Microcalcificazioni testicolari

Salve,
da un esame ecocolordoppler a seguito di controllo post operatorio al varcicocele mi veniva diagnosticato:
"Presenta didimi bilateralmente in sede del volume di 19 ml a destra e 16 a sinistra con parenchima contenente bilateralmente numerose microcalcificazioni, epidimi bilateralemte nella norma e assenze di falde idroceliche patologiche.
Presenza all'ecocolordoppler di reflusso veno scrotale e funicolare ortostatismo sotto impulso (varicocele di II recidivante)"
Da una successiva visita da un urologo per la recidiva del varicocele mi veniva detto in merito alle microcalcificazioni di effettuare un controllo all'anno in quanto alcuni lo considerano un fattore di rischio. Volevo sapere ulteriori informazioni in merito.
Anticipatamente ringrazio
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
la microlitiasi testicolare rappresenta una anomalia piuttosto rara ed è caratterizzata dalla presenza di microcalcificazioni (puntiformi formazioni di calcio), con diametri variabili da 0,5 a 2 mm, localizzate all’interno dei lumi dei tubuli seminiferi.
Spesso è una condizione bilaterale e ciò avviene specialmente in giovani maschi criptorchidi o con ritardata discesa dei testicoli nel sacco scrotale, nei soggetti portatori di sindrome di Klinefelter, da microlitiasi alveolare del polmone e da seminoma testicolare.
Sotto il profilo ecografico, ma forse entriamo troppo in un ambito Specialistico che deve essere di esclusivo appannaggio del Collega Radiologo, il tessuto testicolare presenta minuscoli "punti" iperecogeni. Il numero e la disposizione di questi "punti" risulta davvero molto variabile all'interno del testicolo, in pratica da un numero di poche decine fino anche a mille e più. In questo ultimo caso, si parla di una sindrome cosiddetta del "testicolo a tempesta di neve” che spesso risulta associata a neoplasia testicolare.
La microlitiasi testicolare prevede una ricca diagnostica differenziale (calcificazioni di granulomi, di ematomi o di tumori), ma in tali casi si associano ulteriori segni sia ecografici che clinico-anamnestici (tumefazioni, aree ben distinte etc.).
Appare evidente quindi la necessità di uno stretto controllo Specialistico, direi integrato, fra il Chirurgo Andrologo e il Radiologo Ecografista.
Segua i consigli del Collega che La sta curando così scrupolosamente.
Sarebbe una buona idea, fra l'altro, programmare comunque un controllo dei Marcatori Tumorali.
Auguri per tutto e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173 12
concordo con il collega, le consiglio un follow up regolare

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

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Dr. Mirco Castiglioni Urologo, Andrologo 774 45
Gentile utente,
quanto espresso dal prof. Martino è inappuntabile. Sarebbe comunque importante sapere se queste calcificazioni erano già presenti al primo ecodoppler effettuato prima dell'intervento di varicocele. Si desume che l'ecodoppler a cui si riferisce sia un controllo dopo intervento eseguito recentemente quindi le calcificazioni erano probabilmente già presenti prima , ma non sono state segnalate. In merito al fatto che le microcalcificazioni siano un fattore di rischio per il tumore del testicolo va anche detto che lo è anche una severa alterazione dello spermiogramma comportante infertilità. Cioè i pazienti infertili sono a maggiore rischio di sviluppare una neoplasia. Ma questo non la deve angosciare perchè il tumore testicolare è comunque molto raro. Oltre alla necessaria ecografia annuale impari l'autopalpazione testicolare.

Cordilità

Mirco Castiglioni

Dr Mirco Castiglioni
Specialista in Urologia
Andrologo

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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
a mio parere modificazioni dei parametri del liquido seminale comportanti alterazioni consensuali dello stato di fertilità, di per sè, non possono essere considerati uno dei fattori di rischio per lo sviluppo di tumori testicolari. E' un messaggio che personalmente non reputo verosimile e che non trova supporto scientifico. Se vogliamo discutere dei fattori eziopatogenetici, direi che il criptorchidismo ed altri fattori andrologici e/o condizioni andrologiche, fattori legati all'individuo e soprattutto fattori ambientali potrebbero essere meglio considerati come responsabili nella ricerca epidemiologica ed eziopatogenetica.
Ottima l'idea della periodica autopalpazione dei testicoli. Ma occorre che sia ovviamente preceduta da un adeguato "insegnamento" della pratica manuale, insegnamento che non può che essere appannaggio del Collega Andrologo che La sta seguendo, ripeto, in maniera ottimale.
Ci tenga informati se lo desdiera
Affettuosi auguri
Prof. Giovanni MARTINO,
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Urologo, Andrologo attivo dal 2007 al 2016
Urologo, Andrologo
Gent. utente.
direi che il prof Martino le ha fornito i consigli da seguire. Autopalpazione, screening annuale ecografico se l'autopalpazione sia sempre negativa e un dosaggio del markers testicolari.
Direi che il suo urologo dovrà solo insegnarle a fare una corretta autopalpazione.

Saluti
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Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
sono daccordo con quanto egregiamente descritto dal prof Martino

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

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Dr. Francesco Mastroeni Urologo, Andrologo 20 1
le microcalcificazioni testicolari sono una patologia non patologia basta eseguire un controllo annuale