Quale psicoterapeuta scegliere?

gentili dottori
vi spiego la mia situazione
il nucleo del mio disagio è il disturbo ossessivo compulsivo con implicazioni secondarie...questa è diventata una costante della mia vita da 4 o 5 anni però non mi sono curato a dovere sia perchè i medici che mi hanno preso in cura non hanno saputo farlo sia perchè ho ignorato il problema sperando che se ne andasse da solo e intanto con grande forza di volontà pensare a continuare gli studi. dopo una serie di difficoltà negli studi ho capito che questo problema è un "freno" importante e io ignorando il problema non lo risolvevo affatto ma ne rimandavo soltanto la risoluzione. cosi 4-5 mesi fa ho contattato un centro specializzato per il doc consigliato sul sito AIDOC. abbiamo iniziato un trattamento farmacologico e ne ho giovato sin dall'inizio. alcuni ostacoli li ho incontrati nella tcc iniziata da un mese a questa parte. questo perchè al momento della diagnosi la terapeuta s. faceva riferimento a disturbi di personalità o addirittura a un disturbo dissociativo. il mio problema non era avere l'uno o l'altro disturbo ma il pensiero di averlo e le parole della terapeuta s. non erano che un "catalizzatore ossessivo". cosi ho cambiato terapeuta a. con la quale mi sono trovato (anche se solo dopo due sedute) molto meglio. lo psichiatra del centro,tornato da un convegno non è rimasto contento della mia scelta fatta a sua insaputa e ha detto che la terapia sarebbe più efficiente se cooperativa tra psichiatra e psicologa. Il problema è questo
-a me non piace il modo di procedere di questa psicoterapeuta e dei suoi colleghi che per impostare una terapia necessitano di una diagnosi ben definita andandomi ad affibbiare etichette che non servono a nulla nella risoluzione del problema ma mi fanno cadere soltanto nel vortice ossessivo e vado a rimuginare di avere questo o quell'altro disturbo di personalità...quindi questo mi farebbe orientare la scelta verso la psicoterapeuta a.
-d'altro canto quello è un centro specializzato per il doc quindi mi viene da pensare che forse ne sanno un poco in più...questo mi porterebbe a scegliere la terapeuta s.
quindi questo è il momento di scegliere e ho paura di fare un altra volta come in passato la scelta sbagliata secondo voi che devo fare?
in più la nuova terapeuta a. mi ha parlato oltre che di terapia cognitivo comportamentale anche di EMDR. di cosa si tratta?è efficace per il disturbo ossessivo-compulsivo?
vi ringrazio della risposta
cordiali saluti
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Legga quest'articolo per farsi un'idea su alcuni dei più diffusi approcci psicoterapeutici:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Per i disturbi ossessivi sono tuttavia indicate terapie focalizzate sul problema, ad esempio comportamentale o strategica.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Amico,

la sua scelta non dovrebbe basarsi solo su requisiti "tecnici" ma anche - e forse soprattutto - su come lei si è sentito nel rapportarsi alle 2 diverse terapeute.
Se lei si è trovato male con la prima e bene con la seconda non abbia dubbi, e opti per quest'ultima se le è possibile.
Dal momento che parliamo di lavorare con la psiche e non di riparare una macchina il fattore umano è fondamentale, e lei non potrebbe ottenere grossi risultati "sforzandosi" di fidarsi e di trovarsi bene con la terapeuta che le è stata inizialmente assegnata.
Forse questa assegnazione non ha avuto particolari motivazioni se non di tipo organizzativo, perciò può chiarire questo punto per non pensare che ci siano motivazioni tali da rendere preferibile accettare di lavorare con una terapeuta che l'ha messa a disagio.

Le faccio tanti auguri, se vuole ci aggiorni sulla situazione.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#3]
Dr. Andrea Biserni Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 79
Gentile ragazzo,
condivido il parere della Dr.ssa Massaro,

e aggiungo che se i vari approcci psicoterapeutici differiscono fra le varie cose anche riguardo le tecniche utilizzate e l'importanza attribuita alle stesse,

tuttavia oggi pressocbé tutti gli esponenti dei diversi approcci psicoterapeutici (anche quelli di tipo cognitivo comportamentale e strategico)
considerano una buona qualità della relazione terapeutica
(contraddistinta da fattori relazionali quali comprensione empatica, capacità di contatto profondo, accettazione, autenticità, eccetera .... )
come condizione indispensabile per la riuscita di una psicoterapia, e ritengono pertanto importante che il terapeuta faccia attenzione ad essa.

Benché le varie tecniche psicoterapeutiche siano importanti ed utili e possano rendere più veloce la risoluzione di certi tipi di sintomi, oggi molti studi indicano concordemente che tra i fattori maggiormente predittivi dell'efficacia di una psicoterapia il più importante è probabilmente proprio la qualità della RELAZIONE tra la persona sofferente ed il terapeuta.

Le faccio i miei migliori auguri e la saluto cordialmente.

Dr. Andrea Biserni
Psicologo Psicoterapeuta - Sessuologo Clinico
Terapia Rogersiana - www.sessuologia-psicologia.org

[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
La relazione è senz'altro uno dei fattori maggiormente predittivi del risultato di una psicoterapia (la motivazione del paziente ancor più importante).

