Vitamina a e k prostatico

Egr. Dottori, sono l'utente 75703 di anni 57. Per curarmi una presunta prostatite, per ben 2 volte, mi è stata prescritta una cura con vitamina A. La prima volta mi mè stata prescritta quando avevo 17 anni, ma in questa occasione non l'ho presa, perchè l'urologo mi aveva detto che dopo la cura con vitamina A, a 70 anni mi sarei dovuto operare di ipertrofia prostatica. All'incirca dieci anni fa, mi è stato riproposto da un altro urologo una cura con AROVIT( 100.000 UI/die per quattro mesi mesi, interotta al terzo mese per prurito). Per l'agravasi della sintomatologia, sempre prosubilmente dovuta a prostatite cronica e stanco della pessima qualità di vita che conducevo e conduco tutt'ora, ho fatto la cura, dicendo tra di me ( al massimo mi opero a 70 anni di ipertrofia prostatica,ma adesso vivrò meglio. Intanto sottolineo che la cura non ha risolto la malattia e ho già l'ipertofia prostatica, altro che mi doveva venire a 70 anni!). Egr. Dottori, chiedo scusa per la lunga premessa,ma ho letto su un testo di urologia, anche se datato, che la cura di vitamina A con farmaci tipo AROVIT, non provoca ipertrofia prostatica ma bensì il carcinoma alla prostata.A spaventarmi ancora di più è l'aver letto alcuni anni fa, su una autorevole rivista medica americana, che avevvano sperimentato una cura con vitamina A per prevenire il K polmonare, ma l'effetto è stato invece il contrario. Considerato che il mio PSA, nel giro di due-tre anni ad oggi, ha avuto un incremento fino 3.00, (fatto biopsia prostatica con 14 prelievi con esito negativo), per poi stabilizzarsi a 2.34. Vi scrivo perchè da quando ho letto quanto sopra detto, mi vengono degli attacchi di panico, per cui vorrei sapere se effettivamente la vitamina A presa ad alte dosi, come l'ho presa io, può provocare a distanza di anni il K prostatico
Un grazie anticipato e cordiali saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 642
Gentile lettore ,

non ci sono studi recenti ed attendibili che confermano i dati da lei riportati.

Quello che sappiamo di sicuro è che una buona attività fisica, la riduzione della massa corporea ed un’alimentazione equilibrata, cioè povera di grassi e ricca di verdure e frutta (soprattutto gli ortaggi rossi come pomodori e peperoni in cui sono presenti molti fattori antiossidanti e sostanze ricche di vitamina A, D, E e selenio) sembrano essere utili nel ridurre il rischio di tumore alla prostata.

Un cordiale saluto.


Giovanni Beretta M.D.
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