Domanda aggravamento invalidità civile

Sono affetta da diverse patologie. Questo anno mi è stata riconosciuta invaldità civile del 67%. I codici riconosciuti sono i seguenti: 6418 - per colite ulcerosa di classe III, 2205 per sindrome depressiva media ,7010 per anchilosi del rachide lombare, 6003 per presunto asma allergico, premetto che il mio asma non è allergico, come confermato da nuovo certificato pneumologico, e che non mi hanno riconosciuto l'ipertrofia bilaterale del turbinati, non menzionati neanche nella parte descrittiva nel verbale. Nella parte descrittiva premetto Che è stata indicata Iernia Jatale, emicranie con crisi plurisettimanali e la presenza di dolori diffusi, xerostomia e xeroftalmia, ma non nei codici elencati. Premetto che sono peggiorata, Da anchilosi del rachide lombare si stanno facendo accertamenti ulteriori per fibromialgia con interessamento dei tendini del carpale ad entrambi i polsi e spondilite sieronegativa, con interessamento anche del rachide cervicale, per cui sono necessari diversi cicli di mobilizzazione cervicale all’anno. Il reumatologo comunque già nel referto indica comunque la presenza di questa spondiloartrite e fibromialgia sull’esame obiettivo e dei trigger points. Premetto infine che la mia ultima spirometria è peggiorata decisamente avendo metà della funzionalità dei polmoni, quindi chiedo se è possibile avere un aggravamento ove arrivare al 74% per avere l'articolo di legge 104 del 1992 che permette di usufruire di 3 permessi al mese retributi. Questo in quanto non mi è possibile fare tipi di sforzi che comportino alzare i pesi o lavorare anche per pochi minuti piegata, senza rimanere bloccata con la schiena, anche nei lavori domestici o stare troppo tempo in posizione fissa in piedi. Mi chiedo, Se ciò può comportare una risposta della amministrazione come visita collegiale atta a farmi inidonea al lavoro, pur essendo impiegata amministrativa generica, qualifica di collaboratore, ma destinata da 3 anni ad archivi cartacei e non pur essendo consapevoli dei problemi della scrivente documentati da Medicina del Lavoro dell'ospedale, con esposizione a polveri e a fumi di sigarette, viste anche le mie numerose richieste inevase di spostamento a mansioni solo amministrative di fatto, per cui non serve neanche cambiare il profilo generico che possiedo. Ho 40 anni e sinceramente di farmi buttare fuori per loro colpa non mi va proprio. Sto facendo vertenza di lavoro perché anni fa ero sana. Ho attivato anche l'iter della legge 68 del 1999, ma la pratica è bloccata da mesi all'Inps centrale di Roma, ai fini di avere una situazione idonea di lavoro. Provengo da diversi e comprovati demansionamenti, lavori in posti insalubri posta di fatto ai lavori qualifica inferiore e di pertinenza di uscieri ecc, ritengo che loro sia la colpa, non vorrei oltre al danno la beffa.
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Dr. Maurizio Golia Medico legale, Medico del lavoro 1.9k 95
A mio parere non ha diritto alla Legge 104 (art. 3 comma 3) per avere i 3 giorni al mese di permesso.
Per la percentuale d'invalidità conviene comunque fare la domanda all'INPS.
Per quanto riguarda l'attività lavorativa chieda una visita al medico competente aziendale per eventuali limitazioni sul lavoro.

Dr. Maurizio Golia Specialista Medicina Legale e Medicina Preventiva Lavoratori tel. 339/7303091
Brescia - Cremona - Bergamo - Verona

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