L'associazione fumo e sindrome di w

Egr. dr.,
Vorrei raccontarVi la mia situazione in generale e cardiaca in particolare. Un po’ lunga, 40 anni. Se Vi comporta molta fatica cestinatela.
Oggi ho 59 anni con diversi problemi di salute :diabete di tipo 2, ipertensione, aritmia cardiaca:extrasistoli,a volte 7-8 battiti irregolari due tre volte al giorno, intensità del battito cardiaco, blocco di branca destra completo da circa 10 anni , Sindrome di W.P.W. ulcera duodenale da 40 anni, stanchezza cronica, testa pesante,mal di gola(faringite cronica), tosse unita a catarro, dispnea ,mal di schiena( tre ernie del disco) dovuta al sovrappeso, disturbi intestinali (gonfiore di stomaco e intestino che mi provocano tachicardia, dispnea)questi disturbi intestinali ,a mio avviso ,sono la causa del mio soprappeso perchè non mi fanno andare bene di corpo. Attualmente peso 92 kg per 1,83 di altezza,ma sono arrivato a pesare 112k.. Dopo questa premessa, già lunga,passo al racconto. Ah dimenticavo :sono un ex fumatore da quasi 5 anni. Ho iniziato a 15 anni e ho smesso a 55. Media 35-40 sigarette al giorno.
L’esordio dei problemi di salute risale al 1971, avevo19 anni. Incomincio ad avere i primi sintomi di quella che poi ho saputo essere la Sindrome di W.P.W. Avevo dapprima 7-8 battiti più veloci poi il cuore rientrava e tutto andava benne come prima, facevo sport di qualsiasi natura .Dopo qualche mese le crisi duravano 20-30 secondi. Una volta mentre ero a scuola, durante l’ora di educazione fisica, in un salto di schiacciata ( pallavolo) mi venne la crisi. Non fu come le altre volte, durò un’ora. Un’eternità. Il peggio è stato che quando il cuore, finalmente, si è fermato ,non è rientrato del tutto, ma è rimasto più veloce e quel che è peggio il battito è diventato molto intenso. Io da allora ho sentito ogni battito del mio cuore sia di notte che di giorno. Contemporaneamente hanno cominciato a farsi sentire tutti gli altri malesseri descritti prima. Dopo mangiato poi era un inferno, aumentava sia la velocità che l’intensità del battito, nel petto come se avessi un martello pneumatico. Peggiorava ulteriormente se bevevo un solo bicchiere di vino o di birra. Non andai dal medico subito perché, già programmato, dovevo ricoverarmi per accertamenti allo stomaco (ulcera duodenale accertata con raggi X) ed eventuale operazione. Prima di operarmi, allora si operava all’ulcera, mi fecero gli accertamenti di rito e quindi anche al cuore.
Diagnosi:Sospetta ipertrofia ventricolare. Paziente con cuore verticale. Sovraccarico ventricolare sinistro ed ischemìa subepicardica diffusa. Onda P da sospetto sovraccarico. Si consiglia ricovero in centro cardiologico o cardiochirurgico specialistico. Me la ricordo ancora quella sera, perchè mi dimisero di sera tardi, ero con mia madre, restammo entrambi impietriti. Piangeva mia madre quella sera dell’11 febbraio del lontano 1972, l’avevo vista qualche altra volta piangere ,dunque,non rimasi tanto meravigliato quanto quando la notizia fu appresa da mio padre. Un contadino meridionale avvezzo alla durezza della vita ed alla fatica mio padre, aveva perso la madre in giovane età e mi raccontava di aver iniziato a lavorare a 6 anni come carrettiere. Con mano furtiva si asciugò una lacrima. Rimasi turbato. Non pensavo che mio padre potesse avere un così intenso stato emotivo.
Incominciò il calvario presso i vari cardiologi. Il primo fece la seguente diagnosi :” cuore stanco”. Ancora oggi non ho capito cosa significhi. Il secondo era un giovane appena specializzato,fu molto bravo, non fece nessuna diagnosi. Mi promise che avrebbe fatto vedere l’elettrocardiogramma, ma non lo fece, al suo professore con il quale aveva fatto la specializzazione Adesso penso veramente che fu molto bravo, quanto meno non provocò danni psicologici. Nel dicembre del 1972 stavo all’Università, a Bari e sempre per il mal di stomaco mi ricoverai al Policlinico. Ovviamente, accertamenti prima dell’operazione. Diagnosi: Sindrome di W.P.W. e basta.
