Abusi, adhd, dbp

Salve a tutti. Ringrazio in anticipo quanti di voi presteranno attenzione a quanto vi esporrò. Vi scrivo nella speranza possiate aiutarmi a riorganizzare dei pensieri che mi coinvolgono emotivamente da un pò di tempo. Sono uno studente di 23 anni, attualmente studio psicologia. Sono al primo anno fuori corso. Sono indietro con gli studi, diciamo un pò più che a metà con gli esami. Da sempre che io ricordi ho avuto seri problemi con lo studio. Rileggendo gli anni passati, soprattutto alla luce dei miei studi, ha iniziato a maturare in me il dubbio che in fondo quelle categorie psichiatriche così fredde e apparentemente lontane del dsmiv forse mi stessero indicando qualcosa. Senza vittimismi, sono sinceramente arrivato ad un punto dove non ce la faccio più con lo studio. Non voglio diventare soltanto un numero nelle statistiche di drop-out. Ma in fondo in fondo non voglio neanche più continuare a farmi forza dinnanzi a dei risultati umani che iniziano a pesarmi e suggerirmi che è inutile continuare a ripetermi che devo soltanto stringere i denti. Faccio sinceramente fatica ad organizzare un pensiero coerente, ma ho veramente voglia di aiutarmi a farmi aiutare; se dovessi esporre una fredda lista di eventi salienti, forse questo sarebbe l'ordine: Mia madre ha sofferto di depressione, forse a causa di una perdita di un figlio dopo di me. Causa lavoro, e causa forse risorse umane molto limitate mia madre ha probabilmente prestato poca attenzione nei miei confronti (ad oggi fatico a trattenere sentimenti di rabbia nei suoi confronti, sebbene capisco che non ne avrei ragioni o quantomeno non dovrei); sono stato vittima di abusi sessuali da parte di due collaboratori domestici (si badi bene, due occasioni distinte, e a distanza di anni) in periodi separati dell'infanzia. Questa è la prima volta che ne parlo con qualcuno, e probabilmente non mi perdonerò mai di essermi tolto questo peso in modo così freddo e "disinvolto" (si fa per "ridere") lasciandomi sfuggire l'occasione di un pianto liberatorio in una atmosfera alla bergasse 19 con tanto di guarigione miracolosa. In seguito l'infanzia è stata caratterizzata da continui fenomeni di bullismo (subìto) andati avanti fino al liceo, forse causati da una condotta tranquillamente rientrante nelle categorie del dbp e adhd. Ormai mi appare chiaro che non posso rimandare una terapia individuale, eppure temo ruminazione e ulteriori ritardi nello studio. Ho intenzione di contattare uno psichiatra, nella speranza che una terapia "tampone" farmacologica possa aiutarmi a superare questo ostacolo della laurea, e magari avviare un circolo virtuoso, per poi finalmente e giustamente dedicarmi ad una terapia individuale che comunque preferisco di gran lunga all'opzione psicofarmacologica, e che comunque in ottica formativa e lavorativa dovrei affrontare. Mi sono già munito di un numero prezioso di uno psichiatra che ho intenzione di chiamare il prossimo lunedì.Intanto speropossiate consigliarmi sulla strategia da adottare
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
è molto importante che tu abbia trovato il coraggio di scriverci nonostante numerose esperienze dolorose si siano "stratificate" dentro di te.
Io non darei per scontato che sia necessaria prima una terapia farmacologica,una psicoterapia efficace lo è già dal primo colloquio, tu stesso potrai valutare come ti sei trovato e se puoi fidarti dello specialista che hai scelto.
In ogni caso puoi tranquillamente fare un consulto psichiatrico per avere una valutazione anche da quel punto di vista.
Per quanto riguarda le difficoltà nello studio e l'elaborazione delle esperienze di abuso, potrebbero essere rispettivamente obiettivi a breve e a lungo termine nel percorso psicoterapeutico.


A tal proposito ti consiglio la lettura dell'articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr. Domenico Bumbaca Psicologo, Psicoterapeuta 143
gentile ragazzo ....

hai finalmente trovato il modo per parlare del tuo disagio e per dire che da solo non riesci ad uscirne fuori. Fai molto affidamento sull'intervento psichiatrico e sulla eventuale terapia farmacologica che ti suggerirà.

Però hai anche focalizzato la tua attenzione sulla terapia individuale che la percepisci come risolutiva.

Il farmaco sicuramente potrebbe darti un supporto immediato (ma ne hai bisogno?), ma come ben sai, solo una psicoterapia permette quei risultati stabili e duraturi. Solo la psicoterapia è in grado di 'trasformare' e condurti attraverso una rielaborazione del tuo vissuto conscio e inconscio, verso quel percorso di vita che è più in sintonia con le tue aspettative e aspirazioni.

Ogni essere umano ha il diritto e il dovere di esprimere al massimo le proprie potenzialità a dispetto delle 'storture' che incontriamo lungo la nostra vita.
Storture a cui dobbiamo rispondere con determinazione e leggendo la tua richiesta, ho colto una 'forza' che spinge in questa direzione.

Ti faccio i miei migliori auguri

Dr. Domenico Bumbaca - Psicologo Psicoterapeuta
ad indirizzo Junghiano
https://www.PsicoanalistaRoma.it/

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