Ectasia aorta ascendente

Buongiorno,

ho 48 anni e sono mamma di una bambina di 6 anni.
Ho la valvola aortica bicuspide, pressione normale o bassa e sono bradicardica (53 -55 pulsazioni a riposo), ma in Ottobre 2010 una ecocardiografia ha rivelato un’ectasia dell’aorta ascendente di 37 mm che poi è diventata forse di 47 mm in febbraio 2011, dico forse perché si è avuto il sospetto di una sottostima della prima ecocardio, anche perché 10 mm di aumento in 4 mesi sono sembrati impossibili a tutti. Una angiotac ha confermato i 47 mm di diametro per un’ectasia della sola aorta ascendente, che non tocca l’arco aortico, e conferma una valvola bicuspide ancora ben funzionante.
Il chirurgo mi ha consigliato, visto anche la familiarità del problema….( mia nonna materna è morta a 37 anni, malata di cuore anche se non si sa di preciso molto di più perché mia mamma aveva solo 12 anni e si era negli anni 1940) un intervento di sostituzione della sola aorta senza toccare la valvola, con minitoracotomia dello sterno.
Ho visto che vi possono essere molte complicazioni con questi interventi di grave entità:
volevo sapere se prima dell’intervento sono previsti dei check up approfonditi dello stato di salute, della funzionalità degli organi, della circolazione ecc. per prevenire eventuali complicazioni, com’è il decorso post operatorio, cioè se c’è bisogno di riabilitazione dopo, quanto dura, in quanto tempo si torna a fare una vita normale, e quale qualità e tempo di vita mi aspetta dopo un tale intervento, se potrò cioè avere lo stesso una vita attiva, sportiva, facendo quello che voglio o se avrò delle limitazioni….Sono molto preoccupata per questa improvvisa scoperta , che mi sta cambiando la vita e vorrei avere più informazioni possibile, visto anche che devo ancora crescere mia figlia.
Grazie
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Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
L'indicazione all'intervento chirurgico è senza ombra di dubbio corretta.

La sua valvola aortica anche se bicuspide non necessita di alcun trattamento e non verrà toccata.

Si tratta di un intervento cardiochirurgico e un certo rischio operatorio, rimane.

L'equipe alla quale si affiderà eseguirà nel periodo di degenza preoperatoria tutti gli esami che riterrà necessari prima di effettuare un intervento a cuore aperto (esami ematici specifici, coronarografia, ecocardiogramma transtoracico/transesofageo), eseguendo eventuali approfondimenti.

Il decorso operatorio è in genere di 4-5 gg, ai quali si aggiungono in genere un paio di settimane presso una struttura riabilitativa di fiducia.

Dopo un mese circa si può tornare ad una vita assolutamente normale, senza particolari raccomandazioni o limitazioni, seguendo una modesta ma indispensabile terapia medica (Cardioaspirina) ed eseguendo controlli cardiologici annuali.

In bocca al lupo
GI

Per visite Ospedale San Raffaele:

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dopo
Utente
Utente
Grazie molte per la sua esauriente risposta. Ho visto che in alcuni casi si può intervenire per via endovascolare (dalla femorale) inserendo una endo protesi anche se si tratta di aorta ascendente: sarebbe un intervento meno invasivo e più sicuro nel mio caso (rischio inferiore di paraplegia, ecc)?

Grazie ancora, anche per gli auguri...ne ho proprio bisogno.
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Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
Al giorno d'oggi non è possibile trattare con endoprotesi la patologia aneurismatica dell'aorta ascendente.

Come in tutte le cose esistono rarissime eccezioni che confermano questa regola, ma in nessun centro cardiochirurgico del mondo la tratterebbero in questo modo.

Il trattamento endovascolare riguarda aneurismi che colpiscono l'aorta toracica discendente ed in alcuni casi l'arco aortico.

La paraplegia inoltre è una complicanza che interessa tipicamente gli interventi sull'aorta toracica discendente.

Nel suo caso invece si devono considerare i rischi di un classico intervento cardiochirurgico che possono essere anch'essi neurologici, emodinamici, respiratori.

Il suo intervento ha comunque un rischio operatorio basso.

Stia serena
GI
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Utente
Utente
Grazie mille ancora. Conterò su di Lei se durante l'attesa mi verranno altri dubbi. Grazie
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Utente
Utente
Buonasera,

non ho ancora deciso per l'intervento, e finora è tutto stazionario cioè l'aorta ascendente a distanza di quasi un anno è ancora a 47 mm. in base all'ecocardiografia..A marzo eseguirò comunque un'altra TAC per conferma.

