Aborto

Buonasera, chiedo un consiglio a voi, forse in questo momento è più facile davanti ad uno schermo che davanti ad una persona. Sto affrontando un momento difficile, lo scorso anno dopo mesi di tentativi ho scoperto di essere finalmente incinta con grande felicità mia e di mio marito, un evento atteso e rocercato. Purtroppo durante un ecografia di controllo all'ottava settimana scopriamo che non c'è più battito e mi devo sottoporre ad un raschiamento. Ho passato dei giorni da incubo, ma grazie all'affetto di mio marito e cercando di razionalizzare che alla maggior parte delle donne "capita" sono riuscita a superare l'accaduto. A distanza esattamente di un anno, e dopo vari tentativi e cure, scopro di essere di nuovo incinta, ero al settimo cielo ma terrorizzata dalla precedente gravidanza, ad ogni nuovo sintomo cresceva la paura e la certezza che qualcosa cresceva dentro di me. Comunque questa volta tutto procedeva bene, mi sentivo bene e ringraziavo Dio ogni giorno per la nausea che avevo. Finchè come un fulmine a ciel sereno, alla 13^ settimana, la mia ginecologa ci informa che il feto ha delle malformazioni incompatibili con la vita. Sdraiata sul lettino aggrappata alla mano di mio marito nel giro di pochi minuti dovevamo decidere della vita del nostro piccolo, per noi profondamente credenti era impossibile. Comunque nell'arco di una giornata, valutando vari pareri e riflettendo insieme abbiamo deciso che dovendo perderlo in ogni caso, il male minore sarebbe stato perderlo subito, così abbiamo deciso per l'interruzione. Ho subito tutte le pratiche mediche come un enorme supplizio, come una maledizione. Il giorno dell'interruzione il piccolo ha deciso da solo di abbandonarmi e le pratiche mediche hanno solo terminato ciò che la natura aveva iniziato. Oggi a distanza di due settimane e cercando di tornare alla vita quotidiana mi sento sempre peggio e soprattutto profondamente in colpa e responsabile dell'accaduto. Mi ritrovo a piangere senza motivo, sto male se sono in presenza di donne in gravidanza o piccoli cuccioli, anche se in tv, ed a volte mi trova ad avere attacchi di panico, a non riuscire a respirare. Secondo voi è una cosa normale dopo sole due settimane o mi consigliate di rivolgermi ad qualcuno per chiedere aiuto? Vi ringrazio e scusatemi se sono stata troppo lunga.
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Dr.ssa Federica Meriggioli Psicologo, Psicoterapeuta 354 3 9
Gentile signora,
lei ha dovuto affrontare due esperienze decisamente traumatiche che purtroppo e inevitabilmente hanno lasciato in lei uno stato di profonda sofferenza.

In queste situazioni può succedere di trovarsi a vivere sentimenti di colpa e di trovarsi in difficoltà anche nelle attività quotidiane.

Forse concedersi uno spazio con uno specialista per elaborare le perdite subite e la sofferenza associata potrebbe essere una scelta che le consente di proseguire nella sua vita con maggiore serenità.

Cordialmente

Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)mi sento sempre peggio e soprattutto profondamente in colpa e responsabile dell'accaduto (..)
gentile signora segua i consigli della collega precedente poichè, confrontandosi con uno specialista, arriverà alla giusta conclusione che non ci sono nè colpe nè responsabilità. E' stata presa una decisione dettata dalla necessità.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per la celerità delle risposte. Mi trovo a dover combattere con me stessa, una parte di me è consapevole che magari confrontandomi con uno specialista potrei migliorare la mia situazione, l'altra parte di me ha timore ad affidarsi ad un medico. inoltre mio marito mi consiglia di lasciare che il tempo faccia da medicina.
Grazie.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile signora,

non sempre il tempo è una buona medicina: ci sono esperienze che lasciano il segno e che non si superano solamente grazie alla distanza temporale che aumenta con il passare dei giorni.

Il suo secondo aborto è ancora piuttosto recente, essendo passate solo 2 settimane, ma se si rende conto che quanto è accaduto la sta portando a vivere una disperazione che non si attenua è opportuno che si rivolga ad uno psicologo (che non è un medico) per farsi aiutare.

Per quale motivo sente dei timori nei confronti di questa possibilità?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Non so forse semplicemnte per dei pregiudizi infondati. Si ha sempre la tendenza a pensare che una persona a te vicina possa aiutarti più di qualcuno che non ti conosce.
Grazie.
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Dr.ssa Maria Ilaria Sabatini Psicologo 7
A volte le persone vicine, i familiari e gli amici, sono troopo invischiati nelle situazioni proprio per la loro vicinanza con la persona e per il legame di affetto che le lega a volte non riescono a essere obiettivi e a dare un aiuto che non sia di parte. Chiedere aiuto a un professionista come uno psicologo può esserle di grande sollievo in questo momento.

Dr.ssa Maria Ilaria Sabatini

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Si tratta di due tipologie di aiuto differenti, entrambe necessarie.
E' importante avere la vicinanza e l'affetto dei propri cari, ma, quando la situazione è delicata e troppo dolorosa perchè questo sia sufficiente, è altrettanto importante affidarsi ad un tecnico, lo psicologo, il cui ruolo è differente dal solo ascoltare e non ha a che vedere con la consolazione che le persone care possono offrire.
Ci pensi, se la situazione non migliorasse.

Le faccio tanti auguri,
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dopo
Utente
Utente
Vi ringranzio tutti per l'attenzione che avete avuto e la celerità nelle risposte.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Grazie a lei per averci scritto, se vuole ci aggiorni e ci faccia sapere come procede la situazione.