Frattura completa parz. scomposta falange prossimale v dito

Salve a fine gennaio mi sono procurata una frattura completa parzialmente scomposta della falange prossimale del mignolo della mano sx, vi è un coinvolgimento articolare a livello distale. Praticamente ho girato il dito e risulta una frattura obliqua che parte dall'articolazione con la seconda falange (è a punta). Il dito era rivolto verso l'esterno. Sono andata subito al pronto soccorso, vi è stata manipolazione per risistemare i due pezzi, mi hanno messo una stecca ricurva, in modo che il dito rimanesse un pò flesso, e una valva gessata.Mi era stato detto che se si rispostava sarebbero dovuti intervenire.Le lastre hanno sempre evidenziato una modica diastasi (quella fatta subito dopo il gesso per verificare se erano stati rimessi bene non l'ho mai vista come non mi è stato rilasciato il referto di questa), e nulla la formazione di callo osseo. Dopo 35 giorni mi è stato tolto il tutto ma la lastra ha confermato quelle precedenti. Il dito è sempre rivolto verso l'esterno, molto gonfio e rimane piegato. L'unico movimento che riesco a fare è su e giu a livello dell'articolazione con il V metacarpo e ad avvicinarlo leggermente all'anulare, flessione ed estensione sono completamente impossibili (capisco che sono passati solo 3 giorni ma non credo sia normale il non riuscire un minimo). Mi è stato detto di riandare a controllo tra tre settimane per verificare se migliora un minimo altrimenti "si deciderà il da farsi" e di iniziare una Kinesi attiva e utilizzo della pallina antistress.Vorrei sapere, dato che vi è diastasi, è opportuno fare questi esercizi che mi sono stati prescritti? Non sarebbe stato opportuno operare subito dato che sin dall'inizio mi avevo detto che era una frattura veramente brutta?In attesa di risposta inizio a ringraziarVi.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signora,

bisognerebbe valutare l'entità del callo osseo per poterle dire che tipo di riabilitazione fare.

Se il callo è sufficientemente solido, conviene iniziare da subito una kinesiterapia attiva e passiva per prevenire la rigidità soprattutto dell'interfalangea prossimale.

La lieve diastasi tra i frammenti, di per sè, non esclude che il callo sia già solido, soprattutto se ha fatto la magnetoterapia.

Cordiali saluti.

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la risposta il fatto è che dopo 35 gg di stecca ancora non vi è neanche un accenno di callo osseo. La stecca mi è stata tolta 4 giorni fa e mi è stato detto di fare solo la kinese attiva in modo autonomo proprio perchè non vogliono che venga toccato in altro modo dato che è ancora instabile. Il mio dubbio proviene proprio dalla non formazione (neanche minima) del callo osseo.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Non è assolutamente detto che se il callo non è visibile ai raggi esso non sia però presente.

Ritengo indispensabile la magneto-terapia domiciliare (almeno 6 ore al giorno) con apparecchi specifici, alcuni dei quali possono essere utilizzati anche fuori di casa (ad es. quando si và a passeggio), perchè sono tascabili con batterie ricaricabili e dispongono di elettrodi a placca adesiva, che si applicano direttamente sulla cute.

Solo la magneto può far "indurire" il callo osseo, che certamente è già presente dopo 35 giorni (soprattutto in una persona così giovane come lei).

Io personalmente inizio la magneto già nei primi giorni perchè credo molto nella grande utilità di questa terapia.

Se i colleghi parlano solo di kinesi attiva, vuol dire che ancora non si fidano della tenuta del callo.

Cordiali saluti.
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Utente
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Grazie mille per le spiegazioni e i chiarimenti Dottor Leccese.