Recidiva carcinoma seno

Sono stata operata sette anni fa per un carcinoma duttale infiltrante, dimensioni 5mm x 6mm, grado G2, Ki67=6%, recettori per estrogeno positivi al 95%. Ho subito intervento di quadrantectomia e svuotamento ascellare. Tutti i linfonodi sono risultati negativi, l'invasione vascolare assente, margini di resezione largamente indenni. Ecografia addominale, RX torace e scintigrafia sono risultate negative. Ho fatto la radioterapia e poi ho assunto Tamoxifene per cinque anni. All'ultima mammografia di controllo è emersa una lesione di circa 3 mm nello stesso seno, a circa 2 cm. dalla cicatrice. L'analisi istologica ha diagnosticato un carcinoma duttale infiltrante di grado nucleare 1. Il chirurgo ha presentato la scelta fra ampia resezione e mastectomia conservando la cute, dimostrandosi però molto più favorevole alla seconda soluzione. Ho letto su Internet che in alcuni centri eseguono la resezione e poi fanno un tipo particolare di radioterapia che è possibile anche su tessuti già irradiati. Potrebbe essere una scelta saggia oppure la mastectomia è la strada migliore? Un ultimo dubbio; ho letto, da qualche parte, che le recidive sono spesso un "epifenomeno di invasione metastatica". A vostro parere ho una elevata probabilità di andare incontro ad una eventualità così infausta o posso ancora sperare in una prognosi favorevole? Scusate la lunghezza della domanda e grazie in anticipo.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
>>Un ultimo dubbio; ho letto, da qualche parte, che le recidive sono spesso un "epifenomeno di invasione metastatica".>>> NON spesso, ma solo A VOLTE.

Da quanto descrive sembra che si tratti solo di una recidiva piccolissima e anche l'opzione conservativa
è pertanto validissima.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

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Utente
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Dott. Catania la ringrazio di cuore per la sua risposta così tempestiva, onestamente non credevo fosse possibile, pensando che questo servizio lo fate nel vostro tempo libero! Volevo scusarmi del dubbio che le ho esposto; in effetti, rileggendo con calma gli articoli, ho visto che non è solo importante la recidiva in se ma anche l'intervallo libero da malattia. Non ho inoltre indicato la mia età: ho compiuto da poco 56 anni e sono in menopausa. Volevo anche aggiungere che, in questi anni, sia la fosfatasi alcalina che il ca 15.3 sono sempre rimasti costanti, su livelli molto bassi. Non so se abbia importanza ma il mio medico mi ha sempre prescritto questi esami ed era soddisfatto dei loro valori. Ancora grazie per il vostro prezioso lavoro.
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Gent.mo Dott. Catania
Le scrivo per aggiornarla sulla mia situazione. Sono stata operata il 29/03/11 (mastectomia skin-sparing) ed il referto istologico è il seguente:
Tipo istologico: duttale
Formazione tubuli 30%: score 2
Pleomorfismo nucleare: score 1
2 mitosi per 10 HPF: score 1
Grading secondo Elston & Ellis: 1
Invasione vascolare ematica: assente
Invasione vascolare linfatica: assente
Focolai multipli: assenti
Misurazione microscopica della lesione: 5 mm
Cute sovrastante indenne
Distanza minima margini di resezione: 15 mm
Recettori estrogeni (clone: 6F11): positiva al 30%
Recettori progesterone (clone: 16): negativa
Anticorpo anti-Ki67 (clone MM1) minore del 2%
Anticorpo anti C-ERB2: score 0
Classificazione: pT1a-pNx-G1

La domanda che volevo porle è questa: è possibile stabilire se si tratta di recidiva del precedente tumore o di un secondo tumore? Mi pare, infatti, che nel secondo caso la prognosi sia migliore mentre, nel primo caso, il rischio di metastasi sincrone sia decisamente più elevato (ho letto, da qualche parte, addirittura il 47% dei casi). Il fatto che i parametri immunoistochimici siano radicalmente diversi e che la nuova lesione sia al confine fra il quadrante di quella precedente ed un altro è significativo?.
Un'altra domanda, e poi la lascio in pace. Non mi è stato proposto un trattamento chemioterapico nonostante la neoplasia sia scarsamente ormonoresponsiva mentre è stata prevista un'eventuale terapia con inibitori dell'aromatasi. Cosa ne pensa? Mi hanno inoltre richiesro la scintigrafia total-body e un'ecografia epatica; si tratta di procedure standard oppure avranno dei dubbi che non mi hanno detto per farmi stare tranquilla?
La ringrazio ancora di cuore e le auguro una felice Pasqua.

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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Stia tranquilla la valutazione è sempre "globale" dei parametri. Lei li studia con ansia giustificabile tutti
e non rileva che si tratta di un tumore con Grading 1.

