Paura di quella che sono

Gentilissimi esperti nella materia, vi chiedo un supporto a quello che attualmente è diventato un mio dilemma e nello stesso tempo il mio problema.
Credo di soffrire di ansia, ma credo anche di essere depressa, ma credo anche di non voler crescere, quindi ogni giorno sono combattuta al punto tale da sentirmi inadeguata nel mio lavoro e con gli altri.
Pur essendo laureata e pur riconoscendo in me le conoscenze e le capacità acquisite con anni di esperienza di lavoro, ogni, giorno dopo o a seguito di chiamate o telefonate del mio superiore mi assalgono e perseguitano mille dubbi e domande.
Tutti i dubbi e tutte le ansie si ripercuotono sul mio essere e quindi ogni giorni ripeto azioni quasi ossessive e compulsive, tipo mi accerto di aver chiuso il portone di casa almeno due volte, chiudo la chiave di arresto del gas, prima di entrare in casa accendo le luci e mi accerto che non ci siano ladri etc, etc.
Non è finita, a questo si aggiunge una ricerca disperata del peso perfetto e della forma fisica perfetta e la voglia incontrollata di apparire più piccola della mia età.
Una mia collega mi ha riferito che sembro un'adolescente senza forma, forse ha ragione non voglio avere forme di una persona adulta.
L'altro giorno, ho aperta il mio armadio,ho osservato che sono circondata da molti abiti che rievocano una adolescenza mancata, maglie colorate, abiti da ragazze giovani e appena due capi per le occasioni più importanti.
Aggiungo altri elementi, ho una paura terribile del buio, o meglio il buio che si crea a casa mia non mi scompensa, ma e condizioni per accettarlo seguono anch'esso un rituale, spiego, chiusura a sigillo di tapparelle e doppi infissi con relative sicure, a seguire chiusura a doppia mandata del portone di uscita.
Se in casa sono da sola di notte di sicuro non dormo e pensare che ho fatto un lavoro notturno da sola per circa tre anni e sicuramente quelli anni mi hanno segnata.
Detto ciò, sono una donna di circa 35 anni, sposata e senza figli, ecco anche questo è un altro problema, per un periodo sono stata e poi insieme a a mio marito siamo stati alla ricerca disperata per avere un figlio, dopo un pò visto che non arrivavano e dopo i dovuti accertamenti che non segnalavano nulla di anomalo ,ho iniziato a pensare che forse non dovevo forzare la natura e quindi con questa strana e assurda convinzione attualmente non solo non aiuto la natura ma la ostacolo in tutto e per tutto.
Non avere figli prima era un problema,ora invece non mi interessa e soprattutto il non avere figli secondo i miei neuroni è la cosa migliore, il problema è che ne sono convinta al punto tale di persistere su questa tesi.
Ecco, credo di essere un caso disperato, chiedo per cortesia aiuto o sostegno a chi può aiutarmi,la mia vita diventa più difficile dal punto di vista professionale,ogni volta che devo dimostrare le mie capacità e le mie qualità mi scoraggio, mi assale l'ansia e solo l'aiuto delle mie colleghe mi permette di andare avanti.
Cordiali saluti,
KH.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
mi ha molto incuriosito il "titolo" della sua richiesta: perchè sostiene di avere paura di ciò che è? Che cosa in particolare teme di sé?
Sicuramente i disagi che prova sono molteplici e questo le causa molta sofferenza: riesce a trovare sostegno, si sente compresa da suo marito?
Inoltre, a proposito della decisione di non cercare più di avere dei figli, scrive: <<attualmente non solo non aiuto la natura ma la ostacolo in tutto e per tutto>>: ha voglia di spiegarci meglio cosa intende?
Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dott.ssa, ho letto quello che mi ha scritto e quindi le rispondo, da mio marito mi sento sia amata che sostenuta.
Quando dico che attualmente ''non aiuto la natura'' significa che non adotto tutto quello che serve affinchè si possa avere un bimbo, quindi evito i periodo fertili.
Quando lei parla di sofferenza cosa intende?
Secondo lei si potrebbe solo parlare nel mio aso di sofferenza e disagio, oppure qualcosa in me non torna?
Cordiali saluti, KH
[#3]
Dr. Luigi Gileno Psicologo, Psicoterapeuta 211 2
gentile signora, pur ammettendo che dalla nostra posizione non è semplice avere un quadro chiaro e completo della situazione, le posso dire che traspare chiaramente un senso di preoccupazione e difficoltà e sofferenza dalle sue parole.
quello che mi sento di consigliarle è di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per dei colloqui "chiarificatori" della sua condizione, visto che, apparentemente, denuncia diverse situazioni di sofferenza.
per ora la saluto con cordialità.

