuali diretti per almeno 30 secondi. (il tempo di penetrare)
Si ci sono alterazioni esiste patologia
cari saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

oltre alle numerose indicazioni già ricevute dai colleghi che mi hanno preceduto, se desidera poi avere più informazioni dettagliate su queste tematiche, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/

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Utente
Utente
Grazie a tutti i Dottori,
si l'articolo l'ho letto e lo trovo per certi versi illuminante; è ancora senza risposta l'altro interrogativo e cioè: la normale presenza di erezioni, spontanee, notturne provocate etc.. di per sè è sufficiente a scongiurare, teoricamente e non dico solo nel mio caso specifico, una patologia organica, sia essa endocrinologica, vascolare o altro?
La presenza, quasi dispettosa, di erezioni peraltro significative, non appena la partner è "fuori portata" fa pendere il piatto della bilancia dal lato della patologia di carattere psicogeno o non basta questo ad escludere anche fattori organici? mi scuso per la ripetizione delle domande, ma cerco di capire con i pochi strumenti di cui dispongo.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Tutto quello che ci racconta fa pendere la questione verso un problema psicologico.
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Utente
Utente
Grazie Dottore,
quindi l'assenza del liquido preseminale, che accompagnava l'erezione nella mia felice giovinezza, è irrilevante o comunque non sintomatico di nulla.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Mi sembra che lei finalmente abbia ben compreso il suo problema.
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Utente
Utente
Più o meno si, non vorrei scegliere io lo specialista perchè significherebbe in qualche modo scegliermi la patologia.
Grazie.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

solo un appunto veloce in riferimento a quanto a scritto ultimamente:

se lei sceglie lo specialista "sbagliato" sarà lo stesso ad indirizzarla verso lo specialista "giusto".

D'altra parte non è facendo finta che il problema non esiste che le soluzioni diventano più efficaci o semplici.

Quindi...

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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