Per il follow-up si tratta di procedure standard

http://www.senosalvo.com/approfondimenti/follow-updopointervento.htm
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Dott. Catania, lei è sempre un "fulmine di guerra" nelle risposte! In effetti non è tanto questa nuova neoplasia a preoccuparmi, visto il Grading 1 e l'intervento radicale, quanto il dubbio che si tratti di una recidiva e non di un nuovo tumore. Se è una recidiva vuol dire che alcune cellule del vecchio tumore non sono state eliminate e hanno avuto sette anni di tempo per decidere il modo migliore di andare in giro a far danni. E' un'idea stupida mia o c'è un fondo di verità? Ma se fosse una recidiva, è possibile che siano cambiati così tanto i suoi parametri rispetto al tumore precedente? La ringrazio ancora per la sua disponibilità.
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Utente
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Gent.mo Dott. Catania
Mi scuso in anticipo per la mia insistenza ma forse capirà il mio stato d'animo. Dopodomani devo sottopormi alla scintigrafia total body e non le nascondo di essere "sulle spine". Ho visto che non ha risposto alla mia ultima domanda, mi rendo conto di non essere la sola a chiedere e che questo servizio lo fate a titolo volontario ma le sue risposte mi hanno sempre tranquillizzata. Volevo soltanto che mi chiarisse un dubbio: se è vero che l'anticipazione diagnostica di eventuali metastasi in fase preclinica non ha alcuna influenza sulla sopravvivenza, perché richiedere esami così ansiogeni? Servono solo per le statistiche, per modificare MX in M0 o M1 oppure hanno un significato terapeutico? La ringrazio nuovamente.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Infatti sull'effettiva utilità del follow-up ci sono pareri discordi

Legga

http://www.senosalvo.com/approfondimenti/follow-updopointervento.htm
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Utente
Utente
Gent.mo Dott. Catania
Ho finalmente terminato gli esami di restaging: scintigrafia ossea total body, ecografia completa addome ed ematochimici S-GLUCOSIO, S-CREATININA, S-BILIRUBINA TOTALE, S-AST, S-ALT, S-GGT, S-FOSFATASI ALCALINA, S-LDH, S-SODIO, S-POTASSIO, S-CALCIO, S-CEA, S-CA 15-3 più l'emocromo e la formula leucocitaria. Gli esami sono tutti negativi e, per quanto riguarda il sangue, praticamente centrati nell'intervallo di riferimento. L'unico esame con l'asterisco è l'LDH che risulta uguale a 404 U/l mentre l'intervallo di riferimento va da 208 a 378. Secondo lei si tratta di un valore preoccupante che può far pensare a danni epatici? Il fatto di essere stata operata poco più di un mese fa e di sottopormi ogni settimana al gonfiaggio dell'espansore potrebbe giustificarne l'aumento? Inoltre ho un leggerissimo linfedema al braccio sinistro (quello dello svuotamento ascellare), potrebbe causare l'aumento del parametro? Mi scuso per il numero di domande e le rinnovo la stima per la sua gentilezza, disponibilità e competenza.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Non fa pensare a nulla di preoccupante. Ne parli con l'oncologo

E sul linfedema

http://www.senosalvo.com/riabilitazione.htm
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Gent.mo dott. Catania
Ho fatto la visita oncologica presso il centro che mi ha seguita. La classificazione finale della recidiva è la seguente: pT1a (mm 5) pNx M0 G1. Ho chiesto cosa significava pNx e mi hanno detto che, avendo eseguito lo svuotamento ascellare in precedenza, non era stato più classificato l'interessamento linfonodale. L'oncologo mi ha detto di stare tranquilla e di proseguire con le normali visite di controllo ed ha prescritto un trattamento adiuvante con ARIMEDEX per cinque anni dato che la neoplasia è sensibile per il 30% agli estrogeni. Per quanto riguarda il valore un po' elevato di LDH ha detto che è utile rivalutarlo fra un po' di tempo ma che è un indicatore aspecifico e non legato necessariamente a problemi epatici, considerando che tutti gli altri esami sono a posto. Volevo farle solo due domande, probabilmente sciocche ma comunque le faccio lo stesso:
1) non ci sono altri linfonodi in giro da esaminare oltre a quelli dell'ascella?
2) un ciclo di chemioterapia, oltre al trattamento ormonale, non mi darebbe più garanzie di guarigione? Se fossi una sua paziente, lei me lo prescriverebbe?
Le prometto (e spero) di non disturbarla più. Complimenti per la sua attività sportiva e grazie ancora di tutto.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Non ci pensi ad altri linfonodi ed il programma terapeutico mi sembra condivisibile.
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