Difficoltà nel raggiungere l'orgasmo con l'amplesso

Salve, sono un ragazzo di 22 anni, eterosessuale, fumatore, in ottimo stato di salute senza patologie di alcun tipo; come da oggetto vi chiedo un consulto riguardo alla difficoltà a raggiungere l'orgasmo con l'amplesso. Ho avuto 4 partner nella mia vita sessuale, e con tutti e 4 non sono mai riuscito a venire ed eiaculare.
Premetto che con l'autoerotismo non ho nessun tipo di problema, riesco a gestire senza problemi i tempi per raggiungere l'orgasmo, ma durante un rapporto con il partner ho tempi davvero lunghi. Con il mio partner attuale, nonostante la perfetta sintonia mentale e sessuale, ho rapporti che mediamente durano 2 ore, il che da un lato è una cosa molto apprezzata, però sono sempre lasciati a metà, visto il mio problema. Lei si è mostrata molto comprensiva, ne ho parlato apertamente e tranquillamente, sebbene abbia la convinzione che questo problema inizi a diventare un elemento ricorrente della mia vita sessuale.
Ho due possibili spiegazioni che vorrei condividere con Voi per cercare di inquadrare grossolanamente le cause, fermo restando che una (o più?) visita specialistica è stata già messa in conto.
La prima spiegazione è anatomica, il mio pene è "affetto" (per così dire, dato che non mi rende impossibili i rapporti) da fimosi non serrata, il glande al tatto e se sfregato con le dita mi dà fastidio, soprattutto in erezione. Ripeto, nessun problema nel rapporto sessuale, però ho notato che quando ricevo sesso orale, riuscendo a tenere giù il prepuzio, provo più piacere rispetto a quando è coperto, senza nessun tipo di fastidio.
Mi chiedevo se la mia condizione di fimotico potesse ridurre la percezione della stimolazione durante l'atto e se questo può essere responsabile dei miei tempi lunghi e della mia difficoltà a venire.
La seconda ipotesi è invece di natura psicologica; con la prima ragazza ho avuto rapporti non protetti per 2 anni, educandomi così ad un severo controllo durante il rapporto. Per di più, il mio partner era ben contento che non ci fosse eiaculazione, dato che per lei l'assenza di sperma equivaleva ad una sventata gravidanza. Ho sempre convissuto con questa dinamica malata e sbagliata, e temo a posteriori di aver fatto soltanto danni! :)
Sono sempre stato tranquillo e rilassato, vivo il sesso in maniera serena, eccezion fatta per questo mio limite che vorrei superare.
Sebbene stia richiedendo un consulto in andrologia, Vi chiedo se è possibile che (escluse tutte le possibili cause organiche, ad eccezione di quelle conformazionali del mio pene riguardo le quali vi ho già esposto un'ipotesi) il problema sia soprattutto nella testa e nel rigido autocontrollo che credo di avere.
Vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto!
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
che aspettava ad affrontare il problema? Che aspetta a buttare le sigrette nel pattume? Fatto il predicozzo di rito i suoi sintomi sono indicativi di problema psicogeno, ma di questo non ne abbiamo la certezza che non la posso vistare di qua. vada da bravo e collega e se confermata la diagnosi psicogeno uno psicologo esperto del campo le sarà di aiuto.
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dopo
Utente
Utente
Le dò ragione su tutta la linea Dr. Cavallini, non nascondo che il pensiero di smettere con il fumo mi sfiora ogni giorno, ho solo bisogno di prendere una posizione intransigente! Il problema non l'ho mai affrontato un pò per timore, dato che ho davvero il terrore che sia una cosa psicologica, un pò per incapacità nel prendere l'argomento con i miei dato che equivarrebbe a parlare di cose intime; ho questo blocco soltanto con loro! Accetto predicozzi anche su questo!
Grazie per la risposta celere, le auguro buona serata!
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore, meglio aver guai psicogeni che organici alla sua età, sennò quando arriva alla mia che fa? Porta le signore a prendere il gelato e basta?
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dopo
Utente
Utente
Dottore, con due messaggi mi ha letteralmente smontato! La battuta del gelato poi, direi fenomenale! :)
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
meglio. faccia sapere se vuole.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
mi asocio alla professionalità e simpatia del DR.Cavallini.
L'eiaculazione solitaria, ha meccanismi totalmente differenti da quella relazionale, che nel suo caso sembra essere abitata da ansia e da difficoltà.
Spesso, nell'immaginario collettivo, l'anorgasmia, è correlata al concetto di durata e, di potenza sessuale, ma è una disfunzione come le altre.
Legga, se desidera, questo mio articolo, troverà qualche spunto di riflessione.
Cari saluti

