Rx torace dopo terapia carcinoma rinofaringeo

Gentili medici,
mio marito da gennaio 2010 è stato curato per un carcinoma rinofaringeo T1N2, indifferenziato non cheratinizzante.Ha fatto 33 sedute di radioterapia e 6 cicli di chemio, con cisplatino e successivamente cisplatino associato a fluorouracile. L'ultima tac è di fine settembre 2010, l'ultima rm massiccio facciale di febbraio di quest'anno. nessuno dei due esami ha rilevato situazioni degne di nota (tumefazioni o quote tissutali residue). all'ultimo controllo oncologico, subito dopo la rm, è stata richiesta un rx torace, che ha evidenziato una opacità di 8mm al polmone sinistro. Mio marito ha sottoposto la lastra ad uno pneumologo, che ha diagnosticato un residuo di una vecchia malattia polmonare (lui per essere precisi ha detto che si tratta di un complesso primario dovuto ad una forma di tbc, e sembrava molto sicuro della diagnosi). Quello però che mi lascia perplessa, molto, è che la tac di settembre non evidenziava tumefazioni di nessun tipo, nè versamenti pleurici o modifiche nelle forme e dimensioni del polmone. Io non so se una tac possa evidenziare cicatrizzazioni dovute a malattie pregresse, nè se una neoplasia polmonare possa essere visibile dopo pochi mesi da un esame totalmente negativo, fatto sta che sono molto, molto preoccupata ed impaurita. Dimenticavo di precisare che la radiopacità,a quanto ci è stato detto, è nella parte esterna del polmone. Ovviamente non pretendo una diagnosi precisa da questi pochi dati, ma almeno sapere se si può intervenire e garantire, nei limiti del possibile, una qualità e quantità di vita accettabile, considerato che mio marito è ancora abbastanza giovane e non ha patologie cardiache o altre patologie croniche (diabete o simili).
Grazie infinite.
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Dr. Francesco Inzirillo Chirurgo toracico 653 13 1
Gentile utente
Molto spesso, nella pratica clinica-strumentale il paragone con indagini radiologiche pregresse è una cosa fondamentale perchè permette di stabilire se una data anomalia è vecchia (per esempio presente anche in vecchie radiografie) o di recente insorgenza (anomalia presente all'ultima radiografia ed assente, per esempio, ad una radiografia dell'anno prima).
Lei ci dice che ai controlli TC precedenti l'opacità non era presente e considerando che la TC ha una risoluzione molto maggiore della semplice radiografia direi che l'opacità è sospetta e merita di essere indagata attentamente.

Dr. Francesco Inzirillo
- Ospedale "Morelli" - Sondalo
- Istituto Clinico Humanitas - Milano

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto, soprattutto per la velocità nella risposta. Capisco che una diagnosi è impossibile, quello che volevo però sapere è se, viste le dimensioni ridotte e la posizione "favorevole", l'eventuale neoplasia (che tanto eventuale non mi pare, a questo punto) possa essere trattata chirurgicamente o se l'unica via sia quella chemioterapica o comunque non chirurgica. Scusate per le parole confuse, ma speravamo in un periodo di traquillità e invece pare che si debba ricominciare dacapo...
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Dr. Francesco Inzirillo Chirurgo toracico 653 13 1
Nell'ipotesi in cui dovesse essere una metastasi è trattabile chirurgicamente mediante piccola resezione.
Se la posizione è favorevole la resezione può essere fatta anche mediante toracoscopia.
Le metastasectomie polmonari sono interventi fattibili.
I risultati dipendono da vari fattori (numero di metastasi, presenza di metastasi microscopiche, asportabilità etc.).
Naturalmente speriamo che sia una robina benigna!
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio davvero tanto per la sua risposta. Domani abbiamo la visita di controllo oncologica, vediamo come lo specialista interpreterà gli esami effettuati...
se non la disturbo troppo (so che le richieste sono tante e ovviamente la maggior parte del vostro lavoro si svolge nelle strutture ospedaliere), posso permettermi di tenerla aggiornata sugli sviluppi?

In ogni caso, ancora grazie.
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Dr. Francesco Inzirillo Chirurgo toracico 653 13 1
certo
Mi farebbe piacere
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dopo
Utente
Utente
Come le avevo detto, La informo sugli sviluppi della situazione:
il 3 marzo mio marito ha avuto la visita oncologica di controllo, e il medico che lo ha visitato, dopo aver visionato la lastra, non rilevava nulla di preoccupante e rimandava al prossimo esame tra sei mesi con una tac Total Body.
Siccome però qualche dubbio ci rimaneva, siamo tornati dallo specialista pneumologo che aveva fatto la prima diagnosi, che ci ha rinviato ad un radiologo, in modo da avere una interpretazione più certa dell'esame (lo so, forse abbiamo esagerato e ci siamo fatti prendere dall'ansia, ma volevamo avere una risposta il più possibile certa, nel bene o nel male che fosse).
Insomma, è risultato che l'opacità era in realtà presente già sulla tac di settembre, ma per chissà quale motivo non era stata refertata (...), che comunque è rimasta invariata, e che si tratta di un'area di sclerosi sulla sesta costola, senza interessamento del tessuto polmonare; in pratica è una cosa superata e assolutamente non preoccupante.
Per carità, tutto bene e siamo felicissimi, ma mi chiedo quanto sia "professionale" refertare solo quello che viene ritenuto meritevole di attenzione, in base alla patologia per la quale il paziente effettua l'esame. Un referto, specie per un paziente oncologico, non dovrebbe mettere in evidenza qualunque cosa "anomala" rilevata dall'esame?
Domanda senza nessun intento polemico, sia chiaro, molto probabilmente è giusto così.
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Dr. Francesco Inzirillo Chirurgo toracico 653 13 1
A mio avviso bisognerebbe sempre segnalare qualunque alterazione di qualsiasi tipo.

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