Terapie per metastasi da carcinoma mammario

Mia madre, classe 1929,è stata operata nel FEB2002 al seno sx.La diagnosi istologica è stata la seguente : Carcinoma duttale infiltrante scarsamente diff.to > UICC : pT11c, G3, N1biii - Er 1D5 : positivo 80% - Pgr 1A6 : negativo - Ki 67 : 3% - Isolati 7 linfonodi di cui 6 con localizzazioni metastatiche.Trattata con 5FU-EPIRUB-CICLOFOSF.Dopo la terapia con Tamoxifene a Luglio 2007 iniziava l'assunzione di Femara,sospesa ad Aprile 2010 in quanto i marcatori erano progressivamente in aumento con la PET dell'8 Marzo 2010 che evidenziava lesioni ossee alla II costa sx( SUV 6,2) e al corpo sternale( SUV 4,3), una progressione della malattia a livello linfinodale e una lieve ipercaptazione SUV 2,4 su un lieve versamento pleurico sx. In APRILE iniziava ad assumere FASLODEX e ZOMETA ogni 28 gg.A fine Giugno era coverata per un massivo versamento pleurico sx trattato con toracentesi.Gli esami del 30/7/2010 riportavano i seguenti valori: CA15.3(98,3) ; CA125(23,5);CEA(15,3);VES(51).Il 1 Settembre iniziava la terapia con Xeloda, la PET eseguita il 30 Agosto segnalava una ruduzione delle captazioni a livello osseo,una ipercaptazione SUV 10,5 a livello della pleura viscerale sx e una lieve progressione a livello linfonodale.Continuavano le toracentesi ogni 40 gg c.a. A Dicembre 2010 si è accertato che anche Xeloda non dava una buona risposta. Il marcatori al 19Nov erano:CA15.3(110,5);CA125(24,5);CEA(20,8);VES(48).La PET del DIC 2010 evidenziava una riduzione della captazione alla pleura viscerale SUV 5.9 , ancora progressione linfonodale e disomogenea captazione epatica del tracciante con due aree di pseudofocale ipermetabolismo glucidico, di non sicuro significato patologico, a livello del IV segmento.La successiva scelta terapeutica è stata TAXOLO 120 mg con infusioni settimanali che ha iniziato il 28GEN 2011.Il 6 MAG u.s. ha completato la 12 terapia. Le analisi dell'11 Aprile hanno dato risultati confortanti con marcatori in discesa :CA15.3(69);CA125(25);CEA(17);VES(22) con altri marcatori aumentati CA19.9 da 5 a 11,5;CA21.1 Cy da 4,6 a 9;CA72,4 da 3,2 a 6; PCR da 0,8 a 1,3. A luglio abbiamo programmato una nuova PET .Le domande che vorrei porvi sono : 1) Quanto dovrà durare la terapia con Taxolo per fermare/ stabilizzare la progressione della malattia ?
2)Che significato hanno questi marcatori in salita ?
3)Il versamento pleurico non si riesce a contenere, oggi sono necessarie toracentesi ogni 60 gg, che cosa si può fare ? Abbiamo escluso il talcaggio.
4) Il prossimo luglio, alla fine della 18ma terapia, quando mia madre andrà al mare , l'oncologa pensava di sospendere il trattamento per tre settimane, dando una copertura ormonale.Che pensate di questa sospensione ? Dato che le ultime terapia ormonali non hanno funzionato, che cosa suggerite ? Il Medico parlava di Aromasin,che effetti collaterali potrebbe dare ? Sarebbe possibile riutilizzare Tamoxifene ?
5)Quale è il Vs. parere sul caso ?
Resto in attesa del Vs. prezioso consulto.
Grazie e
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Credo che l'età e la linea di terapia eseguita siano ovviamente fuori standard; per cui la decisione del clinico è primaria.
Tutto va bene sempre che si tuteli al massimo la qualità di vita della paziente.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

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Utente
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Egr.Dr. D'Angelo,
La ringrazio per la risposta.Siamo tutti consapevoli che la terapia in atto è fuori standard e la mamma ha risentito fisicamente dei due mesi di terapia con Taxolo.
