Trauma 3 dito mano sx

buongiorno,volevo un vostro parere.il 16-08-11 dopo un infortunio sul lavoro cadeno riportavo un trauma al terzo dito mano sx.recatomi al ps di Monselice e dopo avere eseguito una rx,al quale non emergeva nessuna frattura.eseguivano un bendaggio.controllo dopo 8gg.al controllo il dito era ancora molto gonfio il medici del ps mi dice che non serviva ripetere un altra rx.mi consigliava di eseguire impacchi con acqua e sale!sul referto medico scrive:modesto edema 3 dito mano sx.controllo tra 8 gg.premetto che il dito era molto gonfio e dolente.mi reco dal medico curante il quale visitandomi mi consiglia di eseguire una visita ortopedica.vado al ps di Rovigo eseguo visita ortopedica più rx.esame obiettivo:importante tumefazione limitazione funzionale e dolore pressorio a livello del articolazione mcf interfalangea prossimale. e difficile valutazione clinica tendineo-legamentosa causa forte dolore.diagnosi:trauma da schiacciamento 3 dito mano sx con sospetta infrazione base fp.stecca zimmer x due settimane più controllo clinico con ecografia tra 2-3 gg. tutto questo il 24-08-11.il 26-08-11 eseguo ecografia.terzo dito mano sx:a carico dell inerfalangea prossimale sul versante dorsale piccola calcificazione libera compatibile con distacco osseo.allo stesso livello dei tendini estensori appaiono lacerati per alcuni millimetri ma non completamente.tenosinovita traumatica degli estensori.lacerazione traumatica della capsula articolare sempre della rima interfalangea.discreta tenosinovite dei flessori senza grossolane fissurazioni.l ortopedico mi ha detto di continuare per altri 10gg con stecca zimmer per poi valutare se intervenire chirurgicamente o pure no.volevo una vostra valutazione per quanto ne avrò.cordiali saluti.
[#1]
Dr. Massimiliano Tripoli Chirurgo plastico, Chirurgo della mano 110 2
gentile utente,
segua il consiglio datoLe dal collega ortopedico. L'edema post-traumatico che è attualmente presente al terzo dito non consente di poter valutare correttamente l'entità del danno e l'opportunità di intervenire chirurgicamente o meno. Solo dopo la risoluzione del gonfiore è possibile dare un giudizio più specifico. L'assunzione di farmaci anti-infiammatori ed antiedemigeni potrebbe ridurre più velocemente il gonfiore e con esso il rischio di aderenze tendinee e sinoviali. Chieda consiglio al suo ortopedico.
Cordiali saluti

Dr. Massimiliano Tripoli
www.massimilianotripoli.it
Dirigente Medico, Policlinico "P. Giaccone", Palermo