Mercurio

Gentili dottori,
chiedo scusa se propongo nuovamente una domanda già posta, ma talvolta navigo nella mia fantasia e costruisco ipotesi un po' fantasiose sulle origini delle mie problematiche. Quindi mi basta una semplice rassicurazione per rimuovere certe costruzioni idiote.
Per farla breve, ho avuto un periodo di emotività positiva ed intensa nell'ultimo anno delle scuole superiori, a cui sta facendo seguito una fase molto difficile, caratterizzata da generale assenza di emozioni, talvolta intervallata da forti sentimenti di dolore emotivo, tensione agli arti inferiori, oppressione toracica.
Non voglio entrare nel merito delle motivazioni di tutto ciò, che in parte non sono chiarissime nemmeno a me, vorrei solo sapere da voi se il mio vissuto sequenziale di emotività positiva-emotività negativa può essere ascritto ad un'intossicazione cronica da mercurio (non ho amalgame, ho solo fatto qualche vaccino, e mangio pesce circa 1-2 volte alla settimana).
Una professoressa ordinaria all'università di Milano, sentito il mio dubbio, mi aveva proposto un test di chelazione in cui bisogna iniettarsi in endovenosa questo chelante, e poi raccogliere le urine. Sinceramente, non ho mai voluto fare questo test perchè il mio dubbio mi pare stupido, e questo test prevede pur sempre l'immissione di una sostanza in endovenosa, quindi non so se il gioco vale la candela (il costo, tra l'altro, non è trascurabile). Il mio dubbio, comunque, è relativo al fatto che il mio corpo non sia perfettamente in grado di eliminare il mercurio e che questo si sia potuto accumulare gradatamente nel tempo, agendo come una "droga", stimolando prima l'emotività e poi creando danni. Ma io ho molta fantasia...

Vi ringrazio e vi saluto!


p.s. : volevo aggiungere che, sempre a metà dell'ultimo anno delle scuole superiori, ho avuto un periodo di alcuni mesi in cui, la sera, comparivano diverse bolle sulla pelle. Poi non mi è più successo...
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Attivo dal 2010 al 2013
Medico del lavoro
Gentile utente,
in considerazione di quanto lei riportato - fatte salve eventuali peculiarità dei sistemi di detossificazione del suo organismo - è verosimile poterla rassicurare considerando, in particolare, i seguenti elementi deducibili dalla sua sintesi: restauri dentali in amalgama mai eseguiti (né rimossi in difetto di adeguate tecniche di protezione), nessuna esposizione occupazionale e ambientale a mercurio, impiego di vaccini e consumo di pesce pari alla media della popolazione generale.
A scopo precauzionale - anche, e soprattutto, per ottenere chiarificazioni che suppongo essere tranquillizzanti - le suggerisco di consultare un centro pubblico di Tossicologia.
[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2019
Ex utente
La ringrazio.
Sostanzialmente mi sono tranquillizzato già con la lettura di questa risposta, anche se, tendenzialmente, mi lascia un po' di incertezza questa sua affermazione : "fatte salve eventuali peculiarità dei sistemi di detossificazione del suo organismo". Credo che, se pure dovessero esserci delle particolarità nei miei sistemi, la cosa sarebbe dovuta andare peggiorando nel corso di questi 3 anni, mentre invece è rimasta stazionaria. Quindi, il problema è quasi sicuramente di tipo psicologico.
Inoltre, l'inizio di questa fase è stata pressochè improvvisa (sono passato dallo star bene allo star poco bene nel giro di un mese, quindi non credo che sia il quadro tipico dell'intossicazione da mercurio, perchè, se ragiono bene, man mano che ci si avvicina ad un livello soglia di tossicità, bisognerebbe iniziare a star male, e non a star bene!)
[#3]
dopo
Attivo dal 2007 al 2019
Ex utente
Comunque,
io non ho avuto mai problemi, nè intestinali nè nell'urinare.
Se il mio sistema detossificante avesse avuto dei difetti, si sarebbe dovuto vedere in qualche modo, no?
Posso stare tranquillo così, oppure devo fare qualche esame di controllo per verificare se il mio sistema detossificante funziona bene? (sono una di quelle persone che, per quanto riguarda la salute, se c'è lo 0,0001% di probabilità che qualcosa non vada, si concentra su quello 0,0001% invece che sulla probabilità positiva...)
Se lei mi dice di stare tranquillo, anche alla luce delle osservazioni che ho fatto, io sto tranquillo!
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Attivo dal 2010 al 2013
Medico del lavoro
Il consulto telematico - ancorché strumento di comprovata importanza quale primo filtro tra paziente e professionista sanitario - non sostituisce, in alcun modo, una consultazione specialistica. Ho già fornito una risposta esaustiva - considerando i limiti del consulto telematico - al suo quesito; le rinnovo il consiglio di rivolgersi ad un centro specialistico di Tossicologia.