Lca e recupero

In marzo rompo sciando il legamento crociato anteriore dx, l’8 settembre l’ortopedico procede alla sua ricostruzione con il mio tendine rotuleo.
Dall’intervento sono passati 60 giorni. Ho recuperato l’articolarità progressivamente come dal protocollo. Con la fisioterapia ho ripreso un discreto tono muscolare, ma la mia camminata rimane claudicante, mantengo il ginocchio rigido (ora meno) mio malgrado perché di frequente s’inceppa nell’iniziale piegamento, per un impedimento che percepisco nella zona del punto di prelievo del tendine rotuleo. Sento la rotula andare sempre più spesso in contrasto, impedendomi frequentemente il piegamento anche durante un banale esercizio di raccolta del ginocchio senza carico nella posizione supina o per scivolamento a gambe stese appoggiate al muro, o ad esempio alzando il piede destro entrando in auto al posto di guida. La sento entrare in tensione, impedendomi a volte il piegamento dall’inizio, che devo ripetere ritornando a distendere la gamba e ripartire. Camminando questo movimento mi viene facilitato se sollevo il piede arretrandolo leggermente prima di sollevarlo, ma questo camminando non mi è possibile. Salendo le scale di solito il blocco mi succede al primo gradino, poi in genere quando parto, riesco a salire.
In piscina mi succede, inaspettatamente, anche nel movimento in acqua senza carico stando in piedi, facendo con le gambe un semplice movimento di raccolta della gamba o flettendola. Se si blocca devo o ricominciare il movimento oppure se forzo o arriva il dolore e mi fermo, oppure sento la rotula entrare in tensione fino ad un improvviso ma morbido e ammortizzato scivolamento che si manifesta anche visivamente con una debole pulsazione verso il basso della rotula .
In bicicletta il problema non mi si presenta. In palestra solo camminando sul tappeto riesco a superarlo iniziando alla minore velocità 0,8 km/h, continuando poi a sentire a 2/3km/h solo una resistenza al movimento nel punto di prelievo a metà cicatrice, in basso alla fine della rotula, che migliora con il riscaldamento, ma non scompare del tutto.
L'elettrostimolazione che faccio sul quadricipite mi solleva dai sintomi per pochi minuti, il vasto(quello lungo interno coscia) risponde molto meno alla stimolazione a parità di stimolo.
Mi rendo conto che la mia riabilitazione non è finita, ma non mi spiego perché mentre tutti gli altri movimenti e il tono muscolare migliorano, quest’impedimento da circa 1 mese peggiora o rimane sempre uguale. Per questo motivo ho voluto fare una RMN e un ecografia dei quali allego referti: chiedo una spiegazione causale di quanto avverto e le strategie possibili per venirne fuori, sto lavorandoci sopra molto e non sono certo sia la strada giusta. grazie e saluti.

RMN: sequenze multiplanari SE T1 T2 pesate e STIR.
Esiti di ricostruzione del LCA : Iil neolegamento presenta normale segnale e continuità<; modesto edema osseo trabecolare attorno al tunnel nel tratto femorale.
Non significative alterazioni del tendine rotuleo con gli esiti del recente prelievo:
ispessimento edematoso del tessuto sottocutaneo anteriormente al tendine stesso.
Discreto versamento articolare perirotuleo.
Non alterazioni morfologiche e di segnale del menisco mediale e laterale, del leg. Crociato posteriore, del leg. Collaterale mediale e laterale.
Nei limiti i rapporti articolari femoro-patellari.
Non alterazioni del corpo di Hoffa.
Ecografia: In corrispondenza del polo inferiore della rotula presenza d’irregolarità del profilo della stessa e alcune minute calcificazioni da riferire ad esito d’intervento di ricostruzione del LCA con tendine rotuleo. Il tendine residuo nel complesso presenta regolare morfologia ed ecostruttura . Normale aspetto del tendine quadricipitale. Lieve versamento alivello dei recessi sotto quadricipitali. Non si apprezzano tumefazioni abnormi nella sede d’intervento. Non apprezzabile versamento intrarticolare.
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Quello che lei descrive, così bene tra l'altro, è una delle complicanze previste per la ricostruzione del LCA tramite prelievo del tendine rotuleo. Ne parli con chi l'ha operato, secondo me un'adeguata fisiochinesiterapia potrà diminuirle il fastidio.
Tanti auguri

Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Utente
Utente
gentlissimo dr Milano,
è stato gentile a rispondermi, ci tenevo. L'appuntamento con il chirurgo che mi ha operato ha letto una lettera simile a questa 1 mese fa, quando non avevo ancora RMN ed eco di controllo e mi aveva solo detto di essere più paziente, 30 giorni erano pochi. Allargando le braccia mi ha indicato il numero sei.
Ora ho più dettagli e meno dolori e vorrei capirci qualcosa di più: l'atrofia del vasto mediale può essere una causa del mio problema o può solo peggiorarlo o migliorarlo a seconda del suo tono ?
La causa possono essere aderenze o le calcificazioni rilevate dall'eco nel punto di prelievo definito verbalmente dall'operatore " con abbondante radice ossea " ?
C'è solo il lavoro ben impostato del fisioterapista che può giovarmi o ci sono anche altre soluzioni ? Pulizie ?
Il mio fisioterapista mi ha ipotizzato di fare dei cicli di Tecar.
Ci sono controindicazioni con il mio impianto ?
grazie e saluti
giorgio
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Signor Giorgio,
il vasto mediale non deve essere atrofico. Deve avere la stessa circonferenza dell'altro (per cui vada avanti con il lavoro).
La tecar può aiutare. Io proseguirei la fisioterapia. Per far altro (schiarificazioni chirurgiche) c'è sempre tempo...
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dopo
Utente
Utente
grazie, la sua risposta mi conforta anche se non mi chiarisce tutto.
Domani pomeriggio lunedì, ho il controllo dei due mesi con il chirurgo che mi ha operato, stimato professionista spero non allarghi solo le braccia e mi spieghi qualcosa
Ora che il dolore mi sta diminuendo continuerò come lei mi sta consigliando a lavorarci sopra sul freno.
Avevo fatto lo stesso quesito nella specialità medicina fisiatrica, ma non ho ricevuto risposte.
a lei, dottore grazie ancora
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dopo
Utente
Utente
AGGIORNAMENTO, 24/11/2007,
rispetto la mia precedente la situazione è migliorata nettamente sul fronte del dolore che ormai non avverto quasi più, ma è invece rimasto il netto rallentamento funzionale che io definisco come una nocciolina o un “ freno” più o meno morbido (mutevole) che si manifesta camminando nella zona sopra descritta sotto la rotula verso dx, ma in una forma meno localizzata e più profonda.
Questo rallentamento poco prevedibile nell’intensità mi rende insicuro per esempio nello scendere i gradini che scendo ancora uno per volta o nei brevi tratti di qualche passo. Sopporto invece abbastanza bene un movimento continuo, oppure meglio ancora la bicicletta ( ho fatto anche 30 km in un paio d’ore), ma quando mi fermo e inizio a camminare il mio freno si fa sentire subito di nuovo.
Il tono muscolare del quadricipte è nettamente migliorato grazie soprattutto all’elettrostimolazione eseguita ora dal mio fisioterapista, la leg press l’ha temporaneamente sospesa perché mi accentua i dolori e il mio disturbo, continuo con leg-curl 30 kg., tavoletta con feedback, inizio piccole corse sul posto, ad/abduttori.
Il primo mese dopo l’intevento ho svolto gli esercizi a casa da solo, ricevendo 2 volte in settimana la visita del mio fisioterapista che mi “istruiva” sugli esercizi da fare volta per volta ogni giorno.
Quelli che mal sopportavo e più mi hanno tormentato o eseguivo contro notevole impedimento, erano quelli di sollevamento dell’arto inferiore nella posizione supina in questo modo:
provo a far vedere graficamente due movimenti:
1) da disteso supino O---o----I raccolgo l'arto O---o--/--I tutto ok dove ( / ) è il ginocchio piegato e ( O ) ( o) la testa e il bacino
( _I ) il piede

2) da disteso-supino con gamba raccolta O---o-/|--I invece sollevavo l'arto inf. O---o--/’’’’’’’’ con grande difficoltà, resistenza e dolore sotto la rotula , oppure stando seduto sul tavolo sollevavo l’arto fino a 45 °. Dal 20° al 30° giorno senza zavorra, poi con 800 gr. Fino a 2 kg.
Solo dopo aver tolto questi esercizi e la leg-press, il dolore è diminuito e scomparso, riprendendo solo 2 settimane fa, gradualmente, una camminata almeno esteticamente “normale” non claudicante.
Non so quanto possa centrare, ma il mio preparatore mi ha rilevato un ‘assimetria della rotula nel ginoccchio operato rispetto al controlaterale di 4 ° gradi verso l’esterno. Potrebbe essere presistente o è un segnale da tenere in considerazione? Azzardo, se il neolegamento fosse ora troppo teso: i miei sintomi sarebbero compatibili ?
L’ortopedico che mi ha operato (molto richiesto e stimato) al controllo dei due mesi mi ha solo continuato a dire di avere pazienza e continuare a lavorare (fisioterapia), ma pur facendolo non noto grossi miglioramenti, ma solo cambiamenti che mi inducono a pensare a tessuti che si istanno ispessendo nella zona sotto la rotula a dx, proprio con i continui esercizi.
Per continuare a farli con maggiore tenacia e serenità (credo di essere seguito bene) ho bisogno di un sostegno spiegandomi bene cosa fare e cosa mi sta succedendo: è una complicanza? Quale ? Fin’ora non ho trovato un ortopedico disposto ad illuminarmi nel sapere cosa c’è sotto, attendo fiducioso.
P.S. gli ultimi 10 giorni prima dell’intervento li avevo passati raccogliendo funghi nei boschi in montagna e facendo gite non impegnative in bici MTB, mi ero deciso a fare l’intervento solo per migliorare la mia stabilità in discesa. Ora è meglio non pensarci e stenderci un pietoso velo.
Cordiali saluti
Giorgio