Il nesbit il pene non presenta più la curvatura vistosa che mi aveva causato tanto disagio però

Salve sono un ragazzo di 23 anni e questa è la mia storia: sono nato con una malformazione al pene nota come pene curvo congenito. Sin da bambino evitavo qualsiasi contatto con l'altro sesso e questo crescendo non mi ha permesso di socializzare neanche con le persone dello stesso sesso. Pensavo che tutto ciò dipendesse dalla timidezza. Solo l'anno scorso ho capito che tutte le paure e i disagi provenivano da quella maledetta malformazione. Così mi sono affidato ad un buon chirurgo che ha risolto il problema eliminando la curvatura tramite intervento NESBIT circa tre mesi fa. Dopo l'intervento ero (e sono) contentissimo del mio "nuovo" pene. Però avevo la sensazione di non avere una buona erezione. Mi spiego meglio: c'è il desiderio e le erezioni pure (specie quelle mattutine). però appena mi metto in piedi perdo l'erezione in meno di 10 secondi. mentre se sono steso col pene appoggiato sul ventre riesco a mantenerla per qualche minuto. inoltre ho notato che stando steso se porto il pene eretto in posizione verticale (quindi normale al ventre) perdo velocemente l'erezione come quando mi metto in piedi. per togliermi questi dubbi sono andato sette volte con delle prostitute ma solo in un occasione (la terza) sono riuscito ad ottenere un rapporto completo. mentre nelle altre ho perso l'erezione durante la penetrazione oppure mentre cercavo di cambiare posizione. preso dallo sconforto ho consultato il medico di famiglia e due urologi uno dei quali è quello che ha eseguito l'intervento di raddrizzamento. tutti e tre sono concordi nel dire che è un fatto psicologico e io posso anche credergli visto tutto quello che ho passato negli ultimi tempi a causa della deformazione. come cura mi è stato consigliato di assumere per tre mesi ogni giorno mezza compressa di cialis da 5 mg. Ora la domanda è questa: ma se il problema è di natura psicologica e non fisica non credete che una volta interrotta la cura tornerò ad avere lo stesso problema? non sarebbe forse più indicato rivolgersi ad un sessuologo? Insomma se il problema è mentale non vedo come possa aiutarmi l'assunzione di medicine. Anzi questa cosa rischia di ridurre la mia autostima visto che sono costretto a prendere un surrogato del viagra a soli 23 anni. concludendo volevo chiedervi se anche secondo voi è solo un problema psicologico o se può esserci anche una disfunzione organica. prima di dell'ultimo rapporto sessuale ho assunto una compressa di cialis da 5 mg (circa duo ore prima) ma ho comunque avuto problemi di erezione e non sono riuscito a concludere il rapporto. grazie per il vostro aiuto.

AGGIORNAMENTO: ho dimenticato di segnalare un altro dubbio. dopo il nesbit il pene non presenta più la curvatura vistosa che mi aveva causato tanto disagio però ha assunto una geometria strana. nel senso che alla base del pene la circonferenza misura 14 cm mentre nella parte media misura 16 cm fino ad un ulteriore restringimento in prossimità del glande. inutile dire che ciò mi ha dato non pochi problemi nell'inserimento del preservativo. questa particolare geometria più incidere sull'erezione?
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55

Caro signore,
se il problema è psicogeno come confremato dai tre colleghi, la possibilirtà di risoluzione della sintomatoplogia mediante farmaco e dopo sua sospensione ci sono. Qualora questo non accadesse, o preferisse strade alternativer al farmaco, utile la psicoterapia.

Per approfondire guarda il video: 3 domande sul pene curvo

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

oltre alle corrette indicazioni ricevute dal collega Cavallini che mi ha preceduto, se desidera poi avere più informazioni dettagliate su queste tematiche, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/

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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore,


molto spesso pazienti con pene curvo congenito presentano una inadeguata funzione del meccanismo veno-occlusivo con difficoltà ad ottenere una valida rigidità del pene e difficoltà a mantenerla per tempi accettabili.
Il paziente dovrebbe sempre essere informato che la correzione chirurgica della curvatura non può portare a miglioramenti della funzione erettile.
In caso contrario ci potrebbero essere rilevanti delusioni.
Comunque, con un pene "dritto" le potrebbe essere possibile avere rapporti sessuali aiutandosi con qualche farmaco
veda www.erezione.org
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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dopo
Utente
Utente
ringrazio tutti i dottori che sono intervenuti. Mi rivolgo adesso al Dr. Diego Pozza: dottore lei mi sta dicendo che probabilmente il mio disagio non è di natura psicologica bensì organica? C'è qualche esame che posso fare per verificare la presenza di tale patologia (mi riferisco a meccanismo veno occlusivo)? A quanto ho capito se avessi tale difetto non potrei curarmi in alcun modo, sarei costretto a prendere sempre qualche farmaco per avere rapporti sessuali
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Sulla complessa discussione andrologica relativa alla "fuga venosa" la rimando al blog del collega Cavallini:

https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/357-deficit-erettivo-da-fuga-venosa-l-araba-fenicia.html .

