Un dolore dietro la schiena all'altezza del tronco, rigidità alla mandibola

Ho 44 anni, sono magro e sportivo da sempre.
Gioco a tennis, sono donatore di sangue e le ultime visite effettuate da da un cardiologo di fiducia circa un anno fa erano regolari( elettrocardiogramma da sforzo, ecocuore, analisi sangue e pressione arteriosa).
Gia un anno fa, poco prima dei sopracitati controlli avevo avuto due malesseri piuttosto forti con dolore al braccio sinistro, senso di nausea,rigidità della mandibola e formicolio al volto.Il malessere generalizzato è rimasto per alcuni giorni poi è tutto sparito.Le visite e le parole rassicuranti del cardiologo mi hanno tranquilizzato.
Ora, a distanza di un anno, mentre giocavo a tennis ho avvertito un dolore dietro la schiena all'altezza del tronco, rigidità alla mandibola e alla lingua, dolore al braccio sx e sensso di leggero sbandamento che però non mi hanno impedito di finire la partita.Ora da ormai tre o quattro giorni saltuariamante durante la giornata avveerto gli stessi fastiti.
Visto che le analisi del sangue sono perfette, la pressione è regolare e per un anno intero fatto di tante partite e tanti sforzi non ho avvertito nessun fastidio, la mia domanda è, possibile che in tutto questo è da escludere un problema cardiaco?
Sarebbe opportuno effettuare una Tac per valutare lo stato delle coronarie?
E' possibile che un problema cardiaco sparisca per una ano per poi ripresentarsi?
Tutto questo lo chiedo anche perchè ho un ricordo di uno zio materno che ha 35 anni ha iniziato a soffrire di strani malesseri, diagnosticati per stati ansiosi.I vari elettrocardiogrammi effettuati all'epoca non vedevano ciò che poi è emerso, ovvero le manifestazioni di uno stato occlusivo delle coronarie che nel tempo si sono tradotti in infarti.
Grazie mille.
[#1]
Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209 2
Gentile utente,
considerata la sintomatologia, effettivamente dubbia per una cardiopatia ischemica, le indicherei di sottoporsi ad un ecostress fisico, onde escludere una tale possibilita'.
Ne parli ovviamente anche al curante.
Saluti

Dr. Vincenzo MARTINO