Una fistola sacro-coccigea

Salve,
verso la fine del mese di febbraio mi sono operato per rimuovere una fistola sacro-coccigea.
Una volta operato, il medico mi ha suturato la ferita lasciando un solo punto aperto per inserire un drenaggio, drenaggio che ho tenuto per circa 10 giorni.
Nonostante ciò, nel primo mese lungo la ferita continuavano ad aprirsi delle piccole piaghe che il medico mi consigliava di curare solo con l'amuchina.
Quando le piaghe sono definitivamente scomparse il mio medico mi disse che ormai era tutto risolto, ma in realtà continuavo ad avere dei forti dolori proprio in corrispondenza della ferita.
Avvisato di questo problema, all'inizio il chirurgo ha detto che poteva trattarsi anche di un problema psicologico e in un secondo momento ha deciso di verificare se al di sotto della ferita ci fossero ancora delle secrezioni.
La prima volta in effetti è stato tirato fuori un quantitativo di liquido tale da riempire una intera siringa classica.
Al secondo e terzo appuntamento, avvenuti nell'arco di 1-2 settimane, nonostante continuasse il dolore dall'aspirazione con la siringa non usciva più nulla.
Ormai sono passati più di 3 mesi e il dolore non è mai svanito.
Il dolore si presenta soprattutto quando mi trovo costretto a restar seduto molto tempo, e il più delle volte era talmente forte da non riuscire neanche ad alzarmi da solo.
Il chirurgo mi ha consigliato di fare una risonanza magnetica, convito che si tratti di una pura coincidenza.
Sono andato anche dal mio medico di famiglia e anche lui non sa proprio cosa possa essere, ritenendo che non vi sono problemi chirurgici e mi ha prescritto una risonanza magnetica.
Proprio ieri invece, ancor prima di fare la risonanza, è cominciato un forte senso di irritazione nella zona dove mi sono operato e sono comparsi i tipici sintomi della febbre:
Dolore alle giunture, debolezza e vampate di calore.
Controllandomi la ferita ho notato che era molto gonfia e rossa e misurandomi la febbre ho notato che soprattutto la sera questa mi saliva ad un massimo di 38 gradi.
Oggi mi trovo impossibilitato sia a sedermi sia a sdraiarmi sulla schiena e i dolori sono fortissimi, sia quelli sulla ferita sia quelli della febbre.
Da ignorante in materia mi sento di dire che a questo punto di sicuro vi è una infezione ma non riesco a capire cosa possa essere e se è possibile che una infezione si possa presentare anche dopo tanto tempo.

A questo punto, siccome nessuno riesce a spiegarmi cosa possa essere, inizio ad avere anche le mie prime preoccupazioni che qualcosa non sia andata come dovesse.
Ho deciso di scrivere qui proprio per capire che ipotesi si possono fare e se è possibile che a distanza di 90 e più giorni ci siano ancora tutte queste complicazioni.
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Dr. Edoardo Liberatore Chirurgo generale, Colonproctologo 165 3 2
Da come lo descrive, sembrerebbe un ascesso sacrococcigeo (febbre, arrossamento della ferita, dolore...). Sarà probabilemnte necessaria una revisione chirurgica della ferita. Purtroppo capita in una certa percentuale di pazienti operati come lei, a causa di una piccola zona residua, che non è stato possibile vedere all'intervento, e da cui riparte l'infezione. In ogni caso, nulla di grave e tutto assolutamente curabile.

Dr. Edoardo Liberatore
Specialista in Chirurgia Generale
Proctologo

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Innanzitutto la ringrazio per la sua risposta, finalmente a distanza di mesi ho una ipotesi di quel che può essere il mio problema.
Proprio pochi minuti fa ho potuto constatare che la ferita, oltre ad essere fortemente infiammata, inizia a mostrare delle piccole bolle biancastre.
A questo punto mi chiedo se anche i problemi che avevo in precedenza, tra il post-operatorio e l'attuale situazione, potevano essere segnali di una zona non individuata durante l'operazione e quindi non pulita.
[#3]
Dr. Edoardo Liberatore Chirurgo generale, Colonproctologo 165 3 2
E' probabile. In ogni caso, piuttosto che continuare con le supposizioni, è utile che si faccia ricontrollare dal chirurgo per procedere ad un'eventuale revisione locale.