Aspettiamo comunque altri lumi anche dal collega Pozza.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
Ho seri dubbi che la fuga venosa abbia una qualcje valenza clinica. E non solo io.
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dopo
Utente
Utente
Grazie a tutti per le risposte. A breve consulterò un altro andrologo per cercare di andare più a fondo sulla questione. Se ci saranno aggiornamenti rilevanti ve li comunicherò. Saluti.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
Perchè vuol consultarne un altro? Se non crede a origine psicogena, è sintomo di personalità in cui problemi psicogeni sono molto frequemti.
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dopo
Utente
Utente
Grazie ancora per la risposta Dr. Cavallini (l'ho trovata simpatica e mi ha strappato un sorriso). Ma i miei dubbi nascono dalla seguente considerazione: è vero che ben tre medici mi hanno detto che il mio è un problema di natura psicologica ma è altrettanto vero che nessuno de suddetti medici mi ha fatto un solo esame atto ad escludere i problema di origine organica. Tutti è tre mi hanno chiesto "lei quanti anni ha?" "23" "a 23 anni è altamente improbabile che il suo disagio sia di natura organica. stia tranquillo è un fatto senz'altro psicologico" e tutti e tre mi hanno messo alla porta con la solita ricetta di cialis 5 mg. ora, come mi ha informato il dottor pozza qualche giorno fa, chi soffre di pene curvo congenito in genere può soffrire anche di disfunzione erettile. da quello che mi dice la memoria io non ho mai avuto una erezione duratura: con la stimolazione meccanica il pene arriva ad un ottima rigidità ma non riesco a mantenerla nel tempo, dopo dieci secondi va giù. e questo succedeva anche prima dell'intervento di corporoplastica. Alcune volte mi sono svegliato involontariamente di mattina presto nel pieno di una erezione mattutina. Allora se resto sdraiato nel letto l'erezione mi dura anche un'ora, ma se mi metto in piedi la perdo in dieci secondi. ora non riesco a capire per quale motivo questo fantomatico problema psicogeno agisce solo se sono in piedi oppure se il pene è in posizione ortogonale al ventre.
Insomma dottore prima di buttare soldi in farmaci e psicologi vorrei essere almeno sicuro che il problema non è di natura fisiologica. sicuramente avrò anche un blocco mentale ma questo è nato dal problema erettile perché dopo l'intervento di raddrizzamento ero contentissimo e sereno: felice di poter cominciare finalmente a vivere e non a sopravvivere! Grazie comunque a tutti. Siete stati davvero molto gentili nel rispondermi e se avrò qualche altro dubbio o problema tornerò a interpellarvi. A presto (spero però non tanto presto).
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
non è simpatica è vera. Per il resto non contraddico che l' ha visitata e diagnosticayta dal vivo.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

comunque, quando il dubbio tra psicologico ed organico è serio e soprattutto il problema sessuale continua ad essere presente, un ecocolordoppler dinamico delle arterie peniene generalmente non viene negato a nessuno .

Ma ora bisogna risentire i suoi andrologi e con loro discutere apertamente, anche attraverso le informazioni ricevute da noi in questo post, il suo reale problema clinico.

La rimando al mio link, già indicatole:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html .