Ho recentemente letto da uno studio effettuato all'Istituto Regina Elena di Roma,che i tumori mammari con HER2 negativo possono trasformarsi in HER2 positivo in un 12% dei casi, diventando quindi sensibili ai farmaci biologici.
Il fatto che la malattia di mia mamma non abbia risposto alle terapie ormonali come Femara e Faslodex, potrebbe essere segno di questa mutazione ?
Come sarebbe possibile tipizzare nuovamente il tumore per esserne certi ?
Grazie in anticipo per il suo parere.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
bisognerebbe rieseguire una biopsia di una delle lesioni neoplastiche
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Egr. Dr. D'Angelo,
La ringrazio per la risposta.
La progressione della malattia è prevelentemente a livello linfonodale e osseo ( in riduzione ), per almeno quattro volte è stato esaminato il liquido pleurico senza individuare però cellule sospette da analizzare.Sono possibili biopsie dall'esterno sui linfonodi oppure come dice l'oncologa bisogna "aprire" per effettuare l'esame?
I linfonodi interessato sono : Finestra aorto-polmonare;Sottocarenale;Paratracheale dx;Paratracheale inferiore dx;Giugulare inf.;Iliare dx;Pericardiale post. dx;Ascellare sx;parasternale inf. dx.
Quale sarebbero a Suo parere quelli più facili da esaminare ?
Non esistono metodi, magari sperimentali, non invasivi per verificare la mutazione del tumore?
La ringrazio in anticipo della risposta.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
gli ascellari sicuramente
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Utente
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Egr. Dr. D'Angelo,
Il prossimo 30 Giugno mia madre completerà il ciclo di 6 x 3 = 18 infusioni di Taxolo 120 mg. Siamo abbastanza fiduciosi sulle prossime analisi del 18 Luglio e della Pet che verrà eseguita sempre lo stesso giorno. Questo perchà le analisi intermedie eseguite la Marzo avevano dato risultati confortanti con Ca15.3 calato da 110 a 60 e la VES calata da 48 a 22.
Quello che a livello clinico non mi conforta è che, a mio modesto parere, le linfoadenopatie non sono in regressione dato che il linfadema a braccio persiste nonostante oltre due mesi di massaggi e bendaggi elastici, persiste un un ieve calo del tono della voce e recentemente abbiamo anche un leggero gonfiore alle caviglie.
Le vorrei chiedere se esistono terapie mirate (sistemiche, radio o altro ) per le metastasi linfonodali oppure se devono sempre essere collegate al tumore primario.
Dopo Taxolo, quali altre terapia barriera potrebbero essere messe in campo per una signora di 82 anni ?
La ringrazio anticipatamente per la Sua preziosa risposta.
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Utente
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Egr.Dr.D'Angelo,
Non ho ricevuto replica al mio messaggio precedente e comprendo come no si possa rispondere a tutti.
Vorrei però ora chiedere un Suo parere poichè la situazione di mia madre si stà facendo complicata.
Terminati i cicli di Taxolo e la 16° infusione di Zometa, il referto della Pet eseguita il 18 Luglio mi ha molto sconcertato. Alcune linfoadenopatie sono scomparse e le rimanenti sono stabilizzate. Sono invece comparse più aree di captazione a livello osseo ( rachide, bacino, femore) e sono aumentate le captazioni su quelle precedenti a livello della II costa e dello sterno.
Inoltre : " Area di elevato ipermetabolismo glucidico a carico del IV segmento epatico compatibile con secondarismo"- " Area di lieve captazione ( suv max 3,3) che si proietta a livello del II segmento epatico sospetta per uleriore localizzazione di malattia "
Detto questo, dopo Femara, Flurvestan, Xeloda e Taxolo che altre opzioni possiamo mettere in campo ?
Mia mamma si è ripresa bene e attualmente prende un integratore a base di EPA.
Sono molto preoccupato e vorrei veramente avere una Sua opinione da discutere con l'oncologa che incontrerò nei prossimi giorni.
La ringrazio in anticipo .
