Desiderio di maternità?

Salve,
ho 35 anni e, tra convivenza e matrimonio, sto con mio marito da 8 anni. Entrambi abbiamo sempre avuto uno scarso desiderio di diventare genitori: io inizialmente pensavo magari ad avere un solo figlio prima dei 40, lui essenzialmente nessuno. Negli ultimi anni, io mi sono orientata sempre più nell idea di non averne proprio. Recentemente, però, mi sono capitati alcuni pensieri che rivalutano questa posizione e tornano all idea che prima dei 40 ci potrei almeno pensare... Sono ancora ben lontana dall agire in modo concreto, prendo la pillola e il solo pensiero di interromperla attualmente mi spaventa molto. Non sono pronta per una responsabilità così grande come quella di diventare madre, è un cambiamento di vita troppo grande. Ho mio marito, il mio lavoro, i miei amici, i miei hobby e temo che questo equilibrio subirebbe uno scossone incredibile con l arrivo di un figlio. La domanda a questo punto è: mi sentirò mai veramente pronta? Questo è solo un primo segnale o devo cominciare a pensare a qualcosa di concreto? E soprattutto, devo parlarne a mio marito o è prematuro? Tra l altro soffro di ossessioni pure (sono tutt'ora in cura), e non vorrei che anche in questo caso si tratti solo di un "ingigantire" il valore dei pensieri e scambiare occasionali pensieri piacevoli ma teorici in un reale desiderio pratico.
Grazie
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Dr.ssa Graziella Tornello Psicologo, Psicoterapeuta 217 4 16
Gentile utente,
dichiara che nè lei nè suo marito avete mai avuto un gran desiderio di avere figli. Ci dice che è spaventata dall'idea di una responsabilità così grande, che comunque si sente una donna realizzata...
Considerando che per una coppia sposata non è obbligatorio avere figli, non mi è chiara la sua richiesta.

Potrebbe esplicitare meglio?

Dr.ssa Graziella Tornello
Psicologa - Psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia.
www.psicoterapeutatornello.it

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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Per una donna, più che per l'uomo, arriva un'età in cui si inizia a fare i conti con la propria biologia.
Questa mette avanti delle priorità che, nonostante significative eccezioni, si sente che se non vengono colte ora "il treno sarà passato".

In questo momento, allora, ci si pone domande su di sè, i propri desideri, bisogni, sogni, convenzioni sociali..
Tutto entra in gioco e le certezze non ci sono.

Poichè dice di essere in cura per un disturbo ossessivo, le consiglio vivamente di affrontare il discorso, come ha fatto con noi, con lo psicoterapeuta che la segue (e la conosce) e insieme guardare e comprendere questi suoi dubbi.

Un saluto.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it