Un cordiale saluto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Caro Ragazzo,
una condizione sfaccettata così come la sua, necessita un approccio poliedrico alle sue diffcioltà che sembrano avere radici antiche.
Dal punto di vista organico è sano, come confermato dagli andrologi che si sono occupati di lei, ma crescere con una malformazione al pene, luogo simbolico attorno al quale si oreganizza l'identità maschile, non deve essere stato facile, così come avere subito un intervento ed avere un'autostima compromessa dagli eventi.
Il sesso mercenario, sicuramente aiuta, ma non è risolutivo di un disagio sessuologico più profondo.
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Cari dottori, la scorsa settimana ho sostenuto un ecodoppler dinamico da cui risulta che non c'è nulla di patologico. inoltre oggi ho ritirato le analisi del sangue e del testosterone: anche qui tutto nella norma. La diagnosi quindi è sempre la stessa: disfunzione erettile di tipo psicogeno. mi è stato consigliato di assumere cialis 5 mg per tre mesi. ma credo che oltre alla cura farmacologica mi servirebbe un aiuto sul piano psicologico. Perché credo che il mio disagio (come ha scritto la Dr. Randone) ha radici antiche. Ho deciso quindi che a settembre inizierò la psicoterapia.Grazie per il vostro aiuto. Saluti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Lieti di esserle stati d'aiuto.
Buone cose
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Decisione saggia!
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dopo
Utente
Utente
Cari dottori, è passato molto tempo dall'ultimo consulto e ho pensato di aggiornavi sulla mia situazione. Da ottobre 2011 ho inziato la psicoterapia e tra alti e bassi sono riscito ha risolvere molti dei problemi che mi affliggevano. L'approccio al sesso è molto meno ansiogeno e soprattutto non è più visto dal sotoscritto come una prova da superare. I vostri consigli mi sono stati molto utili e dunque vi ringrazio di cuore.

Nell'ultima seduta è emerso un elemento che voglio condividere con voi. Ho espresso al psicoterapeuta il fatto che nutro ancora un certo disagio per la forma e per la direzione assunta attualmente dal pene, nonostante l'intervento sostenuto (che ha ridotto notevolmente la curvatura originaria). In stato di massima erezione il pene forma un angolo ottuso rispetto all'addome (a occhio direi un 120-130 gradi). In parole povere, anche se turgido il pene resta "a penzoloni". Inoltre il valore della circonferenza è fortemente etereogeneo: mentre nella parte mediana e terminale (quindi verso il glande) assume una circonferenza di 16 cm, alla base del pene la circonferenza è di soli 14 cm. Questa è una cosa che mi fa soffrire ancora molto perchè parlando con i mie amici mi hanno detto che in genere il pene forma una angolo acuto o al più retto con l'addome. Potrebbe essere questa la causa del fatto che in piedi fatico a mantenere l'erezione? Credete che i dati precedenti sono ordinari in un ragazzo di 24 anni o comunque non patologici? Oppure mi consigliate porre questa domanda in diretta ad un andrologo/urologo?
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
Caro signore,
la cosa va valutata dal vivo eseguendo iniezione intracavernosa di Prostaglandina per valutare ambulatoriamente il grado di curvatura non chè la sua eventuale fatica(scomodità alla penetrazione vaginale. Personalmente, ma è mio atteggiamento personale, "nicchio" per chirurgia plastica estetica dei genitali, se è solo estetica la cosa va attentamente valutata dal suo andrologo in assoluto e pieno concerto con il suo psicologo.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta ma quello che volevo sapere è se è normale che un ragazzo di 24 anni presenti un pene, quando in piena erezione, con un inclinazione di 120-130 gradi rispetto all'addome (con asta pressocchè rettilinea) ed una circonferenza che varia lungo l'asta dai 14 cm (alla base del pene) fino a 16 cm. Quest'anno ho avuto una decina di rapporti andati "a buon fine" il che mi fa credere che è solo un difetto estetico. Però da qualche parte sul web ho letto che i ragazzi giovani presentano un angolo di 45 gradi rispetto all'addome proprio perchè questo è l'angolazione del condotto vaginale. ma col tempo tale angolo aumenta perchè si rilassano i legamenti di sospensione del pene.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
Vale quanto detto sopra: lei chiede diagnosi differenziale fra curvatura residua/recidiva dopo Nesbitt (11% dei casi) e pene bene corretto.
Senta dal vivo collega operatore.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore,