Il cardiologo mi rassicurò elencandomi diversi sportivi affetti da questa sindrome. Io, però, non ero tanto convinto che con questa Sindrome o malattia che dir si voglia si potesse fare attività sportiva. Io avvertivo tutta la sintomatologia su descritta, avevo difficoltà a camminare, altro che giocare a pallone. Uno di questi atleti affetti dalla mia stessa sindrome era Franco Causio che negli anni 70 giocava nella Juventus. Comunque mi operarono all’ulcera. VAGOTOMIA. Dopo 3 giorni dall’operazione il cuore rientrò nel suo diciamo alveo naturale. Tachicardia , la famigerata intensità del battito scomparsa insieme a tutto il resto della sintomatologia. Dopo 8 giorni dimissioni e nonostante avessi subito un’operazione allo stomaco sentivo gli anni che avevo. Prima ne sentivo 80 di anni. Ripresi a fumare già appena uscito dall’ospedale le mie 25-30 sigarette al giorno, stavo benissimo. Il benessere, però, durò poco. La sintomatologia ed i problemi di salute ricominciarono dopo appena due mesi. Nel 1981 decisi di ridurre il consumo di sigarette da 40 al giorno a 6. Con grande stupore scoprì che erano le sigarette la causa di tutti i disturbi .Voi adesso penserete che io abbia risolto il problema e abbia smesso di fumare in quel lontano 1981?.. Niente affatto. Ho ripreso dicendomi che avrei smesso nel giro di qualche mese. Volevo godermi ancora per poco e meglio(meglio perché non avevo nessun disturbo ) il gusto della famigerata sigaretta. Invece ho continuato a fumare, promettendomi di smettere dopo ogni sigaretta fumata. Purtroppo così non è stato, prima di smettere sono passati altri 25 anni. Non mi sono goduto niente della vita .Sul mio volto c’erano e ci sono i segni di una vita passata,ma non trascorsa. Avevo difficoltà ad avere in braccio i mie figli. Per ogni piccolo sforzo il cuore andava in tachicardia , ma non quella parossistica , arrivava a 110-120 battiti ed aumentava anche l’intensità. A volte dovevo distendermi sul letto e stare immobile per 2-3 ore. Insomma ,come dicevo prima,un inferno. Adesso sono passati 4,5 anni che ho smesso di fumare e l’ho fatto pensando,illudendomi, che tutto sarebbe tornato, al suo posto, come le altre due volte. Invece non è stato così. Ora l’aritmologo mi vuole sottoporre a studio elettrofisiologico ed eventualmente ad ablazione. Io ho cercato di raccontargli la storia, ma non mi ha creduto come tutti gli altri cardiologi che ho girato. Sono stati circa un centinaio. Volevo curare gli effetti , non rimuovere la causa. Volevo fumare ad ogni costo. Capivo e capisco ancora chi fa uso di altre droghe. Sono stato uno sciocco masochista e ho pagato un prezzo altissimo. A questo punto ,se avete avuto la bontà di leggermi,vorrei porVi qualche domanda. Avete notizia di un caso analogo?. Così, tanto per togliermi una curiosità. E’ stata, forse, l’associazione fumo e sindrome di W.P.W.? Oppure una sensibilità chimica eccessiva nei confronti della nicotina? Sono presenti casi del genere,a Voi noti, in letteratura medica? So per averlo appreso su internet che il fumo può provocare tachicardia ,stanchezza ,aumento della pressione arteriosa,ecc,ma non credo che vi siano stati altri casi o molti altri casi come il mio . Adesso un consiglio:mi sottopongo allo studio elettrofisiologico? Può essere pericoloso? E’ risolutivo? La tachicardia parossistica non mi viene più da circa 25 anni. Per quanto riguarda la situazione cardiologia ad oggi sono rimaste le extrasistole e qualche volta al giorno 7/8 battiti irregolari,anche l’intensità è diminuita. A volte quando sto per prendere sonno, di tanto in tanto,il cuore mi regala qualche secondo di quiete, mi spiego. Sento che il cuore si ferma per un attimo e poi non lo sento più, rientra nel suo alveo,intendo batte come prima che iniziassero tutti i guai,ma soltanto per qualche battito, poi piano piano fuoriesce di nuovo,aiutato anche dalla emotività che mi provoca questa piacevole sensazione. Devo confessare che mi fa, anche, un certo effetto non sentirmi più il mio cuore . Be adesso è davvero troppo, credo di aver abusato della Vostra pazienza e cortesia. Grazie di tutto e cordiali saluti.
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Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209 2
Gentile utente, innanzitutto il suo racconto è davvero troppo prolisso, ma rende comunque chiaro il suo quadro. Presuppongo che lei già si sia sottoposto a decine di Holter ECG, sarebbe opportuno che lei ci indicasse l'ultimo, così come un test da sforzo, che presumo sia già stato effettuato. Detto ciò, lo studio elettrofisiologico, si rende necessario nel caso come il suo, per il sospetto di eventuali aritmie minacciose per la vita, per cui l'indicazione a praticarlo, è senza dubbio opportuna.
Saluti

Dr. Vincenzo MARTINO

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