Tachicardia parossistica

Gentili dottori,
sono una ragazza di 25 anni e da 4 anni soffro di tachicardia parossistica di tipologia ignota non in condizioni di sforzo, perchè gli episodi sono molto radi e la maggiorparte della durata di pochi secondi. Solo il primo episodio è durato una trentina di minuti, ma sono rimasta molto spaventata dall'ultimo, della durata di quasi un ora. Solo in questa occasione sono riuscita, con macchinetta pressoria casalinga, a misurare il battito, risultante 200bpm. Dopo 45 minuti, sceso a 150 e in altri 15 minuti sceso a gradi fino alla normalità.
L'elettrocardiogramma fatto poco dopo era nella norma, tranne per il blocco branca destra. Tutti i precedenti fatti negli anni mostravano invece un P/R basso. L'ecocardiogramma ha rilevato un prolasso mitralico di lieve entità.
Anche i tre holter 24h eseguiti nel tempo non hanno evidenziato nulla di particolare, a parte su uno 4 exstrasistole ventricolari ma isolate (indicano qualcosa?)
Non so più cosa fare, non ho più coraggio di fare il minimo movimento! Gli episodi mi capitano quando mi rialzo da piegata, o se dopo mangiato mi muovo un po più velocemmente del solito, solo uno (il primo) ero in situazione di sforzo.
Prossimamente ho prenotato una prova da sforzo. Ma se anche quella dovesse risultare nella norma mi è stato consigliato di eseguiro uno studio elettrofisiologico transofageo, ma mi spaventa molto!
E' pericoloso? E' fastidioso o non si sente niente? Purtroppo ho una vera fobia dal pensiero di sentimi infilare la sonda giù per la gola!! Eventualmente si può fare in sedazione?
Preciso altri due dettagli che potrebbero influire: sono di carattere molto ansioso e prendo Lexotan, in minima dose, ma tutti i giorni.
Gli episodi mi capitavano ogni 3-4 mesi fino a che ho iniziato a frequentare costantemente una palestra (per problemi di schiena). Per più di un anno non ho più avuto nulla, tanto da convincermi ormai di avere trovato la soluzione definitiva a questo problema. Invece due settimane fa eccolo ricomparire, più forte, duraturo e ovviamente spaventoso delle altre!
Ringrazio anticipatamente per i consigli che mi darete.
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
In effetti lo studio elettrofisiologico è consigliabile. Può darsi che basti quello intra esofageo , ma spesso è necessario eseguiste quello intracavitario con piccoli cateteri che vengono inseriti nella arteria e nella vena femorale, all inguine. Questo permette non solo di verificare se lei avesse una via di conduzione anomala, ma anche eventualmente di eliminarla ( ablazione). La procedura viene eseguita in anestesia locale.
Cordialità
Cecchini
www.cecchinicuore.org

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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dopo
Utente
Utente
Ma questi problemi sono sempre causati da degli impulsi elettrici anomali o ci possono essere altre fonti? L'esame da Lei menzionato e l'ablazione comportano qualche rischio?
La ringrazio per i Suoi consigli!
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
Sono come dice lei impulsi elettrici anomali o che percorrono vie anomali. L ablazione è gravata di rischi molto bassi.
Cordialità
Cecchini
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