Meningioma doccia olfattoria, problemi nervo ottico

Buonasera!
Poco piu' di due mesi fa, mio cugino di 30 anni ha subito l'asportazione totale di un meningioma di cc.6,5 cm di diametro delle dolce olfattorie, che in parte comprimeva il nervo ottico.
Da mesi accusava anosmia e nell'ultimo periodo anche sensibile calo vista.
Precisando che si tratta di un monoculo, e che nell'occhio destro presente l'acuità visiva e' sempre stata intorno ai 8 decimi...subito dopo l'intervento è stato calcolato un visus 4-5/10!
Tuttavia qualche giorno dopo essere stato ricoverato, è stato portato d'urgenza di nuovo in ospedale perche' accusava forti attacchi di panico e tremori!
Tramite una tac è stata riscontrato un edema notevole ed e' stato sottoposto a mannitolo per riduzione e a cortisone (che gia' prendeve da qualche gg prima dell'iniziale intervento).
Finita la terapia e la degenza, l'acuità visiva era pero' scesa a 1/10...l'oculista ha escluso problemi al bulbo oculare..e un'ennesima Rmn ha stabilito che dal p.d.v.neurologico era tutto apposto in quanto edema riassorbito e non sono evidenti lesioni al nervo ottico!
Sta continuando la normale terapia con Keppra...ma appunto a due mesi dall'intervento la vista non è migliorata..se non in una rara occasione ma per alcuni minuti!
Volevo quindi sapere se ci sono stati casi analoghi e le probabilità di ripresa della vista ..e quali sono i tempi di convalescenza entro i quali e' possibile auspicare dei miglioramente...e puo' il forte stress a cui è sottoposto anche in merito ad altre questioni impedire o ritardare il ritorno della vista..esistono per caso terapie (esercizi o farmaci) per "rinforzare" il nervo ottico, forse stressato dalla compressione e dall'edema?
Grazie mille! >Buon lavoro

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Dr. Angelo Pichierri Neurochirurgo, Endocrinochirurgo 47 3
L'unico esame che ci può dire qualcosa in più sullo stato del nervo ottico è il PEV (potenziale evocato visivo), ma i danni che può aver subito a causa dei rapporti con la lesione potrebbero essere meccanici (suscettibili di miglioramento nei primi 4-6 mesi) o vascolari arteriosi e/o venosi (che tendono a non regredire).
Cordiali saluti,
Angelo Pichierri

Dr Angelo Pichierri - Neurochirurgo
Dottorando di Ricerca in Neurochirurgia
"Sapienza" Università di Roma 3477803242