Cordiali Saluti,
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
credo che data l'età, considerando che la malattia metastatica non è guaribile, valuterei bene di non correre il rischio di peggiorare la qualità di vita
Sicuramente proseguirei con l'acido zoledronico
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Utente
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grazie dr. D'Angelo,la Sua delicata opinione è però molto difficile da accettare da un figlio. Cosa pensa della vinorelbina os ? Potrebbe essere ben tollerata e dare risultati apprezzabili ? La non ospedalizzazione della terapia influirebbe positivamente sulla qualità della vita.
Grazie
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
non sono così del tutto persuaso che la chemio orale sia del tutto innocua
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Utente
Utente
Buongiorno Dr. D'Angelo e grazie della risposta.Vorrei fare con Lei la seguente riflessione : fra tutti i farmaci ormonali e chemioterapici che sono stati somministrati a mia madre quello che aveva dato risposte più soddisfacenti( per i primi cinque anni come da protocollo) era stato il Tamoxifene.Potrebbe essere una idea sensata, ricominciare a somministrare questo farmaco in monoterapia ?
Grazie e buona giornata.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
potrebbe essere un innocuo tentativo (fatto salvo rischio tromboembolico) senza però supporto di letteratura
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Utente
Utente
Egr. Dr. D'Angelo,
La ringrazio della risposta.
Se ho compreso bene,il Tamoxifene è nei protocolli come terapia nei primi cinque anni ma non ci sono studi sulla somministrazione su pazienti già trattate con capecitabine e taxolo.
Ho recentemente sentito parlare di Caelix ( doroxubricina cloridrato) ma nella mie ricerche ( da non esperto) sul web, non ho trovato informazioni che ne supportino l'efficacia nel carcinoma mammario metastatico,ho letto che è suggerito per i pazienti a rischio cardiaco e che agisce impedento la replicazione delle cellule " strane ".
Lei che ne pensa ? Potrebbe essere impiagato per mia madre ?
Grazie ancora e Cordiali Saluti,
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
tenga sempre conto dell'età
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Utente
Utente
Egr. Dr. D'Angelo, la ringrazio per la risposta e per la Sua sensibilità di medico professionista. Ciò che vorrei chiederle è questo : Caelix o Vinorelbina potrebbero essere una valida scelta a questo stadio di progressione della malattia ? Le chiedo questo poichè, proprio per l'età di mia madre , non vorrei fare un altro vano tentativo. Con il medico con cui ci siamo confrontati la scorsa settimana, si ipotizzava di iniziare con Aromasin affiancato poi da uno dei due farmaci prima detti. Che cosa ne pensa ?
Grazie e buona giornata.
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Utente
Utente
Egr. Dr. D'Angelo,
Nell'ultimo colloquio con il medico che ha in cura mia madre, si era ipotizzato di iniziare con una terapia a base di Aromasin da affiancare se il caso, successivamente, con Vinorelbina o Caelix.
Ho successivamente suggerito al medico di valutare l'impiego di Megastrolo acetato poichè dalle mie letture risultava avere minori effetti collaterali di Aromasin,si applicava bene ai pazienti che avevano ben risposto al Tamoxifene ( come mia madre ) e infine stimolava l'appetito.
Inoltre , dato che pur utilizzando Zometa ( 17 infusioni) c'è stata una progressione delle malattia a livello osseo avevo chiesto se il nuovo farmaco recentemente approvato, Denosumab , poteva essere una valida alternativa all'acido zelodronico.
Vorrei avere anche la sua opinione in quanto, il nostro medico oncologo, a posto dei dubbi sulla validità del Megastrolo acetato ed ha giudicato inutile , nel caso di mia madre , il cambio di terapia con Denosumab.
Non so porprio più come orientarmi.Da profano questi due farmaci mi sembravano una valida alternativa.
Grazie del suo prezioso contributo.
Cordiali Saluti,
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
tenga conto che non si può fare i medici allo stesso modo di come si cucina (ricetta e piatto pronto!! ed anche in questo caso un buon chef rispetta tempi di cottura ed altre cose che una banale ricetta non dice).

La gestione della patologia è clinica e concordo che se vuole tentare qualcosa in più sposti il megestrolo successivamente.
Lo shift col danosumab non lo ritengo utile.
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