Ascesso perineale: riassorbimento o chirurgia

Salve, sono una donna di 47 anni. Circa tre settimane fa, una mattina, al risveglio, ho sentito una fitta lancinante nella zona genitale sx.
In serata ho poi notato, nella stessa zona, la presenza di una tumefazione.
Il ginecologo a cui mi sono rivolta ha subito sospettato una cisti sebacea e mi ha prescritto una cura a base di antinfiammatorio( Flaminase) e di antibiotico (Zitromax) da effettuare per una settimana. A seguito di tale cura, non notando alcun miglioramento, mi sono sottoposta ad una Ecografia perineale dei piani superiori con la quale si è evidenziata , in corrispondenza della tumefazione, a 7 mm dal piano cutaneo , “una formazione liquida a contenuto denso( diametro 21 mm.) suggestiva per raccolto ascessuale”.
Categoricamente esclusa qualsiasi ipotesi relativa a una neoformazione di altra natura mi è stato consigliato di continuare ancora per una settimana con il Flaminase, associandolo ad un altro antibiotico ( Augumentin) e di ritornare, dopo una settimana, per un controllo ecografico.
L’ecografia effettuata successivamente non ha evidenziato alcuna modificazione. Mi è stato pertanto consigliato un intervento chirurgico per l’asportazione dell’ascesso che, come è stato detto, potrebbe fistolizzarsi.
Il mio ginecologo, nella considerazione che l’ascesso per la sua collocazione non mi provoca fastidi di rilievo, mi sconsiglia il ricorso all’intervento e mi invita a pazientare in attesa di un naturale e progressivo riassorbimento. Che fare? E’ davvero indispensabile l’intervento? E nel caso dovessi sottopormi di chi è competenza del ginecologo o del chirurgo?
Con gratitudine
Anna
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Dr. Mario Corbo Ginecologo 1
Gentile Signora
Credo che la risoluzione del suo problema sia chirurgica e può tranquillamente essere gestita dal ginecologo o dal chirurgo.
La terapia medica da lei praticata ritengo sia del tutto insufficiente,come minimo dovrebbe praticare terapia antibiotica iniettiva per valutare una eventuale risoluzione spontanea,ma se nel giro di qualche giorno non si risolve deve provvedere chirurgicamente.
L'incisione e il drenaggio dell'ascesso sia che si tratti della ghiandola del Bartolini o del perineo può essere fatta tranquillamente in anestesia locale.
Auguri

Dott. Mario Corbo
Responsabile Unità Operativa di Ostetricia
Ospedale Fatebenefratelli
Benevento

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