al di la delle "prese di posizione" tenga presente che l'erezione e frutto di un sottile gioco vascolare che richiede arterie ben dilatabili da stimoli meccanici o erotici e capaci di far affluire ai corpi cavernosi rilevanti quantità di sangue e vene che possano , più o meno velocemente, chiudersi in funzione di meccanismi meccanici cavernosi e venosi fino a conseguire la rigidità, prerogativa fondamentale della attività sessuale.
nella mia esperienza, dopo aver operato svariate centinaia di peni curvi ho sempre osservato un deficit di erezione e mantenimento nella quasi totalità dei pazienti operati. Per alcuni non si trattava di problema , nel senso che, comunque, riuscivano ad avere rapporti penetrativi, soddisfacenti, per altri, invece, il problema persisteva e doveva essere affrontato.
Quasi tutti i miei pazienti mostrano stati di ansia derivata dalla consapevolezza della non idonea rigidità. Spesso dopo l'intervento alcuni li faccio seguire da un trattamento psicologico che li aiuta ad accettare il loro problema senza reagire in maniera scomposta, depressiva o...
Capisco di poter essere limitato nelle mie decennali esperienze ma non ho mai visto un paziente con pene curvo ed erezioni non ottimali essere trattato definitivamente da un trattamento psicologico
Cari saluti
[#21]
dopo
Utente
Utente
Cari Dottori,

dopo la risposta del Dr. Cavallini ho scritto un mail al chirurgo che mi ha praticato il Nesbit circa un anno fa. Gli ho esposto i miei dubbi allo stesso modo in cui gli ho esposti a voi. La risposta è stata la seguente:
"Quanto Lei riferisce rientra nei limiti della norma. Deve stare sereno e girare pagina. Molti cordiali saluti". Poi stamane leggo la mail del Dr. Pozza... non so più cosa pensare. Non sono depresso o in preda all'ansia, però inizio a sentirmi stanco. Dopo un intervento psicologicamente provante ed un anno di terapia sono ancora qui a perlare del "mio problema". E cosa ancora peggiore non ho ancora capito qual è il mio problema perchè molti mi dicono che sono sano poi arriva il Dr Pozza e mi dice che è frequente rilevare dei deficit erettili in chi possiede/va un pene curvo. L'ultima volta che ho avuto un rapporto, ho perso due volte l'erezione durante la penetrazione, ed ora sono qui a chiedermi: è normale perdere l'erezione durante un rapporto? colpa dell'ansia? colpa dello stress? colpa del preservativo che azzera completamente la sensibilità? oppure colpa della circoncisione che ha ridotto la sensibilità del glande? oppure è colpa del pene curvo, che in quanto tale, non è in grado di reggere un erezione decente per 5 minuti? Capisco bene che la vita non è un film e che poteva anche capitarmi di peggio, però da ragazzino non avrei mai immaginato di passare il periodo migliore della mia vita dubitando continuamente della mia capacità erettile e provando disgusto per la forma del pene. Affrontare la vita con tali dubbi diventa davvero difficile. Poteva andarmi peggio... ma di sicuro poteva andarmi anche meglio.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

purtroppo a volte l'uso di internet può costituire un serio problema ed un ulteriore elemento capace di scatenare ansie e dubbi continui che non aiutano chi ha un problema particolare come il suo, soprattutto se lei dà ascolto alle varie esperienze, purtroppo tutte limitate ed individuali, che ha ogni andrologo, che opera e tratta questa patologia andrologica, settore delicato, molto complesso e relativamente "nuovo".

Sia saggio, non perda altro tempo con medici virtuali e ritorni a quello che lei ci ha riferito: "ho sostenuto un ecodoppler dinamico da cui risulta che non c'è nulla di patologico, inoltre oggi ho ritirato le analisi del sangue e del testosterone: anche qui tutto nella norma...." ; quindi ora è bene affrontare in modo serio la problematica valutando attentamente tutte le sue componenti psicologiche; chiuda il computer...almeno su questa tematica.

Ancora cordiali saluti.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
sentire dal vivbo non significa mandare e.mail. Siamo ripetitivi tutti, lo siam vecchiotti, ma così è. Chiuda quel computer.
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dopo
Utente
Utente
E' da più di un anno che ho la percezione di non avere un erezione valida per sostenere un rapporto sessuale. Tutti i medici che ho cosultato, virtuali e non, mi hanno detto che è un problema psicogeno. Allora io cosa faccio, vado da uno psicologo e spendo 75 euro a settimana perchè mi risolva il problema. E le cose sembrano migliorare, sembro più felice , più sereno... più contento. Ma oggi scopro il fine della terapia. Ho letto il dialogo che ho avuto con voi in questi giorni alla psicologa. Mi ha detto che il Dr Pozza non mi conosce e dunque non può giudicare la mia situazione. Mi ha ricordato che le avevo riferito che gli ultimi sette rapporti erano andati bene. io gli ho risposto di si ma che in tutti e sette avevo comunque perso l'erezione, apparte quelli in cui ho assunto il Cialis. Ma questo perchè lei mi aveva insegnato che perdere l'erezione non è un dramma e dunque, restando rilassati, la si poteva riguadagniare tramite masturbazione o altro. Io gli faccio notare che oggi questa cosa non mi va più bene. E lei mi risponde più o meno così: "Sig. xxx lei deve accettare il fatto che sarà normale in molte cose, eccezionale in alcune e mediocre in altre, ma non per questo non può essere felice. Si ricorda? lei mi aveva detto che nonostante tutto gli ultimi rapporti erano andati bene. Che aveva provato piacere". Quindi lo scopo della terapia non era risolvere il "problema psicogeno" che debilita le mie erezioni ma accettare il fatto che comunque posso avere un "rapporto sessuale" nonostante il fatto che mi si ammosci ogni tre minuti. Avrei speso meno tempo e sofferto molto di meno si mi fossi buttato sul Cialis.

