Può trattarsi di prostatite cronica?

Buonasera, ho 28 anni e sono ormai mesi che sto cercando di superare dei problemi all'apparato urinario, che inizialmente si sono presentati in maniera blanda per poi accentuarsi nel corso dei mesi fino ad arrivare al picco attuale. I sintomi sono i seguenti: bruciori/spasmi uretrali che si accentuano dopo aver urinato - necessità di svuotare ripetutamente la vescica - dolenza al basso ventre - spesso dolenza ai testicoli - spesso sensazione di peso e di corpo estraneo nell'ano - talvolta dolore lombo-sacrale. Ho fatto diversi esami colturali di laboratorio ed alcuni esami strumentali come eco trans-rettale e cistoscopie (ne ho fatte 3 in sei mesi). Gli urologi che mi hanno effettuato queste indagini non hanno rilevato nessuna patologia rilevante. Uno di essi ha rilevato una ipertonia del collo vescicale che tutta via a suo dire non giustificherebbe i sintomi sopra menzionati. Dietro suggerimento di un mio amico fraterno (curato di prostatite circa tre anni fa) mi sono rivolto ad un virologo specializzato nei disturbi della riproduzione nelle coppie. Questi mi ha ripetuto alcune indagini colturali (spermiocoltura con atb-urinocoltura con atb-tampone uretrale e glande). Ho fatto gli esami 15gg fa ed è emersa una contaminazione da enterococco faecalis nello sperma e nel tampone. Nello sperma la carica batterica è di 140.000ufc/ml. Il virologo è convinto che si tratti di una infezione alla prostata che mi ha causato una prostatite e da qui la spiegazione a suo dire dei sintomi. Ho iniziato da 10gg una terapia antibiotica: 12gg ciproxin 500mg (2 al dì) + 8gg Klacid 500mg (2 al dì) e per tutta la durata della terapia devo assumere 1 bustina di yovis e un cp di Supradyn. Secondo il virologo questa terapia mi darà grossi giovamenti. Sono ormai 10gg che proseguo la terapia ma i sintomi sono rimasti invariati, anzi sembra che siano aumentati rispetto a prima. L'ho detto al medico ma mi ha detto che in questi casi bisogna essere pazienti e determinati, possono volerci molte settimane prima di guarire.
Ho chiesto al medico se nel mentre può indicarmi qualche antifiammatorio che mi aiuti a ridurre i sintomi mentre proseguo la terapia antibiotica. Lui non è molto propenso a darmi altri farmaci oltre l'antibiotico.
Ho dei quesiti da porvi: 1)come mai gli urologi che mi hanno seguito non si sono mai soffermati sulla prostatite ma cercavano altro? 2)è vero che una infezione alla prostata non necessariamente comporta un ingrossamento della ghiandola o comunque segni che possono essere individuati con una ecografia o un massaggio? 3)anche in questo caso può comunque sussistere una prostatite? 4)la somministrazione di antibiotici potrebbe non essere utile o addirittura controproducente? Di solito se una terapia come la mia viene fatta con attenzione e precisione dopo quanto tempo si potrebbero avere benefici (non ho altre patologie rilevanti)?Mi dareste una vostra opinione sulla questione. Grazie
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
https://www.medicitalia.it/consulti/andrologia/191968-puo-trattarsi-di-prostatite-cronica.html
aòlla sua domanda è gia stato risposto in maniera esauriente. Altro difficle aggiugere.

La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.

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