Dr. Luigi Gileno

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Dr. Maurizio Brescello Psicologo 102 1
Gentile utente, e' sempre azzardato dare risposte sulla base di una comunicazione virtuale. Le chiederei se questo suo stato di ansia (come lei lo descrive), perdura da tempo? Se tendenzialmente lei e' sempre stata una donna ansiosa o se il problema e' aumentato nel tempo. Rispetto ad avere o no dei figli, mi pare di capire che nonostante lei dica di non volerne piu' per vari motivi, questa cosa le crei turbamento. Probabilmente anche questo aspetto che potrebbe contribuire al quadro generale, meriterebbe un approfondimento. Direi che in prima istanza potrebbe parlare col suo medico di base per gestire quest'ansia e anche cercare uno psicologo in grado di consigliarla o eventualmente indirizzarla verso percorsi piu' idonei al suo caso.

Cordialita'

Dr. Maurizio Brescello

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dopo
Utente
Utente
Gentile dott.Brescello, rispondo alle sue domande, ecco quello che io definisco stato di ansia non perdura da molto tempo, diciamo, che è un'altalena a volte sale a volte scende, dipende da quanto stressata mi sento, o meglio da quanto giudicata e oppressa.Non ricordo in particolare di essere stata ansiosa, l'unica cosa che mi salta in mente è che durante il periodo scolastico mi sentivo agitata e impreparata ma poi tutto andava bene, della serie ottimi voti, nessuno sforzo in particolare, solo paura di non farcela ma appena mi siedevo per esami e altro tutto diventava chiaro e preciso.
Non avere figli in realtà non mi crea turbamenti, però mi fa pensare che se ne avessi non potrei permettermi di fare quello che faccio adesso, quindi, siccome quello che faccio mi piace non riuscirei a sacrificarmi per un figlio e non avendo supporto familiare ne molti mezzi economici non potrei permettermi baby sittere e nidi senza ulteriori sacrifici che attualmente non intendo fare.
Cordiali saluti, kh
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Dr.ssa Federica Meriggioli Psicologo, Psicoterapeuta 354 3 9
Gentile KH,
poco sopra la collega le aveva chiesto che cosa in particolare teme di sè, ma, di fatto, su questo punto lei non ha dato risposte...

Cordialmente

Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Il suo problema sembra soprattutto l'ansia, che la porta a un bisogno esagerato di controllo su ciò che le succede: il tempo che passa, il peso, il parere dei superiori, la maternità. Si tratta di tendenze ben note e curabili (quando provocano disagio e sofferenza), sarebbe opportuna una valutazione da parte di uno psicologo psicoterapeuta, con indicazione di eventuale trattamento.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr. Maurizio Brescello Psicologo 102 1
Gentile kh, se l'ansia è legata ad una periodo particolarmente impegnativo direi che ci può stare. Diverso è se questa reazione dovesse risultare opprimente da inficiare le normali attività quotidiane. A volte ci si sente in ansia senza nessuna apparente ragione contingente, anche questo sarebbe un caso da indagare.
Se non avere un figlio non le crea turbamenti direi che avrà fatto la scelta che si sentiva di dover compiere. Nessuno ci obbliga a fare alcunchè se non la sentiamo come autentica cosa buona per noi.

Auguri
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