Può essere che non ci sia più ulteriore dilatazione e che non sia necessario l'intervento?

C'è una statistica che indichi in quale percentuale ci sia aggravamento fino alla dissezione in persone come me, con valvola bicuspide, oppure in quale percentuale resti tutto stabile fino alla vecchiaia? A tal proposito faccio presente che anche mia madre ha avuto dilatazione aortica fino a 48 mm, non per bicuspidia ma per stenosi valvolare, ma poi tutto si è fermato, è ancora viva (83 anni e mezzo) senza intervento, e all'ultima ecocardio del 2011 la sua aorta è addirittura risultata di 36 mm! Ma che attendibilità hanno questi esami?

E' possibile, in caso invece sia necessario l'intervento, operare anziché con minitoracotomia dello sterno intervenire dall'addome attraverso i fori già presenti nel muscolo diaframma?

Grazie della sua cortese attenzione, attendo notizie.
Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
Considerando le dimensioni della sua aorta ascendente, la bicuspidia aortica, la sua superficie corporea, il peso, il sesso femminile e la sua giovane età, continuo a ritenere che l'intervento chirurgico sia indicato.

In questo momento le si propone un intervento perchè considerado le variabili prima indicate, il rischio operatorio è minore di quello che la sua aorta possa rompersi.

Le dimensioni dell'aorta ascendente possono rimanere stabili, ma non diminuire nel tempo!

Per questo motivo è opportuno eseguire se possibile, gli ecocardiogrammi sempre con lo stesso operatore, riducendo in questo modo le possibili varizioni tra macchine ed ecocardiografisti differenti.

La TAC permette una valutazione estremamente oggettiva dell'aorta ascendente. E' necessario il mezzo di contrasto.

Esegua l'esame e lo faccia valutare da un cardiochirurgo.

Per effettuare un intervento di sostituzione dell'aorta ascendente è assolutamente necessaria la sternotomia.

Cordialmente
GI
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Utente
Utente


La ringrazio per la sua risposta, anche se non so a quali dati di peso, statura si riferisca perché non li ho mai forniti.
Inoltre non ho capito se c'è o meno una statistica su che percentuale di ectasie aortiche con valvola bicuspide evolvono in dissezione o rottura ( ho saputo che in alcuni casi non succede mai, ma in quanti ...?)...Era un dato che mi serviva per sapere se il rischio che corro nel fare un intervento preventivo, non sia maggiore della probabilità che la mia aorta si dilati ancora fino a rottura.

Per ora penso che continuerò a controllarmi, con ecocardio e tac a Marzo e se tutto è stabile, aspetterò ancora un po' per consentire a mia figlia di crescere e maturare tranquilla. Farò l'eventuale intervento quando sarà in grado di capire meglio cosa succede e forse sarà un operazione con tecniche migliori e meno invasive, o chissà cosa si potrà scoprire.

Le farò sapere qualcosa a Marzo.
Grazie ancora
Cordialità
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Dr. Giuseppe Iaci Cardiochirurgo 923 51 2
I dati li ha forniti al momento dell'iscrizione al sito e sono sempre visibili da noi specialisti (60-65 Kg x 175 cm 50 anni, BMI 20,24).

Attualmente il rischio che corre nel fare un intervento preventivo è minore della probabilità che la sua aorta si rompa in acuto anche senza dilatarsi ulteriormente.

Le indicazioni alla chirurgia vengono date basandosi sull'analisi di dati elaborati in anni di ricerche scientifiche e statistiche.

Questa è una recente ed interessante presentazione purtroppo in lingua inglese a riguardo:

http://spo.escardio.org/eslides/view.aspx?eevtid=42&fp=180

Altri recenti articoli scentifici continuano ad indirizzare le attuali indicazioni a trattare aorte anche con diametro inferiore ai 50, ma comunque superiore ai 45, vista la maggiore incidenza di dissezione aortica in questa tipologia di pazienti:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22206960
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21917581

La scelta su cosa fare, e quando farlo deve comunque rimanere sua.

Io posso solo consigliarle quello che ritengo più giusto e quello che farei se dovessi trovarmi nel suo caso.

Cordialmente
GI
[#9]
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Utente
Utente


La ringrazio per aver considerato la mia richiesta di conoscenza. Per fortuna conosco l'inglese, anche se non proprio quello tecnico, ma penso potrò capire.

Mi scuso anche per la mia insistenza, ma non tutti siamo portati a fidarci, avere "fede" cieca e affidarci ad occhi chiusi al medico. Io ho bisogno di capire e conoscere.

Cordialità