Un cordiale saluto a tutti i medici virtuali
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

le ribadiamo tutto quello che era possibile ribadire, conoscendo, solo via e-mail, la sua particolare situazione clinica.

Le ripetiamo, ancora una volta, di staccare la sua attenzione da internet che, in questo momento specifico del suo iter terapeutico, è diventato un ulteriore fattore di confusione e di ansia.

Ancora cordiali saluti.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
Di qua non si può fare di più. Mi piace la sua psicologa: ha centrato: noi non la conosciamo. E dice l' adagio medico prima conosci il malato poi la sua malattia. Non è opportuno decontestualizzare un colloquio psicoanalitico qua, d' altra parte la psicoterapia funziona quando sistema prima le ansie e poi solo poi il sesso. e a caonti fatti non so se le costi meno il Tadalafil.
[#27]
dopo
Utente
Utente
Salve a tutti, vi riscrivo di nuovo a distanza di due anni per chiedervi un consiglio. Premetto che ho risolto ogni disagio di natura sessuale e che adesso riesco ad avere rapporti sessuali soddisfacenti. Ho fatto più di un anno di psicoterapia con una psicologa/sessuologa (la stessa già menzionata precedentemente) e la cosa mi è stata molto utile perché ho eliminato molte ansie, dubbi e paure. Non sono più depresso, e questo è una gran cosa. Però mi restano ancora delle difficoltà che non so come affrontare e per questo ho pensato di chiedere consiglio a voi. Ho serie difficoltà nell'ambito sociale, nel senso che fatico a conoscere gente nuova e a creare legami. Sempre più spesso mi capita di sentirmi solo e ho paura di perdere i pochi amici che ho. Proprio per questo oggi ho deciso di sospendere la terapia perché, nonostante le tante cose buone fatte, su quest’ambito sento che sono rimasto fermo. Vorrei cambiare questa cosa ma non so proprio come fare. So benissimo che non posso risolvere i miei problemi usando internet ma ve lo chiedo lo stesso: avete qualche consiglio da darmi?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Il consiglio nostro è sempre quello di non improvvisare e non fare di testa propria ma sempre risentire in diretta il suo medico di fiducia ed anche il suo specialista di riferimento.

Sempre un cordiale saluto.
[#29]
dopo
Utente
Utente
Dr Beretta, la ringrazio per la risposta, questa volta cercherò di essere più concreto. Arrivato a questo punto so che da solo non posso uscirne e quindi tutto voglio fare tranne che "improvvisare e fare di testa mia". Il punto è che il mio medico di fiducia è lontano da me circa 1000 km e non so a chi altro rivolgermi. La domanda è: una persona che ha problemi nel socializzare e nel trovare attività che lo portino a vivere un po' più fuori casa, a chi deve rivolgersi? Qual è la figura specialistica di riferimento? uno psichiatra? uno psicologo? uno psicanalista? un prete? Io so che devo cercare qualcuno capace di aiutarmi, ma non so dove cercarlo. Il chirurgo che mi ha operato mi ha dato un nominativo (una sessuologa) ma purtroppo era troppo onerosa per le mie tasche. Però non penso di avere comunque bisogno di una sessuologa perché non sento più ansie nei confronti del sesso. E' solo che non so cosa fare per aprirmi alla comunità e iniziare a vivere con i miei coetanei. Mi sento in trappola.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

l'aiuto di un esperto psicologo è certamente la cosa più facile da indicarle ma, nel frattempo, anche lei può provare a socializzare con le persone che le vivono accanto: amici, colleghi di lavoro e perché no anche un prete se lei frequenta regolarmente una parrocchia vera.

Un cordiale saluto.
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