Da sola, però, per alcune forme di disturbo non è sempre sufficiente. Ad esempio, nel caso dei disturbi ossessivo-compulsivi, a parità di buona relazione risulta più efficiente una terapia dove si ricevono INDICAZIONI chiare su cosa fare.

I disturbi psichici non sono ferite dell'anima da guarire con l'empatia. Ci vuole anche quella, ma se ad essa è possibile affiancare la tecnica, è ancora meglio.

In sintesi, quando riuscirà a trovare un terapeuta con il quale instaurare facilmente una buona relazione terapeutica e che oltre a ciò sarà capace di guidarla verso la risoluzione del problema, aumenterà al massimo le probabilità di uscirne.

Cordiali saluti
[#5]
Dr. Andrea Biserni Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 79
Gentile ragazzo,

proprio come dice il Dott. Santonocito: <<a parità di buona relazione>> !!

in altre parole:
certo che è tanto meglio se c'è una buona qualità della relazione terapeutica e nello stesso tempo il terapeuta sa utilizzare tecniche che rendono più veloce la risoluzione di sintomi ossessivo-compulsivi,

ma nel caso lei gentile ragazzo decida di optare tra una delle due terapeute cui accennava nella sua richiesta di consulto, se sente che con una determinata terapeuta non c'è affatto una buona qualità della relazione terapeutica e con l'altra invece sì, non abbia dubbi, anche se quest'ultima non utilizza determinate tecniche:
è molto più probabile che il suo percorso terapeutico sia efficace con quest'ultima piuttosto che con la prima.

Dunque <<I disturbi psichici non sono ferite dell'anima da guarire con l'empatia>>?:
non solamente, ma certo ANCHE con l'empatia (<<ci vuole anche quella>>).

Gentile ragazzo, sono intervenuto ancora perchè è importante che chi si rivolge a noi abbia informazioni più chiare possibili e dunque sottolinearle che in realtà le cose che le diciamo io e il Dott. Santonocito non sono affatto in contrasto.

Di nuovo, la saluto cordialmente, i miei migliori auguri!
[#6]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
grazie davvero per i vostri consigli...vorrei chiarire un ultimo dubbio prima della scelta...questa seconda psicoterapeuta oltre che di terapia cognitivo comportamentale mi ha parlato di una tecnica chiamata EMDR. a me non interessa sapere cos'è l'emdr ma vorrei capire se e in che modo possa questa tecnica risolvere un problema di ansia come il disturbo ossessivo-compulsivo?
[#7]
Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13

Gentile Signore incerto sul da farsi, buon giorno.
Qui di seguito una serie di riflessioni con l'augurio che possano esserle d'aiuto nel superare i suoi problemi.

1. L'importanza che viene data alla scelta della tecnica che verrà utilizzata in questo contesto la ritengo del tutto marginale, se non fuorviante.

2. Ciò che veramente conta e fa la differenza deve necessariamente concentrarsi sulla scelta del terapeuta a prescindere di quale tecnica il medesimo intenderà avvalersi, incombenza di quasi esclusiva responsabilità dello Specialista.

3. Proviamo a riflettere sulla validità delle affermazioni di cui sopra, immaginando di rivolgersi ad un Cardiologo per un intervento chirurgico sul cuore di un certo spessore. Quanto sarà importante affidarsi ad una tecnica si rivelerà quantomeno una perdita di tempo.
Ciò che invece sarà determinante dovrà necessariamente dirigersi nel riuscire a trovare una persona sicuramente capace di operarla con successo.

4. Due parole sull'importanza della "relazione". Anche qui segnalerei prudenza estrema nella valutazione dei fattori che dovrebbero qualificarla come sicuramente valida. Le buone maniere così come l'empatia, l'accettazione, ecc. pur presenti doverosamente in ogni forma di "relazione terapeutica", rivelano tutta la loro precarietà, diciamo così, in una "relazione psicoterapeutica" nella quale il coefficiente qualificante prescinde da questi elementi di contorno.

5. E qui siamo al punto cruciale. Assodato che un capace cardiochirurgo saprà lui qual tecnica e quale bisturi utilizzare per intervenire su una cardiopatia, similmente anche nella cura di una psicopatia sarà lo psicoterapeuta nella sua formazione preferibilmente eclettica a scegliere tecnica, mezzi e modalità d'intervento, con una sola differenza.

6. Mentre in tutte le relazioni terapeutiche, non psicologiche, l'educazione e le buone maniere che ci siano o meno non sortiranno, solitamente, alcuna differenza nella riuscita dell'intervento, con qualche riserva sull'atteggiamento, in quelle "psicoterapeutiche" non infrequentemente un comportamento, poniamo, aggressivo o apparentemente poco educato, segnaleranno non già la cattiva educazione di uno specialista che sarebbe meglio lasciar perdere, ma una particolare modalità operativa del medesimo in quel momento necessaria.

7. Ora sta a Lei, paziente ed attento lettore a contribuire alla riuscita del suo programma non lasciandosi incantare dal cantico delle sirene ma, ragionando con la propia testa, a porre la massima attenzione nella scelta di un competente e capace Psicoterapeuta, medico o psicologo che sia. Non é facile, ma nemmeno impossibile.

Con i migliori auguri.










Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia