Extrasistole: betabloccante o cura dell'ansia?

Circa 11 mesi fa' andando a correre o scendendo qualcosa di pesante dalle scale sentivo delle extrasistole diverse dalle solite che alcune volte avverto a riposo, quindi ho eseguito un esame ecg sotto sforzo, da cui si è riscontrato al 90% dello sforzo delle extrasistole singole monomorfe ed alcune coppie e triplette scomparse nel secondo minuto della fase di recupero. Mi hanno prescritto alcuni esami un ecocolordoppler risultato negativo, ecg dinamico holter da cui si evidenziavano 10 extrasistole isolate monomorfe sopraventricolari, presso il centro di varese ho eseguito un esame (alternans) che è simile a una prova da sforzo leggera che misurava un certo tipo di onda, risultato negativo, mi hanno sottoposto a un esame elettrofisiologico aggressivo fino al terzo elettrostimolo con esito buona conduzione av e nessuna aritmia inducibile.
Mi hanno detto che dipendono dal sistema nervoso, prescrivendomi mezza pastiglia di seloken poi scesa a un quarto perchè ho la pressione bassa.
Ho un ernia iatale e sono abbastanza ansioso , alcuni giorni mi sembra di sentire ancora la sensazione delle extrasistole per gran parte della giornata, ma effettivamente non ci sono o meglio la sensazione è quella che si prova prima che partano ma non la senzazione del battito che manca, oppure per ore ho la stessa sensazione come di un emozione che prende lo stomaco alcune volte va al torace il quale sembra che abbia come una costrizione il sangue è come se non passasse liberamente durante il battito è ho come tante punturine verso il collo poi mi sento un pò debole il tutto dura circa 10 minuti la frequenza rimane calma sembra solo più intenso il battito. Altri giorni invece non avverto alcun tipo di disturbo.
Ho rifatto un ecocolordoppler risultato negativo solo un lieve rigurgito della mitrale (cosa significa), un holter , combinazione nella giornata non ho avuto quelle sensazioni che Vi ho descritto , risultato 1 extrasistola ventricolare, 7 sopraventricolari, un run di 3 battiti. mi hanno detto che tutto è a posto.
Sono riuscito a fare un ecg mentre avevo la prima sensazione, dal quale non è risultato niente, mi dicono che è tutta ansia e che somatizzo, ma a me sembrano molto reali.
Vorrei porvi alcune domande.
1) Perché se è dipeso dal sistema nervoso mi hanno prescritto un betabloccante e non un antidepressivo o qualcosa che vada a lavorare sul sistema nervoso.
2) Vorrei sapere se posso fare un po’ di movimento non grossi sforzi, ma della ginnastica una corsetta leggera, poi se mi dovessero ritornare cosa può succedere, non vorrei ripetermi ma alcuni giorni mi devo fermare anche se sto soltanto camminando se avverto quel tipo di sensazioni ( possibile sia solo ansia ), alcuni Vs colleghi mi hanno detto di rallentare un po’ poi continuare. cosa ne dite.
3) Ho letto un articolo su xagena dove si parlava delle extrasistole, tachicardie, fibrillazioni a.ecc sotto sforzo e specialmente nella fase di recupero. Dicendo che sono molto pericolose ed il 10% circa delle persone non passa i 5 anni. Anche se l’età media presa in considerazione era di 58 anni.
4) Vorrei sapere se le extrasistole che ho avuto si possono considerare benigne oppure mi devo preoccupare per quell articolo che ho letto più di quanto lo sono già.
5) Sto prendendo da circa 25 giorni dello Xanax 3 volte al giorno mezza pastiglia la volta sento un po’ di tensione in meno. devo continuare a prenderlo e per quanto tempo
6)Se può esserVi utile ho 38 anni e soffro anche ogni tanto da circa un anno di una leggera perdita di equilibrio, da una visita psichiatrica mi dissero che è ansia, Voi pensate la stessa cosa. Datemi una risposta e un consiglio. grazie.
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Dr. Marco Marilungo Cardiologo, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 89 1
Salve utente da Campobasso. Posso darti del tu? Come tu potrai darlo a me. Mi piace il contatto diretto e non mediato dalle formalità.
Anche io, dopo averti effettuato un ECG da sforzo con il risultato che hai ottenuto, avrei chiesti di eseguire un Ecocardiogramma color Doppler ed un ECG Holter. Leggo che sei stato sottoposto anche ad altre indagini risultate negative per una patologia organica. Almeno riguardante il Cuore.
Scrivi che soffri di ernia jatale, non scrivi se hai problemi con la tiroide, o se ce ne sono stati in famiglia. Magari sarebbe bene accertarsene. Un semplice prelievo di sangue, iniziando con FT3, FT4, TSH, potrebbe dare indicazioni non ancora esplorate. Non è detto che la tua ghiandola tiroidea possa essere la responsabile del tuo problema, meglio verificare.
Intanto l’ernia jatale può essere responsabile delle extrasistoli. E mettiamo questa informazione in un cantuccio, per il momento.
Rileggo quanto hai scritto. Ti dicono che tutto è a posto, dal punto di vista fisico, ti dicono che somatizzi. Quindi la risposta potrebbe essere che sia stata “Lei sta bene fisicamente, ha troppi pensieri”.
Il lieve rigurgito della valvola mitrale è pressoché costante in tutti noi, molti studi lo definiscono fisiologico, ovvero che ci sta, punto e basta. In circa il 95% delle persone sane.
E veniamo al conquibus.
Sai, prescrivere i betabloccanti significa, parlo da cardiologo, tenere a “bada” le extrasistoli. E se le extrasistoli non siano il problema, ma il sintomo di un altro “problema”? Come dire, attraverso il sintomo si chiede sostegno per “altro”. Richiesta di aiuto espressa con il sintomo, non con la parola. Ma… aiuto rispetto a cosa…?
Fare movimento? Mi pare che le indagini diagnostiche confermino che puoi condurre una vita “normale”.
Ciò che leggi non ti appartiene, forse ti ci rifletti. Pensi che ti possa capitare altrettanto. Rimani centrato su di te.
Il fatto che tu assume lo Xanax mi fa pensare che non è un bisogno cardiologico, per il quale richiedi sostegno, ma “altro”.
Insomma, da quanto scrivi mi pare di capire che stai somatizzando. Con i sintomi chiedi quel sostegno che con la parola non riesci a chiedere. Ohibò, è un mio pensiero, una mia proiezione, non è detto che abbia già colto nel segno.
E se l’ernia jatale possa essere la metafora di un “qualcosa” che non sei ancora riuscito a “digerire”?

Getto l’amo. Ti aspetto.

Marco Marilungo

Dr. Marco Marilungo
marcomarilungo@hotmail.it

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