Cisti pancreatica

Salve,

nel 2007 mia madre è stata operata per laprima volta di tumore all'utero e zona pelvica, ci è stato detto che aveva un tumore di tipo mulleriano. A fine 2008 Le è stata diagnosticata la carcinosi peritoneale, altro intervento molto invasivo con conseguente colostomia. Nel 2010 causa marcatori nuovamente in aumento e tac positiva ha nuovamente subito un nuovo intervento nel quale Le è stato asportato un nodulo in metastasi all'altezza del diaframma destro. Ieri dopo pettac e successiva RM, LE è stata trovata un enorme cisti all'altezza del pancreas, lunga 11 cm avente diametro pari a 13 cm!!! Il chirurgo che l'ha operata negli ultimi 2 interventi ha parlato di cisti pancreatica, i valori dei marcatori sono inaspettatemente bassi, quindi in "prima battuta" ci è stato detto che tale cisti sembra essere benigna. A mia madre è stato riferito che occorrerà intervenire nuovamente per tentere di togliere tale ciste. Ma tale intervento si presume, (date le condizioni di mia madre per le operazioni precedenti) sarà molto delicato. A questo punto la mia domanda è questa (se qualcuno potrà darmi una risposta): è possibile che una cisti di tali dimensioni sia benign? quante possibilità ci sono che degeneri? L'interventoo ennesimo peraltro a cui mia madre stà andando incontro, sarà molto delicato e invasivo? Dobbiamo temere un'eventuale cancro al pancreas?
GRAZIE INFINITE
SONO UN FIGLIO ANGOSCIATO
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

mi trovo in accordo con una rimozione chirurgica. Solo l'esame istologico potrà infine dirimere il dubbio.

un caro saluto

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2011
Ex utente
Salve Dott. Pastore,

Le scrivo per dirLe che mia madre è stata operata il 18.5.2011, Le è stata tolta la cisti, dinotevoli dimensioni, è stato effettuato un condotto dal pancreas all'intestino, quindi ogni residuo pancreatico legato alla cisti (laddove essa si riformasse) finisce nell'intestinoe viene eliminato via feci. Mamma è stata dimessa il 31.5.2011, oggi, la situazione non è ancora ben delineata.
Mi spiego meglio: sono 2 giorni che si è presentata febbre fino a 38, stiamo procedendo con tachipirina, debolezza diffusa e perdita di peso...
Le chiedo se quseto malessere può essere riconducibile a qualcosa legato al pancreas, o comunque all'operazione subita. Mamma 4 giorni fa era in ripresa e oltre alle centrifughe di verdure aveva iniziato a mangiare qualcosa di solido, oltre a non prendere più medicinali per abbassare i valore delle lipasi e amilasi. La domanda è sempre la stessa, quella che Le fanno la maggior parte dei familiari in crisi come me, dobbiamo essere preoccupati? C'è da temere qualcosa?
Grazie della pazienza
[#3]
dopo
Attivo dal 2007 al 2011
Ex utente
Salve,
Mia madre come riportato nei quesiti passati, proviene da ben 4 operazioni, la prima nel 2007 per tumore utero e zona pelvica del quarto stadio, nel 2008 carcinosi peritoneale, 2010 metastasi al di sotto del diaframma e per sua grande sfortuna a maggio del 2011 è stata operata per una pseudocisti pancreatica di notevoli dimensioni.

Ora la situazione dopo tutti gli esami di rito e continue e ripetute pet e tac hanno riscontrato due piccole metastasi al fegato di dimensioni intorno ai 5 mm.

Il chirurgo per ora ci ha comunicato che non sussistono tutte le condizioni necessarie per un ulteriore intervento, visto che l'ultimo è stato eseguito solo pochi mesi fa, quindi ha optato per 2 cicli di chemio (gli oncologi prima ci rassicurano, poi parlano di situazione molto delicata), per poi rivedere il tutto.

Chiedo quindi se secondo vostro autorevole parere esistono alternative in merito, e quanto secondo voi è grave la situazione visto il quadro complessivo.

Grazie infinite

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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

a mio avviso occorre valutare attentamente se non è tecnicamente possibile ricorrere nuovamente alla chirurgia. Comprendo benissimo che sarebbe l'ennesima operazione ma se il coinvolgimento epatico è minimo potrebbe essere risolutiva. L'alternativa, se non fosse possibile intervenire, è un trattamento chemioterapico combinato con un trattamento ipertermico locoregionale al fine di potenziamento (vedi sito www.ipertermiaitalia.it). Dopo due mesi nuovo controllo.

Cari saluti