https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/132-anorgasmia-maschile.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
Caro lettore,

il problema della "anorgasmia coitale" ovvero la difficoltà a raggiungere l'orgasmo con una stimolazione sul pene da parte delle pareti vaginali ma con la possibilità a raggiungerlo con una stimolazione digitale propria o della partner può avere varie chiavi di lettura: quella psichica a cui personalmente credo poco e quella organica legata alla necessità di raggiungere una erezione massimale per scatenare il meccanismo parasimpatico-simpatico che determina orgasmo ed eiaculazione.
Eiaculazione che avviene anche nei medullo lesi (in cui la psiche non può fare nulla) dopo intensa stimolazione meccanica del pene.
Credo che nessuno possa avere certezze sul perchè tale fenomeno avviene
Credo che una valutazione multimodale sia opportuna
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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dopo
Utente
Utente
Per quello che concerne l'aspetto psicologico, non metto in dubbio che ci sia. Certo, sono convinto di essere sempre molto rilassato, ed in effetti è così, però probabilmente questo meccanismo l'ho inglobato nella mia vita sessuale al punto da non riuscire a smuovermi. Non nascondo che inizialmente l'anorgasmia mi faceva sentire padrone del rapporto, probabilmente anche il fatto di aver avuto partner che hanno apprezzato il mio marchio di fabbrica (faccio anche autoironia XD) mi ha risucchiato ancora di più dentro questo ingranaggio; è anche vero che "concentrarsi" e imporsi di rilassarsi per raggiungere l'orgasmo equivale a mio avviso (D.ssa Randone mi smentisca se sbaglio) a creare ancora più tensione emotiva. Ciò che dovrebbe venire spontaneo e naturalmente dovrei fare in modo che venga in maniera ricercata.
Mi sento di escludere problematiche di natura organica, in attesa che il mio urologo/andrologo lo faccia; c'è molta carica sessuale con il mio partner, mi sa prendere, c'è affiatamento, durante l'amplesso la percezione meccanica c'è, l'erezione è massimale, voglio dire, è tutto perfetto come dovrebbe (con questo intendo dire che i presupposti per un rapporto completo ci sono tutti). L'unico fatto forse è che dopo due ore di rapporto sia normale avere la sensazione di avere il pene anestetizzato o comunque meno sensibile.
Tra l'altro, e poi chiudo qui per non mettere troppa carne al fuoco prima di avere una vostra risposta, mi capita sovente di essere sul punto di venire, dopo tempi ragionevoli (a naso direi mezz'ora) sento che ci sono quasi, ma appena ne sono cosciente, puff, non riesco. Oppure, preferisco dare ancora piacere alla mia partner.
Vi ringrazio tantissimo per l'aiuto, mi state invogliando a prendere in mano la situazione e risolverla definitivamente.
Buona domenica!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
ribadisco,quello che le ho già scritto e, suggerito di leggere nel mio articolo, più si insegue l'orgasmo, più questo scappa via...
Dopo la valutazione andrologica, chieda una consulenza psico-sessuologica, per completare il quadro.
Il marchio di fabbrica, si può sempre modificare, in meglio naturalmente.
Cari saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentile D.ssa Randone, le chiedo scusa ma nel risponderLe mi sono dimenticato di leggere il suo articolo; l'ho appena fatto e devo ammettere che mi sono riconosciuto in diversi passaggi dello stesso, soprattutto nella parte in cui menziona l'autocontrollo e il non lasciarsi andare (non sono un pezzo di marmo, ma ammetto che per alcune cose non mi lascio andare e mi trattengo :) ).
Come già detto mi sottoporrò a tutte le consulenze necessarie; se avete interesse vi aggiornerò sugli sviluppi della questione.
Cordialmente la saluto
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Certo, ci aggiorni
In bocca al lupo
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