Piaga da pressione con intervento su frattura tibia.

Mia moglie, 68 anni, ha subito la frattura della tibia e del malleolo, non esposta.
Ha manifestato due ferite in corrispondenza di zone sottoposte a pressione della gessatura apposta al pronto soccorso, e rimasta in loco per sei giorni, con flittene siringate e poi degenerate in necrosi.
Al settimo giorno è stata posta in trazione, indi all'undicesimo giorno operata.
A quel momento il chirurgo aveva già dei seri dubbi su rischi di compromissione dermatologica o peggio, ma ovviamente doveva comunque operare e così ha fatto.
Sono passati 80 giorni dalla frattura (!). La parte ortopedica procede discretamente, la rieducazione motoria è in corso e la paziente inizia a camminare anche senza ausili, per brevi tratti.
Delle due ferite supplementari però, una si è chiusa mentre l'altra rimane aperta.
La paziente non aveva precedentemente problemi di salute significativi di nessun tipo e non ha febbre o altri sintomi, salvo leggera tumefazione locale con leggero dolore, specie dopo gli esercizi di rieducazione. E' persona in ottime condizioni fisiche, meno mentali (depressione).
L'ortopedico ha ceduto il campo ad un chirurgo plastico che medica la ferita ogni due giorni, con Aquacel Ag; la paziente è passata dall'ospedale ad una clinica.
I progressi sono però lentissimi e oggi uno striscio ha messo in evidenza presenza nell'essudato di Pseudomonas (non so quale ceppo).
E' stata allora decisa una terapia antibiotica per flebo (non conosco il farmaco).
Leggo della pericolosità di questi batteri e sono molto preoccupato.
Cos'altro può essere fatto?
Grazie e saluti.
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Dr. Marco Viganò Chirurgo plastico, Medico estetico 14
Gent.mo utente, al momento la priorità è risolvere l'infezione in corso.. la sede dove si sono formate le ulcere essudate è stata in passato molto sofferente, ritengo che detersione, disinfezione e utilizzo di stimolanti x la granulazione della ferita ora sono gli unici presidi da attuare. L'età della signora e lo stress cutaneo al quale è stata sottoposta nn depone x una guarigione veloce.. ciò che conta è che ci sia un progressivo miglioramento, e soprattutto che si risolva l'infezione in sito.
A sua disposizione x qualsiasi dubbio o chiarimento,
cordialmente,

Dr.M Viganò

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dopo
Utente
Utente
Molte grazie dott. Vigano'.
Se ho ben capito mia moglie è ben seguita.
Mi rimane purtroppo in mente il caso agghiacciante della modella brasiliana distrutta un anno fa da una infezione da Pseudomonas non diagnosticatra in tempo.
Con simpatia.
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Dr. Marco Viganò Chirurgo plastico, Medico estetico 14
Nn ho seguito il caso della modella brasiliana, ma ho letto sul giornale il funesto eito... Al momento nulla di neppure paragnabile a confronto.. tranquillo..
Tenga la situazione monitorata e restiamo a sua disposizione x qualsiasi dubbio, quesito o consulenza...
cordialmente,
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Dr. Massimo Soresina Chirurgo plastico, Medico estetico 34
Una piaga da pressione è per definizione contaminata da batteri. Se eseguiamo quindi un tampone colturale si una piaga da pressione il risultato sarà sempre positivo e spesso troviamo tra i germi presenti lo Pseudomonas.
Contaminata non vuole dire necessariamente infetta.
Instaurare comunque una terapia antibiotica come è stato fatto è una cosa corretta. Medicare la piaga anche.
Come chirurgo plastico purtroppo conosco bene il problema delle piaghe da pressione, che in certe aree anatomiche guariscono molto lentamente.
Contatti di nuovo il chirurgo plastico che l'ha in cura per avere le delucidazioni specifiche del caso.

Distinti saluti,

Dott. Massimo Soresina
www.massimosoresina.it
www.basalioma.info

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Dr. Daniele Bollero Chirurgo plastico, Medico estetico 2.4k 64 47
Gentile utente,
sicuramente il trattamento adeguato si basa su una valutazione diretta dell'ulcera valutandone il quadro locale, il fondo della lesione e la tendenza alla detersione e granulazione.
Riguardo al tampone positivo per Pseudomonas, questo dato non è indicativo se non in presenza di un quadro locale di infezione, potrebbe essere una colonizzazione ma niente ci può fare dubitare di un corretto approccio dei colleghi.
Il caso che lei cita si tratta di una fascite necrotizzante patologia diversa da un'ulcera cronica.
saluti

Dr. Daniele Bollero
Chirurgo Plastico - Ospedale C.T.O. - TORINO
www.chirurgiaplasticapiemonte.com

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Utente
Utente
Grazie molte, Dottori.
Non si tratta di sfiducia, ma di avere più pareri, il che in medicina sembra molto opportuno.
Comunque, fatto il danno all'inizio, mi sembra che i (giovani) chirurghi che seguono adesso questo caso siano impeccabili. Visitano, medicano, curettano la piaga, che produce molto essudato giallognolo ma non ha alcun odore, a giorni alterni; previo antibiogramma hanno prescritto la cura adeguata.
Poiché però ho una moglie sola che ha già avuto precedenti vicissitudini di salute, ora risolte, mi preoccupo forse un po' troppo.
Con simpatia.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Scusate se insisto un attimo.
Mia moglie lamenta dopo gli esercizi di fisioterapia la formazione di edema con arrossamento al collo del piede e poi all'intera gamba.
Accusa anche dolori al ginocchio e all'inguine al tocco.
Mantenendo la gamba a letto sollevata l'edema in un paio di ore si riassorbe, salvo ricomparire il giorno dopo dopo gli esercizi.
Si è manifestato quando la paziente ha iniziato ad alzarsi e a deambulare e fare esercizi. Può dipendere dai mezzi di sintesi?
Ho chiesto una Rx di tutta la gamba; era già stato fatto un Doppler con esito negativo.
I chirurghi dicono che l'edema è normale:ma l'operazione data da 70+ giorni!!
La presenza della piaga già ricordata non tranquillizza di certo.
Grazie per l'attenzione.
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dopo
Utente
Utente
Il chirurgo plastico che segue la paziente ritiene che la granulazione sia ormai troppo lenta e la ferita, non abbastanza irrorata, potrebbe non rimarginarsi.
Consiglia, nell'ordine:
-vacuum terapia
-camera iperbarica (ev. associate)
-trapianto di pelle
-trapianto profondo (unico con alte probabilità di riuscita, ma relativamente impegnativo e con lunga ulteriore degenza).
Conviene seguire graaualmente questa traccia, o saltare direttamente all'ultimo step e via?
Grazie, saluti.
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Dr. Daniele Bollero Chirurgo plastico, Medico estetico 2.4k 64 47
In chirurgia plastica le possibilità possono essere diverse a seconda delle situazioni che si devono affrontare ed anche in situazioni simili si possono avere approcci diversi a seconda di scuola, esperienza etc. Tutte le metodiche che ha elencato sono valide ma vanno contestualizzate e purtroppo, pur capendo il suo stato d'animo, non si riesce a darle risposte certe senza avere visto e valutato il problema.
Mi sembra cmq che il collega che vi segue sia molto ben indirizzato sulla problematica.
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dopo
Utente
Utente
Chiarissimo, grazie.
E' stato optato di iniziare con vacuum terapia, e poi secondo gli esiti.
Con i migliori saluti.
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Dr. Daniele Bollero Chirurgo plastico, Medico estetico 2.4k 64 47
Effettivamente la pressione negativa può migliorare significativamente una lesione e prepararla ad un intervento chirurgico successivo
saluti
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dopo
Utente
Utente
Si è anche rimanifestato al tampone Pseudomonas Aureuginosa, apparentemente ora debellato.
L'area interessata si è ridotta del 50% con la VAC, ma ora il miglioramento rallenta. Si e' deciso di eliminare VAC e procedere con una medicazione colloidale all'argento.
Il chirurgo pulisce, couretta e medica la piaga bisettimanalmente.
Quanto tempo può essere necessario per sanare completamente la piaga, che inizialmente era di 3 x 2 x 1 cm e ora è ridotta a 2 x 1,5 x 0,6 cm. e presenta una buona granulazione?
Grazie.
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Dr. Daniele Bollero Chirurgo plastico, Medico estetico 2.4k 64 47
La velocità di guarigione di una ferita di questo genere è difficile da quantificare senza vederla per via di diverse variabili: tipo di medicazione (esistono medicazioni avanzate diverse a seconda dello stadio della ferita), condizioni generali del paziente, stato nutrizionale, condizioni locali (vascolarizzazione dei tessuti etc)
Mi pare comunque che vi sia un trend in miglioramento e già questo è positivo
saluti
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dopo
Utente
Utente
La piaga è praticamente risolta dopo cinque mesi, probabilmente grazie alla Vacuum terapia ed alla successiva medicazione con Aquagel AG, associata ad accurato courettaggio effettuati bisettimanalmente dal chirurgo.
Con i migliori saluti e ringraziamenti per i pareri.